Le ferie estive ed i lunghi ponti sono una ghiotta occasione per i TG. I giornalisti possono preparare meno servizi: basta quello sull’esodo dei cosidetti “”vacanzieri”” per saturare metà telegiornale. Sul video scorrono le immagini delle autostrade intasate, delle famiglie italiane stipate nelle automobili mentre fioccano le interviste volanti ai caselli, di una banalità sconcertante, sempre le stesse! Gli italiani sono indotti a credere che ad ogni ponte lungo si rechi in vacanza almeno un terzo degli abitanti del “” bel paese “”, ma è un sillogismo che distorce la realtà delle cose. Oltre la metà delle partenze è invero costituita da cittadini di origine meridionale residenti al nord che si recano in visita tradizionale ai parenti e/o gli stessi parenti che risalgono la penisola al medesimo scopo. Queste migrazioni festive sono indirettamente frutto di una errata pianificazione dello sviluppo nazionale nel campo del lavoro ( principalmente ), della sanità e della scuola. Concentrando al centro-nord le industrie, le strutture sanitarie specializzate e le facoltà più prestigiose, al prolifico sud non restava che una possibilità, emigrare , oltre a quella nota: restarsene a casa, dove la vita non offre molto ma costa un terzo in meno che al nord e dove la cassa del mezzogiorno ha cambiato nei decenni il nome ma non il fine. Quindi, al prossimo ponte lungo di Pasqua ( non quello di Messina) se non potete portare i vostri cari al mare o ai monti non fatevene un cruccio: non è vero che tutti gli altri ( come dice vostra moglie ) sono in viaggio per le vacanze, sono solo visite di cortesia al parentado !