Tra libertà e transizione democratica

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Con la fine di Castro e la poco probabile sconfitta di Chàvez a vincere sarebbe l’America Latina

Secondo l’agenzia di stampa internazionale Reuters, Fidel Castro sta guarendo e dovrebbe tornare al potere”” a breve anche se non è ancora sicuro che egli potrà partecipare ai festeggiamenti per il suo 80esimo compleanno previsti per il 2 dicembre prossimo.

Ricardo Alarcon, uno dei consiglieri più vicini a Castro, durante una conferenza stampa all’Avana ha spiegato che pur essendo “”nelle possibilità del leader maximo partecipare ai festeggiamenti per il suo compleanno, tutto dipenderà da cosa i medici gli consiglieranno di fare””. Un’esitazione quella mostrata dal governo di Cuba che avvalora positivamente alcune fonti della Difesa statunitense, riprese anche dalla Cnn, secondo le quali il presidente cubano a seguito della chemioterapia cui è stato sottoposto per la cura di un tumore all’apparato digerente potrebbe sopravvivere ancora per 18 mesi, senza chemio invece si potrebbe spegnere nel giro di tre-otto mesi.

Addirittura, secondo voci maligne assolutamente non confermate, si vocifera che il leader maximo sia già spirato da qualche giorno e questo avrebbe spinto Raùl Castro, che in questo momento detiene il potere a Cuba, a richiamare in patria i militari cubani stanziati in Venezuela a difesa di un sempre più paranoico Hugo Chàvez che in vista delle elezioni del prossimo 3 dicembre nutre crescente timori nei confronti del proprio esercito.

Secondo quanto scritto in un  <http://doc.noticias24.com/0610f/ppoleo1031.php> articolo pubblicato il 31 ottobre scorso su “”El nuevo Paìs”” e firmato da Patricia Poleo, una giornalista fuggita clandestinamente dal Venezuela perché perseguitata dal regime e che da Miami continua a scrivere e a denunciare i fatti che accadono nel suo paese d’origine, “”le ragioni che Raúl avrebbe addotto a Chávez per il ritiro del personale sarebbero legate alla delicata situazione che sta vivendo Cuba in quanto, nonostante le riapparizioni di Fidel Castro, nell’isola si respira un clima politico di “”Libertà e transizione democratica”” che avrebbe contagiato anche numerosi funzionari governativi. Motivo per cui si ha bisogno che tutto il personale militare di fiducia e il più capace, proprio del tipo di quello che Castro ha inviato in Venezuela per coprire la sfiducia che Hugo Chávez ha nelle propria Forza Armata Nazionale, all’occorrenza sia presente sull’isola””.

Insomma il regime cubano sembra essere giunto al capolinea, o almeno speriamo che sia così, e anche per Chàvez le cose non si mettono tanto bene tant’è che egli sembra sempre più intenzionato a “”dare “”palos a lámpara”” (colpire in aria, ndt) in modo da provocare una crisi che giustifichi la sospensione delle elezioni””. Se così stanno le cose c’è da pregare e sperare che né a Cuba, né in Venezuela si debba assistere ancora una volta ad inutili spargimenti di sangue.

 

 

 

 

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