Non è indispensabile essere grandi esperti di politica internazionale né grandi economisti, per rendersi conto che le sanzioni alla Russia hanno danneggiato per primi noi che, vuoi per solidarietà con l’Ucraina aggredita militarmente, vuoi per asservimento totale a quanto proclama il Presidente Biden, abbiamo deciso di allinearci alle Nazioni che puniscono il Presidente Putin e la Russia che, credo per la prima volta, ci ha inclusi nella cosiddetta “lista nera”, con le terrificanti conseguenze facilmente intuibili per le nostre aziende.
Si ha un bel dire che gli USA rimangono fuori da tutto questo e che la disputa non va oltre i problemi, peraltro gravissimi, fra due nazioni sorelle che di sororale sembrano non avere più molto… L’Ucraina non è sola, l’Occidente influenzato dalla politica americana è dietro di essa… e alcuni commentatori politici hanno l’opinione che i contrasti siano fra due pezzi da novanta, come Biden e Putin, piuttosto che fra Volodymyr Zelens’kyj e Vladimir Putin.
Comunque sia, come in ogni disputa, purtroppo come in ogni guerra, sempre ingiusta, sempre esecrabile, sempre folle, c’è chi trarrà vantaggio. Se vogliamo dirla in soldoni, l’Occidente e la Russia si stanno fronteggiando con i disastri umanitari ed economici inevitabili mentre la Cina, pragmatica, cinicamente lungimirante… paziente, sta alla finestra e man mano, rileverà, portandole via per cifre irrisorie, le aziende occidentali dissestate prendendo inoltre il posto di quelle che hanno abbandonato il mercato russo.
Sinceramente, perdere gli acquisti di chi, multimilionario in euro, poteva spendere e spandere il suo denaro è una prospettiva poco piacevole per qualsiasi ditta, che venda fiammanti Ferrari o si occupi di esportare frutta pregiata della nostra agricoltura, che venda Alta Moda o artigianato prezioso…
L’Unione Europea, mai così compatta prima d’ora, ha per così dire, “picchiato duro” con le sanzioni alla Russia, non solo, non ha concesso a Putin alcuna attenuante, non dico per giustificare ma almeno per comprendere che i torti raramente sono totalmente da una parte sola. E, con il ricorso alle armi, con l’invasione di una nazione sovrana, Putin si è collocato totalmente dalla parte del torto. Quindi, tutto il mondo è contro di lui; purtroppo, però, per fargliela pagare, per dimostrare il disprezzo e la riprovazione del mondo civile per il suo ricorso alla forza, si applicano le sanzioni per scongiurare qualsiasi coinvolgimento militare di altre potenze, certo, ma con conseguenze gravissime e ripercussioni di cui è difficile valutare la portata, tanto saranno ( e già sono) veramente pesanti.
Ma le sanzioni, come abbiamo visto, le pagano soprattutto i Paesi che le applicano, costretti a rinunciare a introiti indispensabili alla loro economia. Per non parlare della dipendenza energetica dalla Russia che, noi in Italia, in modo particolare, patiamo.
Sono di là da venire, purtroppo, i benefici di qualsiasi fonte alternativa di energia, pertanto anche in questo campo, per noi le sanzioni diventeranno una disfatta, non per la Russia che potrà vendere le sue preziose materie prime al miglior offerente… magari a una nazione dalla potente economia, nonché disinvolta per quanto riguarda i problemi legati all’ambiente e all’inquinamento…
A questi nostri giorni disperati per due anni di lutti, sofferenze, preoccupazioni, legati al Covid, all’orrore della guerra praticamente in casa, si aggiunge ora anche l’isteria che ad essa si accompagna, talvolta motivata, talvolta no, sul pericolo della mancanza dei prodotti di prima necessità.
Basta che una persona si sogni di dire che mancherà l’olio di girasole… e tutti si precipiteranno a svuotare gli scaffali dei supermercati di quel tale prodotto, così per la farina, i biscotti, i detersivi, i concimi … indifferentemente. Chi vi scrive questa mattina, in coda in cassa al supermercato, ha visto con i propri occhi un carrello strapieno esclusivamente di farina, pasta e olio
Ma, tornando a dati, purtroppo, verificabili e reali, il conflitto russo ucraino rischia di “cancellare completamente” il Made in Italy così presente in Russia, con fatturati da capogiro.
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Come di consueto, qui di seguito presento brevemente il numero on line da oggi. I titoli in grassetto sono link che portano direttamente ai relativi pezzi. Questo per consentire anche a chi ha poco tempo, di poter sfogliare più agevolmente il giornale, andando direttamente all’articolo interessato.
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A.D.Z.
Bisogna cercare una soluzione alla guerra il più velocemente possibile
Massimo Nardi
Ho già detto che il popolo ucraino ha tutta la mia solidarietà e anche il suo presidente, anche se, a mio avviso, alcune sue affermazioni sono sopra le righe. Tuttavia, dobbiamo pensare anche al futuro. Futuro, che non si prevede molto roseo per noi italiani nei prossimi mesi.
Alberto Venturi
Ci siamo tanto impegnati a costruire il villaggio globale, volevamo incontrare gli altri popoli per renderli consumatori non per arricchirci reciprocamente con le culture. Per questo la guerra non è mai finita. La pace che si regala, non si vende, a chi può interessare?
La legge sulla morte volontaria medicalmente assistita approvata dalla Camera. Ora passa al Senato
M.D.
La richiesta dev’essere attuale, informata, consapevole, libera ed esplicita e rispettare la legge n. 219 del 2017 sulle disposizioni anticipate di trattamento e dev’essere scritta (atto pubblico o scrittura privata autenticata). Se le condizioni del malato non lo consentono la richiesta può essere espressa e documentata con videoregistrazione o qualunque altro dispositivo idoneo che consenta di manifestare inequivocabilmente la volontà alla presenza di 2 testimoni.
Senza IVA e accise pagheremmo la benzina la metà
Ugo Volpi
Il Ministro che ha parlato di aumenti immotivati e di truffa colossale accusa sé stesso. Dovrebbe ricordarsi che l’Eni è controllata al 30% dal Dipartimento del Tesoro e dalla Cassa Depositi e Prestiti; ha quindi il controllo effettivo della società.
Veneto ed Emilia-Romagna spingono per l’autonomia
Redazionale
I governatori di Veneto ed Emilia-Romagna che si sono incontrati nelle scorse settimane chiedono una legge-quadro e vogliono parlarne con Draghi. Ma c’è ancora chi si mette di traverso
Buona settimana e buona lettura del n. 791 – 483.