Voglio dire subito a Sarpedonte che ho apprezzato il suo commento perchè in ogni sua parte si articola con rigorosa logica e raziocinio.
In effetti, leggendolo, la nota stonata che egli viene ad evidenziare è questa nostra velleitaria proposta che così come appare a tutt’oggi , alla prova dei fatti, ai suoi occhi, non trova una sua logica collocazione in quanto priva di elementi di novità e giustificazione politica.
Mi sento tuttavia in obbligo di sottolineare, per contro, che leggendo e ascoltando certe analisi noto un preoccupante livello di apatica assuefazione e accettazione figlia di inerte indifferenza pur di fronte a evidenti degenerazioni che si consumano giornalmente all’interno dei palazzi della politica .
Voglio dire che quando Sarpedonte afferma “una lista civica ben collaudata esiste già e può contare su personaggi politici, forse meno blasonati dei trenta, ma arcinoti ai modenesi da almeno 20-25 anni”è proprio sicuro che è da virtuosi rimanere più di 20-25 anni in politica? Tutti quegli anni a dimostrare che cosa? Che siamo insostituibili? Quesiti che ci porterebbero lontano mentre ora è prioritario isolare la degenerazione della casta partitocratrica. Questa non si vince e non si supera lasciandola libera di agire indisturbata e nemmeno sarà una nostra malcelata pigrizia mentale a risollevare le sorti di una città priva di entusiasmi.
Sono convinto che il cambiamento vero, reale e sostanziale che oggi possiamo portare nel governo della città passa attraverso un comune e condiviso diffuso sbarramento da portare verso tutto ciò che è degenerazione, lassismo , calo di tensione.
Non intendiamo quindi riproporre una rinnovata questione morale , ma un galateo istituzionale non più rimandabile dai politici di destra , di centro e di sinistra appartenenti alla odierna degenere, burocrate casta politica.
Per esempio è necessario e terapeutico smantellare con scelte conseguenti la degenere convinzione che la politica debba essere intesa come una professione:
E’ degenere , a prescindere che ci siano uomini in politica sempre gli stessi da 25/30 anni. L’attività e la presenza nelle istituzioni non è un mestiere; non può essere una professione paragonabile a qualsiasi altra attività aziendale.
E’degenere che per rinnovare il comune di Modena si possa pensare a Carlo Giovanardi iscritto alla Democrazia Cristiana nel 1969.
O la politica è intesa come attività del malaffare, in genere attività per scostumati ed allora è comprensibile che anche gli ottantenni di sperimentata purezza sono beni preziosi da riproporre, oppure la politica è una disciplina tra le più nobili e allora anche ai nostri ragazzi suggeriamo di porvi attenzione perché è necessario rinnovarne le presenze.
Se non facciamo e non operiamo queste scelte di campo assisteremo sempre più a questi psicodrammi dovuti a carenza di proseliti.
Cosè infatti, come definirlo ,se non un dramma, lo stato attuale del partito fondato ex novo dal Cavaliere quindici anni fa?
Se questo partito, a Modena, non riesce a valorizzare o esprimere una sua classe dirigente interna : se per trovare un candidato a sindaco bisogna far ricorso ad un ex democristiano da quarantanni in politica”” oppure spulciare tra gli elenchi dei “famosi “bisogna quindi ammettere che questo partito pur così giovane è a rischio rinsecchimento.
Così come è degenere, da parte del centro destra, il lasciarsi coinvolgere da un fatalismo rinunciatario che corre al seguito di luoghi comuni che porterebbero alla deriva anche i sistemi democratici più robusti.
Il nostro è quindi un appello che contemporaneamente viene a ridisegnare nuovi spazi e confini aggiornati per chi intende avvicinarsi alla militanza politica.
Quando questa si trasferisce dentro le istituzioni democratiche viene ad assumere una importanza e una delicatezza tale che necessita di un “galateo di comportamenti” che educatamente ognuno dovrebbe seguire,
Il passaggio individuale dall’attività professionale privata a quella politica nelle istituzioni pubbliche non può e non deve essere un punto di arrivo .
Al contrario si copre il ruolo di sindaco, di assessore e simili al massimo per due legislature e poi si deve ritornare a lavorare nelle arti,professioni e mestieri presenti nella società.
Sicuramente sarà un ritorno tanto più apprezzato quanto più positivi saranno stati gli anni trascorsi nella gestione delle istituzioni pubbliche!
Per questo oggi ci sentiamo in obbligo di coinvolgere ed appellarci a dei professionisti che hanno frequentato ogni genere di scuole, alcuni anche autorevoli.
Personaggi che per il solo fatto di non aver partecipato a nessun corso di formazione politica si sentono inidonei a gestirla.
Perciò non a caso questa nostra proposta è lanciata a individui coraggiosi, a dei modenesi volonterosi, a spiriti liberi e forti.
E per quale motivo questo appello deve per forza riguardare l’area culturale del centro destra e non anche settori particolarmente sensibili oggi militanti nel centro sinistra?
Anzi una vera classe dirigente al potere è da ritenersi degna di questo nome se si preoccupa e dunque < /span>non si rallegra del fatto che non ha tra i suoi antagonisti alternative reali e credibili a suo governo.
Modena è oggi una città imbalsamata a prescindere, per forza di cose, da 60 anni ininterrotti di governo monocorde.
L’imperativo è pervenire ad un ricambio nel governo, giungere non ad una alternanza qualunque, ma qualificata come si conviene ad una città come Modena.
Egregio Sarpedonte converrà con me che l’interesse e l’interessante, quindi non è sapere se la lega correrà da sola o le varie amenità che si possono enucleare sbirciando all’interno di ogni singolo partito, ma scommettere su quanti coraggiosi sia del centro sinistra sia del centro destra avranno la forza di anteporre le urgenze della città alle convenienze particolari e personali:
l’interessante sarebbe vedere cosa succederebbe se i top trenta venissero allo scoperto con determinazione .
Paura?Interesse? Terremoto?
Lei cosa vedrebbe, calma piatta?