Terminato il ciclo di incontri sull’Inferno dantesco a Maranello

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Abbiamo cercato di condurre i presenti per questo viaggio immaginario, tra la folla variegata delle anime, dei luoghi e delle riflessioni che Dante ci racconta quando vede qualcuno da lui già incontrato in altro luogo o a lui noto per altra via, o quando si imbatte in sconosciuti…

     Servizio fotografico di Corrado Corradi     


Dante ci ricorda che abbiamo fame di vita, perché siamo uomini e donne che si alzano la mattina per rendere migliore quella collettività, a volte fraudolenta ed ingannevole, che il Sommo Poeta colloca nell’inferno.

Innanzi al Mabic di Maranello, l’avveniristica biblioteca, collocata nel cuore della città, circondati dalle acque e sovrastati dal cielo stellato, al cospetto delle Autorità cittadine, primo fra tutti il Sindaco Luigi Zironi, si sono conclusi gli incontri sull’inferno dantesco.

Nel nostro cammino abbiamo dovuto fare i conti con la paura di Dante nell’affrontare l’impervio cammino, i due amanti per eccellenza, Paolo e Francesca, Ulisse e il Conte Ugolino, insieme ai peccatori ed ai traditori che hanno vissuto la vita terrena, utilizzando il proprio talento intellettuale per ingannare gli altri. «L’ inganno è una sberla all’ anima dell’essere umano, peggiore della violenza tant’ è che il Sommo Poeta colloca i fraudolenti nel cerchio inferiore per la maggiore gravità di questo peccato» ha evidenziato Vivaldelli, che ha altresì aggiunto: «La frode è una malattia che può intaccare ogni aspetto della vita, pubblica o privata, l’inganno esce dal cuore dell’uomo ed è questo che lo rende impuro».

Ci siamo addentrati con lui nel mondo immaginario dell’aldilà, che Dante ci descrive riproducendo nel mondo ultraterreno quello terreno.

La geografia, le fasi del viaggio, le azioni e i movimenti dei demoni, degli angeli, dei santi, sono descritti con precisione e noi abbiamo cercato di rappresentarle, attraverso le spiegazioni, le letture, le immagini e i suoni affinché i presenti potessero vedere ed immaginare un universo di cui, altrimenti, non avrebbero cognizione.

È come se Dante ci avesse edificato una città virtuale suscitando in noi, parola dopo parola, l’illusione di essere vera, dato che è stata popolata di abitanti. In quella città, accanto a persone delineate nella loro completezza psico-fisica, fornite di una biografia e collocate in bella vista, si muovono decine e decine di altre figure di cui, il Sommo poeta si serve, per lanciare strali e dare messaggi, più o meno evidenti

Egli conferisce agli abitanti del mondo ultraterreno una loro dimensione, a volte si tratta di personaggi immaginari, altre volte afferenti all’episodio di cui si narra, ma nella loro maggioranza si parla di personaggi storici, e comunque questi spiriti dall’aldilà arrivano al nostro mondo. Anime, sì, ma con un carico di vita vissuta.

Abbiamo cercato di condurre i presenti per questo viaggio immaginario, tra la folla variegata delle anime, dei luoghi e delle riflessioni che Dante ci racconta quando vede qualcuno da lui già incontrato in altro luogo o a lui noto per altra via, o quando si imbatte in sconosciuti…

Ci siamo impegnati per creare una suggestione, per offrire una dimensione storica e per collocare i fatti narrati nella Divina Commedia nel proprio tempo, catapultandoci ogni volta in un medio evo sempre più sconosciuto.

Le spiegazioni dell’universo dantesco regalate agli astanti dall’avv. Gian Carla Moscattini, sono state accompagnate dalle percezioni visive offerte dalle immagini del Dorè, di Dalì o del Dell’Otto, sottolineate dalla eccellente interpretazione dei versi letti dalla magistrale Franca Lovino, per essere completato dalle percezioni sensoriali più profonde date dal vibrare delle corde del violino, meravigliosamente suonato dal Maestro Gentjan Llukaci;  il tutto di sera, all’aperto, nelle calde serate estive di giugno e luglio, facendo vivere ai presenti una profonda, completa ed intensa esperienza sensoriale, calando gli spettatori in una dimensione di appagamento e di pacificazione che raramente un incontro culturale è in grado di far vivere.

È un privilegio per noi, riuscire a vivere emozioni così profonde, assieme agli eroi di tutti i tempi, nelle dimensioni che uniscono ognuno di noi, facendoci sentire un’unicum con il resto dell’umanità, ed a volte maggiormente consapevoli che la vita è una meravigliosa esperienza!

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