The Peanuts Vendor

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Il misfatto si è compiuto venerdì sera.

Renzo s’era accostato al desco del tutto ignaro, persuaso di trovare la solita trota bollita con le patate lessate, condite con olio e prezzemolo.

Prissy invece, preceduta da un allettante profumo di arrosto, porta in tavola una teglia da forno con un pollo e contorno di patate dall’aspetto molto invitante.

        Come mai pollo al forno questa sera? – Chiede Renzo sinceramente sorpreso.

        Mah , così, per cambiare un po’. – Ribatte lei con uno sguardo enigmatico.

L’appetito non manca mai a Renzo: ingolosito dall’aspetto assaggia prima le patate, poi addenta la coscia del pollo. Il sapore, ma soprattutto la consistenza coriacea lo lasciano di stucco:

        Dove hai comprato questo pollo? È duro come una suola di …

E rimane con la forchetta a mezz’aria, colto da un atroce sospetto.

Andiamo con ordine.

Vi ricordate? In febbraio Prissy girava per casa con una bandana multicolore arcobaleno, canticchiando la famosa romanza[1] della Turandot.

Il trascorrere delle settimane però aveva reso Prissy sempre più cupa, guardinga e molto, molto tesa, pressoché insopportabile.

Verso metà marzo l’atmosfera casalinga s’era fatta irrespirabile e la tensione si percepiva tangibilmente. Si tagliava col coltello, come si usava dire dei nebbioni nella Milano del bel tempo andato.

Renzo, pur di sfuggire all’ambiente ostile, coglie al volo un’offerta last minute e se ne va negli States: una settimana a Manhattan e qualche giorno a Miami e dintorni.

Dall’estero le faccende italiane si vivono con maggior distacco e l’animo di Renzo, a proposito dell’esito elettorale, è permeato da un certo fatalismo :

        Ciò che doveva accadere è accaduto e, alla fine, andrà come deve andare – pensava tra sé.

Le conversazioni telefoniche con Prissy, invece, con l’avvicinarsi della fatidica data della tornata elettorale, erano sempre più brevi, fino a divenire quasi monosillabiche.

L’ultimo giorno, mentre passeggia in un sobborgo di Miami, più famoso per l’omonimia con una stellare località californiana che per il clima[2], Renzo ode un simpatico motivetto di molti decenni fa: “Il venditore di noccioline”[3]. Si avvicina e scorge una colorita bancarella ove sono in vendita caschi di banane, noccioline, noci
di cocco, e qualche esemplare di pappagallo. Cerca di intendersi a gesti con il profugo che la gestisce e, alla fine, acquista un esemplare di Ara Macao[4].

Renzo è preoccupato per la salute mentale di Prissy e, nonostante tutto, pensa di farla felice donandole un esemplare dai colori sgargianti. Insomma un vero e proprio arcobaleno vivente.

L’animalismo, l’ecologismo, la bandiera della pace, la foresta amazzonica, il Rio delle Amazzoni … un cocktail irresistibile per Prissy, ma anche una sorta di panacea, nel caso in cui le funeste previsioni di sconfitta elettorale dovessero avverarsi.

L’imponente Ara Macao, quasi un metro di lunghezza, ha un piumaggio bellissimo, con tutti i colori dell’iride[5].

Per contro, la bestiola ha lo sguardo fisso e leggermente ebete, ma, si sa, non si può avere tutto dalla vita. Inoltre sa gracchiare solo un verso sgradevole che somiglia molto al nostro: “no” e “no, no”. Il resto sono solo suoni privi di senso.

Superate le questioni burocratiche e rientrato in Italia la settimana precedente alle elezioni, Renzo mostra la sorpresa a Prissy.

All’inizio Prissy è entusiasta: per accattivarsi la simpatia offre alla bestiola anacardi, arachidi, frutta fresca, insalatina, insomma un po’ di tutto.

Renzo non era stato in grado di farsi dire dal venditore di noccioline se si trattasse di maschio o femmina, e così il nome da affibbiare all’Ara Macao diviene un piccolo problema[6]: non si sa se sia un cocorito o una cocorita: alla fine Prissy ha deciso di chiamare il pappagallo Cocorit.

Trascorre qualche giorno e Prissy tenta, peraltro con scarso successo, di addomesticare Cocorit,  esibendosi, con la sua voce chioccia, in un dialogo surreale:

        Come sei bello! Come sei intelligente! Canta con la zia Prissy “Vincerò”! Di’ bene come ti chiami alla zia Prissy! Co co, coco, cocorit, cocorit …

Poi, lunedì 14, improvvisa, temuta, ma, tutto sommato, di dimensione insospettata, la tragedia degli esiti elettorali.

Prissy ha girovagato in casa per ore con gli occhi stralunati, la bandana arcobaleno sul sopracciglio destro ed il ciondolo con falce e martello penzolante dall’orecchio sinistro.

Ogni tanto, con la voce strozzata, si lascia sfuggire un:

        Maledetti idioti, ma come è possibile!

Poi un silenzio greve, quasi lugubre.

Ogni tanto dal balconcino si ode Cocorit che, incosciente ed inconsapevole, si lascia sfuggire qualche gracchio insensato e scomposto.

Non si saprà mai se a scatenare l’ira funesta di Prissy sia stato un “no” di troppo, il gracchio sgradevole e insulso, o qualche tentativo di beccarla.

Fatto sta che Renzo, precipitatosi sul balconcino, la forchett
a ancora alla mano, trova l’anello che avvolgeva la zampina di Cocorit penzolante dalla catenella.

E il trespolo è vuoto.



[1] Turandot – Atto III: “… tramontate, stelle! Tramontate, stelle! All’alba vincerò! Vincerò! Vincerò! …”

[2] Hollywood Florida

[3] The Peanuts Vendor – Perez Prado

[4] Grandezza : 85 cm – Per la loro personalità le Are macao sono fra i più attraenti uccelli da voliera. Diventa un buon parlatore e può apprendere alcuni esercizi di abilità. Adora distruggere tutto quello che arriva alla portata del suo robusto e potente becco.

[5] Corpo e coda rossa, il colore adorato da Prissy, ali con remiganti blu e gialle, mandibola ed iride nere, mascella carnicina, zampe chiare.

[6] Dimorfismo sessuale:inesistente (bisogna ricorrere a una indagine per via chirurgica o analisi dei cromosomi)

 

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