Ci sono momenti nella storia che ciascuno vive diversamente ma che legano indissolubilmente tutti coloro che come protagonisti o semplici spettatori li hanno vissuti. Ogni nazione ha avuto il suo giorno cruciale: l´8 settembre per l´Italia, giorno nel quale le nostre truppe si sbandarono, il 1° settembre per la Polonia, anniversario dell´invasione nazista, il 26 agosto per la Francia, radiosa giornata estiva che vide la liberazione di Parigi dalle armate di Hitler, il 9 novembre per la Germania, giorno dell´abbatimento del muro di Berlino.
Ma con l´11 settembre le cose sono ulteriormente mutate, e la storia che per nulla si è fermata con la fine del blocco sovietico ha subito un´ulteriore accelerazione. L´11 settembre 2001 il mondo è stato unificato nella spirale del terrore che lo ha colpito nel suo cuore pulsante, congiunto sul teleschermi di 5 continenti dalle immagini apocalittiche delle torri gemelle in fiamme e del pentagono sventrato.
Quelle immagini di una nazione impotente davanti alla minaccia dei terroristi, ci hanno lasciati tutti sgomenti e quel giorno permane e permarrà lucidamente nella nostra memoria per tutta la nostra vita.
Ricordo che nella mattina dell´11 settembre 2001 andai all´Università di Bologna per parlare con un docente, ed è incredibile come di un fatto così ordinario continui ad avere un ricordo così nitido, tornando verso la stazione dei treni, sotto ai portici di via Indipendenza squillò il mio cellulare e mi fu data la notizia: mi fu detto che un aereo si era abbattuto su una delle torri gemelle a new york, che molti erano morti, e che tra i maggiori sopettati erano i terroristi palestinesi. La notizia così fredda e asettica, senza il supporto delle immagini non mi scosse più di tanto, pensai ad un piccolo aereo magari imbottito di esplosivo e lanciato da un invasato contro il World Trade Center, un atto sicuramente barbarico ad opera di un terrorista ma non certo ad un disastro di proporzioni titaniche. Sul treno in viaggio per Modena nessuno parlava ancora di quell´evento appena accaduto, ma appena arrivato accesi subito la radio della mia auto e cominciai a capire le proporzioni dell´evento; un altro aereo si era abbattuto sulla torre risparmiata, un terzo aereo si era schiantato sul Pentagono, ed un quarto era caduto nelle campagne delle Pennsylvania, e nessuno di questi era un aereo da turismo, ma anzi erano tutti velivoli di linea colmi di esseri umani. Arrivato a casa accesi il telvisore e vidi in diretta la seconda torre crollare, il paragone con la torre di Babilonia distrutta dall´ira divina fu inevitabile e nelle menti di tutti coloro che mi circondavano in quell´istante si fece strada una sola domanda: è questo l´inizio di una terza guerra mondiale dichiarata da chi ancora non è chiaro contro agli USA e il mondo? Per tutta la giornata fu un tripudio di notizie date e smentite, stralci di dichiarazioni di Bush e del sindaco di New York Giuliani, dibattiti a caldo di giornalisti , opinionisti e politici.
Ma non furono le immagini degli aerei che si abbattevano sulle torri o quelle di Manhattan avvolta dal fumo a colpirmi maggiormente, bensì quelle dei festeggiamenti nei territori occupati palestinesi, uomini, donne e bambini che con la stessa gioia di tifosi che festeggiano la vittoria ai mondiali di calcio inscenavano caroselli per le strade e baristi che offrivano vivande ai passanti.
Quella sera mi recai alla festa dell´Unità di Reggio Emilia dove all´entrata venivano distribuite le copie dell´edizione straordinaria del Carlino sulle quali le immagini in bianco e nero delle torri in fiamme ricordavano moltissimo le foto dell´attacco giapponese a Pearl Harbour. L´ospite d´onore della festa di quell´11 settembre era Piero Fassino; il suo commento all´accaduto fu come nel suo solito stile acuto, pacato, sobrio; ricordo ancora distintamente le parole che precedettero il minuto di silenzio tributato alle 3 mila vittime dei terroristi. “”Poco dopo lo schianto, l´Air Force One sul quale era decollato il Presidente degli Stati Uniti veniva mantenuto in volo e la sua rotta continuamente modificata, pensate, l´uomo più potente della terra che nel momento più tragico per la sua nazione non può mettere piede a terra. Tanto si è detto oggi sull´accaduto e tanto si dirà, ma una cosa è certa a tutti: da domani il mondo che conosciamo non sarà più lo stesso””.
Le parole di Piero Fassino si sarebbero poi rivelate una triste profezia, da lì ad un mese gli Stati Uniti avrebbero dichiarato guerra al regime talebano in Afghanistan, e due anni dopo anche al regime si Saddam Hussein. Negli anni seguenti altri attentati suicidi a Madrid e Londra avrebbero insanguinato anche l´Europa. Indagini delle forze della polizia avrebbero svelato che l´Italia non era un´isola felice, e che la minaccia islamica integralista si annidava anche nel nostro Paese.
Ma la mente di tutto, lo sceicco del terrore Osama Bin Laden, non è mai catturato, diversi i suoi video all´indomani dell´attentato alle torri gemelle, molti dei quali palesemente falsi.
La scorsa settimana un nuovo video di Bin Laden diffuso in rete ha riportato lo spettro del terrorismo in tutto il mondo: barba nera e solito tono moraleggiante, lo sceicco saudita ha esortato gli americani a convertirsi all´islam e a non pagare le tasse e fa riferimenti a fatti accaduti recentemente come l´elezione di Sarkozy; il filmato di qualità molto scarsa sembra essere autentico e confermare che Bin Laden è vivo. A sei anni di distanza da quello che fu l´inizio di una nuova e turbolenta epoca dell´umania, l´ombra di Al-Qaeda torna ad insidiare l´Occidente e il mondo intero, e ci rivelano che questa strana guerra fatta di sangue e terrore, proclami e colpi di teatro è ben lungi dall´essere conclusa.