Tranne te

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In Europa troppe cose ci dividono ancora e sempre ci divideranno, nonostante il vissuto comune di tanta storia passata, presente e probabilmente futura.art. di C.V.

TRANNE TE (1)

Ora sappiamo cosa ci attende, ma non il risultato

 

Ora abbiamo la certezza che la manovra di cui tanto si favoleggiava è un provvedimento ingiusto, iniquo e inutile.

Lo sarà inutile perché i miliardi di euro che verranno racimolati non serviranno a risollevare né le sorti italiane né quelle europee.

In fondo, molto in fondo, tanti di noi erano consapevoli che questa Unione Europea caldeggiata dagli allora referenti nazionali era e sarà sempre un’utopia: non si possono assemblare nazioni come se si giocasse con un puzzle. Troppe cose ci dividono ancora e sempre ci divideranno, nonostante il vissuto comune di tanta storia passata, presente e probabilmente futura.(2)A questo aggiungo pure che la scelta non condivisibile in un primo tempo, di alcuni Stati di mantenere la propria moneta e non adottare quella comune, ha dimostrato solo una gran lungimiranza a lungo termine. Sebbene questo comportamento mi abbia sempre fatto storcere il naso perché lo ritenevo opportunista. Per come la vedevo (e come continuo a vederla) la scelta di non adottare l’euro era ed è un chiaro segnale che questi Stati hanno dato sin dall’inizio. Cara Europa se per caso le vostre (non nostre) intenzioni non fossero supportate da obiettivi raggiunti e soddisfacenti, noi (Regno Unito, Ungheria, Lettonia, ecc.) faremo prima, molto prima, a tornare alle vecchie abitudini. Vale sia per l’adozione della moneta unica (che come si può ben notare tanto unica non è) che per il recepimento di direttive comunitarie (che di comune a questo punto hanno solo il nome).

Ora perché si deve continuare a lottare per tenere in vita un morto che non cammina nemmeno più? Perché vengono chiesti lacrime e sangue ai comuni cittadini per tenere uniti tanti frammenti sparsi che non sono congiungibili?(3)Sembra che gli interessi delle banche e di chi le controlla abbiano preso il sopravvento, le caste nazionali ed internazionali giocano al rialzo sulla pelle di noi comuni cittadini.

È sconcertante quanto subdolamente seppure alla luce del sole stiano iniziando a voler rendere succubi tutti coloro che avrebbero le possibilità di ribellarsi a queste condizioni.

Il dare per scontato che passivamente si accetti borbottando ogni sopruso, usando ogni mezzo di informazione (che diventa disinformazione) possibile per lanciare messaggi diretti e subliminali è talmente ovvio da risultare a chi scrive rivoltante.

Il tentare di rendere povero e ignorante (4)un popolo che – nonostante i difetti – ha un trascorso, una civiltà antica e un sentire comune così forte e incredibile dovrebbe risvegliare quei cittadini che vedono quanto stia diventando difficile restare qui in Italia.

L’istruzione da anni ha ricevuto picconate non indifferenti, il welfare, il lavoro e il meritato pensionamento dopo una vita di sacrifici sono ormai un’utopia.

I provvedimenti del neonato governo Monti non sono che l’anticamera della fine perché non hanno come scopo la crescita e lo sviluppo del Paese, ma il pareggio di bilancio ai fini europei. Un Paese senza futuro per i giovani che si vedono privati di una istruzione dignitosa e aggiornata, di un lavoro decente e non saltuario quando lo trovano, questi giovani che non avranno modo di comprare un appartamento o una casa, ma nemmeno un’auto e che se dovessero mai avere la fortuna di trovare lavoro e comprare casa dovranno affidarsi a strutture sempre più privatizzate per allevare i figli, ebbene questi giovani sono oggi senza un futuro. Come si può credere che un Paese con questi presupposti possa crescere? Chi aiuterà questi ragazzi a metter su una vita e una famiglia se poi non sapranno come fare per mandare avanti la loro esistenza senza aiuti né della famiglia né del Paese dove abitano?(5) Un Paese che non offre una speranza di futuro per i propri giovani è un Paese destinato al declino e allo sfacelo.

Veramente viene voglia di emigrare altrove (6) con il solo rammarico di avere tanta nostalgia di casa nostra. Ma è la soluzione giusta o forse è meglio rimboccarci tutti le maniche e provare a lavorare attorno ad un sistema più equo e più funzionale che renda meno ampia la forbice tra i vari strati della popolazione?

C.V. 

© Riproduzione Riservata



1 “di politica non sono l’esperto 
ma dicono l’italia sara presto un deserto 
tra 20 anni saremmo tutti quanti emmigrati a san tropez 
tranne te “ Fabri Fibra

2- http://europa.eu/about-eu/eu-history/1990-1999/index_it.htm 

3 –http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2011-12-08/francia-ministro-leonetti-euro-085254.shtml

4 – http://www.camminandoscalzi.it/wordpress/solo-gli-animali-vanno-a-dormire-senza-aver-letto-nulla.html

http://www.liberoquotidiano.it/news/881830/Togliete_i_libri_alle_donne__torneranno_a_far_figli.html 

5 – http://www.repubblica.it/economia/2011/10/02/news/equitalia_nuove_regole-22546403/ 

6 – http://www.euprogress.it/2011/07/awo

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