Il clamore mediatico che gli estremisti di IS hanno cercato di ottenere con l’attentato allo Stade de France non ha precedenti.
In sostanza hanno tentato, insistentemente cercato e parzialmente ottenuto di generare paura in diretta televisiva, quindi senza filtri, censure o scenografie precostituite. Colpire in qualsiasi momento e occasione, davanti alla più alta carica dello stato presente in tribuna, questo l’obiettivo. La vigliaccheria di questi infami non deve però prendere il sopravvento. Dobbiamo continuare ad andare allo stadio, a teatro e al ristorante perché aver paura sarebbe un loro successo. Quello che dobbiamo invece smettere di fare e predicare la libera circolazione delle armi (Salvini e Santanchè docet); pensate se chiunque potesse acquistare e vendere armi in Europa quanto spazio di manovra lasceremmo a questi terroristi.
Infine dobbiamo anche piantarla con l’hashtag #prayforParis perché è proprio in nome di un fantomatico Dio che nessuno ha mai incontrato da vicino che si impugnano armi e si uccidono uomini… io non pregherò, ma li conserverò nella mia memoria.
Per questo preferisco il più laico #thinkforparis, ovvero pensiamo a Parigi e agli ideali occidentali che rappresenta.