Forse è stato per effetto dell’inchiesta sullo stato della scuola o, forse, l’aver ritrovato il decrepito sussidiario di quinta elementare. Fatto sì è che sfogliando quelle pagine di un tempo terribilmente lontano sono riaffiorati alcuni versi che era costume far imparare a memoria agli scolari.
Cose di poco conto, non impegnative, poesiole in rima senza pretese letterarie, ma traboccanti di ricordi, di tenerezza. Un’onda di nostalgia che mi ha inumidito le palpebre.
Oggi di quei versi, di quelle rime baciate non v’è più traccia, si ha orrore di allenare la memoria degli alunni con siffatte sciocchezzuole.
Però, ho pensato (forse m’illudo), che a qualcuno potrebbe fare piacere ritrovarle, rileggerle …
A Venezia
È fosco l’aere, il cielo è muto,
ed io sul tacito veron seduto,
in solitaria malinconia
ti guardo e lagrimo,
Venezia mia!
Fra i rotti nugoli dell’occidente
il raggio perdesi del sol morente,
e mesto sibila per l’aria bruna
l’ultimo gemito della laguna.
Passa una gondola della città.
“”Ehi, dalla gondola, qual novità ?””
“”Il morbo infuria, il pan ci manca,
sul ponte sventola bandiera bianca!””
No, no, non splendere su tanti guai,
sole d’Italia, non splender mai;
e sulla veneta spenta fortuna
si eterni il gemito della laguna.
Venezia! l’ultima ora è venuta;
illustre martire, tu sei perduta…
Il morbo infuria, il pan ti manca,
sul ponte sventola bandiera bianca!
nè i mille fulmini su te stridenti,
troncaro ai liberi tuoi di’ lo stame…
Viva Venezia!
Sulle tue pagine scolpisci, o Storia,
l’altrui nequizie e la sua gloria,
e grida ai posteri tre volte infame
chi vuol Venezia morta di fame!
Viva Venezia!
L’ira nemica la sua risuscita
virtude antica;
ma il morbo infuria, ma il pan le manca…
Sul ponte sventola bandiera bianca!
Ed ora infrangasi qui sulla pietra,
finché è ancor libera,
questa mia cetra.
A te, Venezia,
l’ultimo canto,
l’ultimo bacio,
l’ultimo pianto!
Ramingo ed esule in suol straniero,
vivrai, Venezia, nel mio pensiero;
vivrai nel tempio qui del mio core,
come l’imagine del primo amore.
ma l’onda è scura,
ma tutta in tenebre
è la natura:
le corde stridono,
la voce manca…
Sul ponte sventola
bandiera bianca!
Arnaldo Fusinato
Una poesia sul Risorgimento che era praticamente obbligatorio imparare a memoria e saper recitare con la dovuta passione.
Vi si narra, con struggente disperazione, della sfortunata sollevazione di Venezia nel
È la poesia citata da Franco Battiato nella sua celebre canzone Bandiera bianca
[1] .