Matteo Renzi deve ancora portare a compimento il programma di governo dei primi 100 giorni che già ci propina il “Programma dei 1000 giorni” (per favore tornate indietro e leggete il virgolettato con la giusta enfasi). Lo ricordate ancora il mini programma che presentò appena insediatosi? Consentitemi di rispolverare qualcosa che non dovremmo dimenticare così facilmente.
Le mitiche slide recitavano per il mese di febbraio la “legge elettorale”, marzo la “riforma del lavoro”, aprile “razionalizzazione pubblica amministrazione” mentre a maggio “revisione del fisco”. Bene, in tutta sincerità c’è anche uno solo dei quattro punti citati che abbia visto la luce? La risposta la conosciamo tutti. Ecco, allora, era proprio necessario scendere in piazza e presentare un programma di legislatura, come se tutti gli annunci pregressi abbiano lasciato traccia tangibile tra noi, anziché essere ectoplasmi sfuggenti? Bene, mentre sul programma dei 100 giorni indagano i ghost hunters dall’altra non posso fare a meno di notare come una grande fetta di giornalisti italiani sia decisamente ignorante in materia economica, e qui mi tocca difendere Renzi. Grazie a quasi tutti i giornali questa settimana abbiamo appreso come il bonus di 80 Euro nel mese di giugno non abbia sortito effetti economici e, per qualche illuminato, sarebbe addirittura causa della deflazione. Allora, signori, proviamo a ragionare assieme; punto1: era il primo mese e chi lo ha ricevuto doveva comprenderne il funzionamento; punto2: non tutte le categorie lo hanno ricevuto; punto3: giugno è anche il mese delle tasse, quest’anno chiamate Tasi, Tari, Iuc, Imu… Non ci vuole un genio per comprendere che gli effetti degli 80 Euro si vedranno sulla distanza e che non saranno niente di esaltante…no? Uff, un colpo al cerchio e un colpo alla botte, poco poco, piano piano.