Credo di essere tra le poche persone che non si commossero, nella famosa conferenza stampa, vedendo la Ministro Fornero che, con la voce rotta da un singulto e una lacrimuccia sul viso, sparava nel contempo inimmaginabili provvedimenti contro i pensionati a 500 euro e prolungava in modo insultante, per certi lavoratori almeno, l’età pensionabile …
Forse per cinismo, forse perché di sedicenti “brave persone” che fregano alla grande il prossimo comincio ad avere una certa esperienza…non so, di certo quella voce teatralmente rotta e quella lacrimuccia spremuta mi irritarono, anziché commuovermi. Lo giudicai uno scarso tentativo, in una persona assai padrona di sé e decisamente algida, di far passare come irrinunciabili e inevitabili i sacrifici richiesti…Detto per inciso, richiesti sempre alle stesse persone; questo probabilmente per mettere in pratica quanto affermava Petrolini, cui attribuiscono questa battuta: “Bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. Hanno poco, ma sono in tanti.”
Miserie umane.
Ribadisco, è facile esortare (nonchè obbligare) a rimanere al lavoro persone fino a settanta o ottanta anni, quando si lavora in posticini simili a quello in cui lavora la Fornero… con una macchina blu che ti viene a prendere a casa e ti porta al lavoro, dove ti scostano la sedia, pardon, la poltrona, e te la piazzano sotto i professorali glutei… e poi inizi a lavorare, aiutata non solo dalle innegabili tue competenze, ma anche da uno stuolo di collaboratori.
Sempre con buona pace di chi disserta delle professioni altrui, e sostiene che il giornalista deve essere asettico fornitore di notizie, senza partecipazione, mi sono sentita ampiamente presa per i fondelli apprendendo, ad esempio, dell’esistenza della dottoressa Deaglio, già brillante studentessa, sacrificata alla monotonia di due, non di un solo posto fisso, e per giunta ottimamente remunerati. E nemmeno lontano da casa, no… almeno uno di questi è addirittura nello stesso ateneo nel quale insegnano mamma e papà, entrambi notabili…Insomma, il massimo della monotonia!
Non conosco suo padre, egli non mi ha singhiozzato in faccia, asciugandosi una furtiva lacrima, ma sua mamma sì, che l’ha fatto, dato che è la professoressa Fornero.
A uscire dalla monotonia, a tirare la carretta, a guadagnarsi la pagnotta, magari saltuariamente, magari andando all’estero, magari con lavori infinitamente al di sotto delle proprie qualità e degli studi compiuti, devono essere i figli degli altri…non i loro virgulti, questo è chiaro.
Maria
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