Tanti,tanti auguri, ma…
Non troverete mai un uomo che dirà di sentirsi sovrastato da una donna, neppure nella carriera. Discorso diverso tra le mura domestiche dove la “donna-mamma” prende il sopravvento e guai a dirle no. Ne parliamo con Simone Travagli, 39 anni, ingegnere, amante della vita notturna, ma ormai sfinito dall’arroganza femminile.
Simone, che fai nella vita?
L’ingegnere associato in provincia di Bologna. Lavoro ben oltre le 10 ore al giorno, il mio lavoro mi piace e lo faccio con grande passione, ma allo stesso tempo non mi tolgo i piaceri della vita.
Bacco, tabacco e venere?
Diciamo bacco e venere. Ho smesso di fumare da tre anni.
Bacco è meglio di venere o viceversa?
Non sono paragonabili. Sono due emozioni distinte. Il vino, quello buono, ti rianima i sensi e ti regala serate interessanti. E’ anche un buon viatico per arrivare a venere, la si invita in enoteca e la moda vinaiola difficilmente ti fa prendere il due di picche.
Dai, torniamo a noi. Che rapporto hai con le donne?
Mi piacciono da morire, senza mezzi termini direi che sono la creazione per eccellenza, ma tutto a livello teorico.
Cioè?
Nel senso che la donna con la D maiuscola è qualcosa di sensazionale, mentre nella realtà ti imbatti in situazioni ben diverse. Donne arroganti, donne saccenti, donne che non sono più donne ma si atteggiano da maschi, da cui hanno preso tutti i peggior vizi e neanche una virtù.
Facci qualche esempio?
Vai a bere qualcosa, provi ad approcciare una ragazza e nel 70% dei casi sembra di farle un dispetto. Allora me ne vado subito, non sono un invadente, ma mi stupisco che non solo le bellezze si comportano così, ci sono anche quelle che noi chiamiamo “rozzo”, che deriva da barozzo, una donna poco bella tanto per intenderci. Ma il clou lo si registra in ambito lavorativo.
Eccoci al punto. Sinceramente la discriminante uomo-donna sul lavoro esiste ancora?
Ma non scherziamo. Adesso se la donna vuole, arriva molto più in alto. Ha quei trucchetti che la fanno partire in vantaggio perché è ovvio che la donna ha capacità di reazione e di dedizione alla causa ben superiori all’uomo. Io le vedo in cantiere, parlano con i muratori e loro eseguono. Magari sfruttano il loro fascino per arrivare al nocciolo della questione. Ma queste sono le donne in carriera che preferisco.
Perché c’
è un altro tipo?
Chiaramente. Non si possono fare delle classificazioni, ma ci sono anche quelle saputelle. Quelle del tipo: so tutto io, faccio tutto io, la mia idea è migliore della tua. Non c’è verso, io quelle proprio non le compatisco e difatti mi arrabbio un giorno sì e l’altro pure. Noi uomini siamo più abituati a lavorare di squadra, il successo lo vogliamo tutti insieme, vige una sorta di cameratismo in ogni settore. Le donne sono più individualiste, le osservo e vedo che di facciata fanno squadra poi, appena possono, si parlano alle spalle. E’ per questo che le donne in gruppo non arriveranno mai da nessuna parte, mentre stanno prendendo sempre più forza nei ruoli di vertice. Sono pronte a scannarsi per ottenere il successo, ma solo per se stesse.
Si avvicina l’8 marzo. Ha ancora ragione di esistere la festa della donna?
Ha ragione di esistere per le over 40, quelle ancora legate ai prototipi classici di donna. Quelle che prima di tutto pensano alla famiglia, non si fanno mancare nulla nei propri sfizi, ma che allo stesso tempo sanno che non si può tirare troppo la corda. Per le under 40 invece la festa della donna può essere anche abolita, loro sono come noi uomini. E concedetemi una battuta, se fossi uno spogliarellista e mi trovassi di fronte una di queste avrei paura per la mia incolumità perché sono aggressive e vogliono comandare.
Allora tanti auguri donne?
Tanti tanti auguri e magari provate ad assomigliare un po’ di più alle nostre mamme. Passerò per un mammone, ma sfido la stragrande maggioranza degli uomini a fare una scelta: donna simil mamma oppure donne in 24 ore e che non guarda in faccia a nessuno?