Vorrei dire una parola….

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Vorrei dire una parola sul problema dell’inquinamento atmosferico da PM10, a complemento di quanto già da me proposto col titolino ‘aria fritta’ da lei gentilmente pubblicato sotto il forum di ‘Primo: consumare meno energia, attraverso risparmio ed efficienza’. La notizia è : a Venezia l’aria sarebbe più inquinata  dell’aria del punto più inquinato di Modena, la Nonantolana. Mavalà! Evidentemente allora fermare il nostro traffico cittadino anche per tutto l’anno non servirebbe a nulla. Legambiente ha pubblicato una tabellina delle città con la lista dei giorni di sforamento del limite di 50 microgrammi per Metrocubo di aria relativamente alla presenza di polveri PM10 di 10 micron.

La si trova  al link ANSA http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/

visualizza_new.html_2108209379.

Dalla curiosa  tabella risulterebbe che a Venezia, dove il traffico automobilistico pare sia piuttosto ridotto, la situazione sia ben peggiore che il peggior punto di Milano, o il peggior punto di Modena

 Se questo è vero, allora qualche dubbio mi assale e chiedo lumi:

1)      a che serve fermare da noi a Modena il traffico cittadino per un solo giorno se anche in una città senza traffico cittadino per tutto l’anno come la bellissima Venezia l’aria risulta non solo irrespirabile ma addirittura peggiore che a Modena e a Milano?

2)       Qualcuno mi dirà: l’inquinamento di Venezia è di importazione: sono le autostrade e le fabbriche vicine che inquinano.

3)      Ma se sono le autostrade coi loro TIR che inquinano, più che il traffico cittadino, allora a che serve fermare quest’ultimo una sola domenica quando da un lato i grandi inquinatori, i TIR, la domenica sono fermi, le fabbriche pure, e le altre auto di tutti i tipi continuano a correre in autostrada? Nessuna risposta. Poi mi chiedo: perchè il problema è peggiore d’inverno  quando, con le piogge, l’aria si pulisce?

    Qualcuno dice: problemi di inversione termica e conseguente ridotto ricambio di aria. E se il problema fosse invece causato, o peggiorato dalle caldaie di riscaldamento sia civili che industriali, quelle che non vanno a metano, caldaie che d’estate sono spente? Quelle non le ferma nessuno nemmeno la domenica? Nessuna risposta. Poi leggo la filosofia delle misure fatte da Legambiente: ‘Per le citta’ in cui il numero di giorni di superamento non e’ fornito direttamente dalle Arpa o dagli enti preposti si e’ scelto come riferimento la centralina peggiore (ovvero che ha registrato il numero piu’ elevato di giorni di superamento del limite giornaliero di 50 microgrammi/m3 previsto per il PM10) di ogni citta’, indicata tra parentesi accanto alla citta’, e nei giorni in cui questa non ha funzionato si e’ presa in considerazione la peggiore tra le altre centraline urbane.’ Legambiente sceglie sempre la misura peggiore perchè più veritiera o per fare notizia? Legambiente ha studiato ‘Misure’? Pare proprio di no. Da una serie di misure il valore più vicino al vero è il valore medio statistico, o un

 valore estremo? Inoltre chi non ci dice che la misura peggiore (o migliore) non sia dovuta semplicemente ad un malfunzionamento dell’apparato? E mi sorgono altri dubbi. Dobbiamo davvero fidarci dei dati di Legambiente? Davvero fermare le auto cittadine non euro4 la domenica riduce l’inquinamento? Mi sembra proprio che questa megafermata del nostro traffico cittadino delle auto non euro4 si risolverà in un altro fiasco, e in una immensa rottura per noi sudditi che pure paghiamo bollo ed assicurazione tutto l’anno. Poi ho capito meglio. Cui prodest? A chi giova? Non ai nostri polmoni, ma solo alle società di assicurazione auto che certamente vedranno oggi una drastica riduzione degli esborsi grazie alla drasticamente ridotta incidentalità. Possiamo quindi dire che l’inquinamento dell’aria, anche grazie a Legambiente, fa aumentare gli utili agli assicuratori. Questa sì che è una novità. Non ce l’aveva mai detto nessuno.

 

 

 

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