Finita la festa, bisognerà rimboccarsi le maniche perché abbiamo vinto al fotofinish su un avversario che ha presentato una candidata inesistente, affidandosi soltanto a Salvini, il quale per fortuna ha sbagliato slogan, perché essere liberati è l’ultimo dei problemi di una regione che da sempre è la più libera, la più umana, la più solidale. E i problemi che ha l’Emilia, li hanno, in misura uguale o maggiore, le altre sue regioni leghiste.
Eppure abbiamo vinto con fatica, perché la gente vuole cambiare, quello sì. Molti dei cambiamenti chiesti non può farli la regione, come l’ordine pubblico e la sicurezza.
E allora diventa importante anche la narrazione della realtà fatta ogni giorno. Lo possono fare i media, ma lo possono fare anche le pubbliche amministrazioni, i partiti e le aggregazioni. Come? Stando fra la gente e rapportandosi con la gente sempre e non ogni cinque anni. Riompendo la lottizzazione della Rai, usando la presenza nele tv per spiegare alla gente e non per polemizzare, Dialogare con i movimenti come le Sardine non per fagocitarli ma per trovare una strada comune. C’è da tornare a fare politica e non solo pubblica amministrazione.