INTERROGAZIONE IN CONSIGLIO
Calore in centro storico
La risposta dell’assessore Sitta all’interrogazione di Tripi, Fraulini e Rossi (Ds)
“”L’incentivo all’uso dei pannelli solari, e diverse norme per migliorare la ventilazione e l’efficienza energetica delle abitazioni sono state inserite nella variante al piano regolatore che è stata approvata lo scorso luglio. Per le zone sottoposte a vincoli, quindi anche per il centro storico, non abbiamo però potuto rendere obbligatori questi aspetti, perché la normativa richiede invece che gli elementi strutturali, comprese le coperture e le finiture, siano rispettati””.
Così l’assessore Sitta all’interrogazione presentata dai consiglieri del gruppo Ds – L’Ulivo Ferdinando Tripi, Ubaldo Fraulini ed Eugenia Rossi.
Il consigliere Tripi ha presentato l’istanza sottolineando che
“”nei Centri Storici le possibilità di realizzare condizioni di confort interno ottimale sono limitate da vincoli strutturali e da regolamenti spesso risalenti a tempi nei quali non vi erano gli stessi problemi di calore. Nell’architettura dei centri storici, il cavedio* aveva e ha un ruolo fondamentale per realizzare condizioni di ventilazione naturale. Oggi però, al contrari, il cavedio viene spesso utilizzato per l’installazione delle unità esterne dei condizionatori e per la fuoriuscita dei fumi da locali di ristorazione, con ovvi problemi di rumore, calore e odore. Si crea un circolo vizioso che costringe tutti i condomini a tenere le finestre chiuse e installare i condizionatori.
Forse sarebbe più opportuno prevedere la possibilità di impiego di condizionatori ad acqua, da recuperare poi per essere riutilizzata negli sciacquoni. Ad oggi, non c’è una regolamentazione per l’installazione di impianti a energia solare nei tetti del centro, né provvedimenti per l’installazione del verde pensile o il riutilizzo delle acque piovane. Chiediamo perciò””, ha concluso Tripi, “”se non sia possibile proporre norme precise per la realizzazione di impianti fotovoltaici e solari per gli edifici del centro e incentivare l’utilizzo di materiali edili sostenibili, con particolare riguardo ai tetti e ai cavedi””.
L’assessore Sitta ha precisato che le norme che rendono obbligatorio produrre almeno una quota dell’energia con pannelli fotovoltaici per gli edifici di nuova costruzione non possono essere applicate al centro storico perché incompatibili con gli altri vincoli. L’assessore ha poi aggiunto:
“”Quanto ai condizionatori, installare le componenti esterne nei cavedi, nonostante gli effetti collaterali, è indispensabile perché non sarebbe possibile intaccare le facciate””.
Il consigliere Tripi ha ringraziato l’assessore per la risposta:
“”il tema è complesso, ma il centro si è ripopolato e le condizioni di calore spesso sono insopportabili””.
*Cavedio
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Nell’architettura moderna il cavedio – denominato talvolta anche chiostrina, vanella o pozzo di luce – indica il cortile di piccole o di piccolissime dimensioni, che serve prevalentemente a dare aria e luce a locali secondari (bagni, gabinetti, disimpegni, servizi etc.), Il cavedio deriva dal cavaedium che, nella casa romana, era lo spazio scoperto al centro della domus, contornato al perimetro da un muro, sul quale si aprivano le porte di accesso alle varie stanze.
Parcheggi per il centro
La risposta dell’assessore Daniele Sitta all’interrogazione di Sergio Celloni (Udc)
“”Il Piano della sosta predisposto da questa Amministrazione procede nei tempi previsti e per quanto riguarda il centro storico sono in corso di costruzione i parcheggi ricavati dagli ex cinema Odeon e Adriano. Inoltre, per il parcheggio interrato sotto il parco Novi Sad arriveranno entro fine anno le risposte delle imprese al bando che abbiamo proposto.
Per quanto riguarda le partite al sabato, l’Amministrazione ha combattuto e perso questa battaglia. La soluzione che è stata scelta purtroppo è gradita soltanto alle televisioni””.
Così l’assessore alla Programmazione del territorio Daniele Sitta ha risposto in Consiglio comunale all’interrogazione di Sergio Celloni (Udc) su “”parcheggi e manifestazioni in concomitanza della partita.
Il consigliere Celloni ha spiegato nella sua istanza che
“”le attività del centro storico sono ultimamente sempre più penalizzate dall’infinità di manifestazioni che vengono svolte nelle piazze privando il centro di parcheggi. I continui banchetti ambulanti certamente non qualificano l’immagine del nostro centro. Inoltre, realtà importanti, per l’afflusso di partecipanti, come la partita del Modena al sabato pomeriggio, il mercato del lunedì mattina, il mercato dell’antiquariato, le manifestazioni automobilistiche e altre manifestazioni creano ulteriormente una mancanza di parcheggi. Chiedo pertanto cosa si intende fare prima di arrivare alla realizzazione dei parcheggi da tanto tempo promessi in piazza Roma e nel parco Novi Sad, perché le attività non risentano di questa situazione di forte disagio che le svantaggia economicamente””.
L’assessore Sitta ha anche precisato che
“”rispetto alle bancarelle poco qualificanti, l’assessore alle Politiche economiche sta lavorando a modalità di regolamentazione. Nella sua interrogazione c’è però un’affermazione che non condivido: non credo che le nostre manifestazioni danneggino le attività del centro.
Anzi, l’Amministrazione investe per la promozione molto più di qualsiasi centro commerciale e i risultati ci sono, con miglaia e migliaia di persone che frequentano il centro storico. I primi anni del festival filosofia ci siamo vergognati della mancata risposta dei commercianti. Quando si chiudono le saracinesche vuol dire che non c’è bisogno di fare quadrare i bilanci, questo è il mio parere personale, che dico con grande schiettezza. Abbiamo bisogno di animare il centro e ai commercianti chiediamo collaborazione e proposte, non solo critiche””
.Il consigliere Celloni ha replicato che la sua interrogazione non è stata dettata da una questione personale:
“”ho un negozio in centro gestito da due miei soci, e credo che per parlare delle attività del centro si debba anche capire che sono attività a gestione personale o familiare. Pretendere che tengano aperto senza incassare non si può, io conosco bene le realtà dell’imprenditoria. Comunque quando parlo di manifestazioni che penalizzano il centro non parlo di quelle che si svolgono in centro e portano gente. Mi riferisco alle manifestazioni che occupano, ad esempio, lo spazio del parco Novi Sad sottraendo parcheggi. In ogni caso, prenderò un notaio e farò il prossimo sabato sei prove di parcheggio in centro storico per provare quanto tempo ci vuole a posteggiare la propria automobile a ridosso del centro””.
06/12/07
Agenzia Casa
il dibattito in consiglio comunale
Nessun voto contrario per la delibera presentata dall’assessore Maletti
Nessun voto contrario in Consiglio comunale per le modifiche al protocollo d’intesa sull’Agenzia casa del Comune di Modena. A favore della delibera, presentata dall’assessore alle Politiche sociali, per la casa e per l’integrazione Francesca Maletti, hanno votato i gruppi di maggioranza, il gruppo indipendente, Modena a colori e Udc. Astenuti An e Forza Italia, assente la Lega nord.
Nel dibattito, Baldo Flori di Modena a colori ha osservato:
“”do un giudizio positivo ma con alcune domande. Credo che questi due anni di attività siano stati un osservatorio importante anche sul tipo di domanda. In Commissione è stato detto che 321 domande erano in giacenza: c’è possibilità di incontro tra questa domanda e l’offerta?
Anche il dato su stranieri e italiani fa nascere interrogativi, sul tipo di domanda che qualitativamente si esprime e su come mai i modenesi sono così pochi. Sappiamo che si rivolgono ai Peep o a volte cambiano zona e si spostano nella cintura. Forse sono i tipi di appartamenti che non corrispondono alle aspettative?””
Enrico Artioli , Margherita – L’Ulivo, ha commentato:
“”è ottimo lo strumento della concessione amministrativa perché contratti di tipo diverso, ad esempio a Carpi, non hanno dato risultati brillanti. La concessione garantisce tanto l’inquilino quanto il proprietario, e la manovra porta un risparmio di circa 140 mila euro per le famiglie, se si guarda ai prezzi di mercato. È sicuramente un esempio virtuoso di iniziativa positiva. La morosità zero o quasi degli inquilini beneficiari è una prova di questo. L’unico consiglio è di proseguire ulteriormente nella promozione di questa sperimentazione, per raggiungere una maggiore disponibilità da parte dei proprietari, constatata l’esperienza positiva di chi ha aderito””.
Achille Caropreso , indipendente, ha posto l’accento sul costo della vita per le famiglie modenesi e ha annunciato subito il proprio voto favorevole:
“”il tema dell’affitto è decisivo, accanto a quello della spesa alimentare e dei beni primari. Bisogna evitare che sempre più famiglie finiscano nell’indigenza, intervenendo proprio sulla fascia grigia delle famiglie che lavorano, ma fanno fatica a far quadrare il bilancio. Chi vive in regola e nel rispetto delle leggi ha spesso difficoltà economiche ed è nostro dovere intervenire. L’agenzia casa è un valido aiuto e speriamo si possa estendere la fascia dei beneficiari””.
Sergio Rusticali dello Sdi ha evidenziato
“”la difficoltà a trovare case in affitto a canoni calmierati, mentre in città c’è un’alta percentuale di alloggi sfitti. Il Comune si è posto come garante tra proprietà e inquilini, ma vorrei capire come mai tra i beneficiari due terzi sono extracomunitari. E gli italiani dove trovano risposta? Inoltre mi piacerebbe sapere come fare a recuperare ulteriori proprietari che desiderino affittare la propria casa all’Agenzia””.
Antonio Maienza dell’Udeur ha aggiunto:
“”reperire gli alloggi sfitti e rimetterli sul mercato dell’affitto calmierato è opera davvero meritoria. Ma va sottolineata l’insufficienza delle case assegnate rispetto alle domande. Non tutti sanno della bontà di questo protocollo, che va portato meglio a conoscenza dei cittadini. Sono sicuro che tante famiglie di italiani potrebbero conoscerlo e beneficiarne””.
Giorgio Prampolini di Sinistra democratica ha ribadito la positività dell’intervento:
“”anche l’investimento in edilizia popolare programmato dall’attuale governo dà il senso dell’importanza dell’intervento del pubblico in questo settore. A Modena ci sono molti cittadini o lavoratori che sono nei due o tre decili più bassi di reddito secondo le rilevazioni del gruppo di ricerca Capp della nostra Università. E tra povertà e non povertà la discriminante è spesso data dalla casa, disponibile o meno in proprietà o in affitto calmierato””.
Ubaldo Fraulini dei Ds – L’Ulivo ha dichiarato:
“”le priorità stabilite vanno bene, ma serve uno scatto di orgoglio per fare crescere l’offerta. Se il numero di alloggi rimane basso le domande non cresceranno, perché la gente sa che non c’è speranza. Gli aspetti critici certamente riguardano le nuove coppie e gli anziani con pensioni basse. Per quanto riguarda l’impasse dei proprietari credo che lo strumento debba essere creare un rapporto di fiducia, con un’informazione e un confronto il più ampi possibile””.
Ivo Esposito di Forza Italia ha invece rimarcato
“”l’incapacità di risolvere il problema di gente che lavora e si trova le porte chiuse. C’è un’ampia fascia grigia di chi non è povero ma non vive bene, che ho sperimentato anche personalmente da meridionale immigrato. Solo 95 affitti su tante domande non sono una risposta adeguata. Giovani e anziani devono essere aiutati ad avere una vita serena. Le famiglie devono poter avere figli e crescerli decentemente. L’idea è buona, ma va calibrata meglio e resa più consona al territorio, più adatta alle giovani coppie con figli e agli anziani””.
Eugenia Rossi dei Ds – L’Ulivo ha commentato:
“”vorrei mettere in evidenza gli aspetti positivi, questa è una sperimentazione e come tale va salutata, proprio per questo il primo protocollo di intesa è stato modificato. È una dimostrazione di creatività e di coraggio di cambiare, anche se io stessa ho avuto dei dubbi soprattutto sui criteri di priorità. Vorremmo poter dare diritti universali e garanzie per tutti, ma sicuramente non siamo in questa condizione. Il Comune di Modena si pone proprio come garante sia per gli inquilini sia per i proprietari. Il grande merito di questa delibera è che incentiva legittimità, equità ed emersione nel mercato degli affitti””.
Michele Barcaiuolo di An ha annunciato l’astensione del proprio gruppo perché
“”quella che è un’emergenza assoluta in Italia, e anche a Modena, si affronta solo in parte. L’aumento in Finanziaria del fondo per gli affitti secondo me è una direzione molto sbagliata. Io credo che la soluzione sia soltanto farsi carico di garantire il diritto alla proprietà della casa. Nel breve termine non vogliamo
ostacolare questi progetti, ma si deve arrivare a parlare a 360 gradi di diritto alla proprietà. Si devono agevolare davvero alcuni tipi di nuclei familiari. Questo intervento non fa che mettere una pezza, noi dobbiamo cercare di guardare più lontano””.
Davide Torrini dell’Udc ha osservato che
“”95 contratti in due anni sono pochi rispetto a 6000 alloggi sfitti e rispetto ai tanti contratti irregolari che esistono nella nostra città, ma sono pur sempre 95 situazioni che hanno trovato una risposta. Perciò dovremmo partire da questo dato positivo. Inoltre, rispetto ad altre soluzioni, questo intervento ha pesato pochissimo sui soldi della collettività. Io credo che le politiche dei prossimi decenni debbano essere sempre ispirate a tentativi come questo e avere un costo basso per la collettività. Perché la domanda di servizi crescerà, ma non saremo in grado di sostenerla per sempre. Serve però più coraggio: insistiamo sulle opportunità e coinvolgiamo la città. Daremo un voto positivo auspicando che le nostre osservazioni siano colte positivamente””.
Giuseppe Campana dei Ds – L’Ulivo ha aggiunto:
“”questo meccanismo ha la caratteristica di essere elastico e ben congegnato, suscettibile di aggiustamenti e di variazioni in modo agile, tenendo monitorata la situazione. Trovo sia molto saggio estendere questa opportunità a chi non ha un lavoro dipendente tradizionale, significa avere consapevolezza che oramai le vie del lavoro sono infinite. Per dare il polso di come sono cambiate la cose, ricordo che quando mi sono sposato guadagnavo cento mila lire, la mia compagna altrettanto, e di affitto pagavamo 35 mila lire””.
Il presidente Ennio Cottafavi è infine intervenuto affermando:
“”dobbiamo impegnarci perché tutti possano avere una casa a prezzo contenuto. La creazione dell’Agenzia mette insieme tanti soggetti per dare questa risposta. Propongo che si prenda in considerazione la possibilità di destinare una parte anche piccola del patrimonio dei piani Peep dei prossimi anni alla gestione da parte dell’Agenzia casa. So che potrebbe essere complicato, ma propongo anche che coloro che affittano gli appartamenti a prezzi convenzionati nei Peep possano beneficiare della riduzione Ici. Sarebbe un elemento sollecitatorio che incrementerebbe sensibilmente la disponibilità di patrimonio immobiliare per l’affitto, nella scia della tradizione sociale di questa Amministrazione””.
Francesca Maletti ha poi replicato agli interventi dei consiglieri:
“”nel 2005, quando passammo in rassegna le altre Agenzie per la casa dislocate nel territorio con esiti abbastanza deludenti, decidemmo di costruire un’agenzia diversa. Il Comune non è solo garante di un patto tra due privati ma prende direttamente in locazione. Le previsioni fatte nel 2005 furono di affittare 20 alloggi all’anno. Oggi invece ne abbiamo 95 e domani firmeremo per altri 17 appartamenti che entreranno a disposizione dell’Agenzia dal primo di gennaio. Per limitare il gap tra domanda e offerta serve una campagna molto mirata. Inoltre, all’inizio decidemmo volutamente di non prendere gli alloggi del patrimonio di grossi enti come la Curia, che già applicano affitti calmierati, perché non dobbiamo mettere un bollino di qualità, ma intervenire realmente sul mercato. Stiamo inoltre ragionando con l’assessore Sitta per verificare se nei nuovi bandi Peep alcuni degli alloggi destinati alla locazione possono passare dall’Agenzia casa. Per quanto riguarda le domande da parte di stranieri, ricordo che l’80% dei modenesi, specie anziani, ha la casa di proprietà. Modena è la seconda città italiana per compravendita di alloggi da parte di stranieri, ma sono sempre pochi. Gli italiani hanno più possibilità di avere il mutuo, hanno una famiglia alle spalle che garantisce. Esistono stranieri che guadagnano bene ma non sono riusciti a trovare case in affitto, ad esempio dopo la nascita di uno o due figli. A chi ha rimproverato poca attenzione per le famiglie vorrei ricordar che nel bilancio dei servizi sociali circa 20 milioni di euro vanno a sostegno delle famiglie con figli. Non chiediamo il certificato di matrimonio, guardiamo lo stato di famiglia o le intenzioni di costituire una nuova famiglia da parte di due giovani che ancora vivono con i genitori. Infine, condivido la necessità di una maggiore informazione, con una campagna pubblicitaria ad hoc””.
Alvaro Colombo ha poi annunciato il voto favorevole di Rifondazione Comunista ma anche di Verdi e Sinistra Democratica:
“”la premessa molto condivisibile per noi è la criticità sui temi della casa e dell’affitto, anche per le fasce intermedie della popolazione. Tutti sanno la discrepanza tra offerta e domanda nell’edilizia popolare, conseguenza di ritardi soprattutto nazionali che l’ultima finanziaria sta cercando di correggere. Certo forse servirebbero norme più incisive per ridurre il numero di appartamenti sfitti in città””.
Ivo Esposito ha annunciato l’astensione di Forza Italia:
“”l’idea è buona ma il risultato è raggiunto solo in parte. Non è un intervento di welfare ma un tentativo di entrare nel mercato. Ci sembra doveroso aumentare il numero di appartamenti, pubblicizzare meglio l’iniziativa, salvaguardare l’etica della famiglia e dei figli””.
La delibera è stata approvata con 28 voti favorevoli, 3 astensioni e nessun voto contrario.
5 /12/07
Bar della stazione, verifiche sui tempi di riapertura
La risposta dell’assessore Prampolini all’interrogazione di Rusticali (Sdi)
“”In riferimento alla chiusura del bar della stazione di Modena, il Comune ha provveduto a effettuare verifiche, per comprendere le motivazioni della chiusura e soprattutto identificare le condizioni e i tempi per la riattivazione del servizio. Il locale è stato acquisito dalla società Centostazioni, che abbiamo cercato di contattare telefonicamente senza successo. Abbiamo così inviato una lettera ufficiale per avere risposta sui tempi di riapertura del bar, vista l’importanza di questo servizio”” .
Così l’assessore alle Politiche economiche Stefano Prampolini ha risposto in Consiglio comunale all’interrogazione presentata dai consiglieri Sergio Rusticali (Sdi) e Rosa Maria Fino (Società civile).
ha detto Rusticali nel presentare l’interrogazione:
“”La chiusura del bar della stazione comporta un disagio e una penalizzazione per i viaggiatori, che certo non si può pensare di risolvere con i distributori automatici installati ai binari””,
Ha poi precisato Prampolini,
“”I locali del bar non sono di proprietà dell’Amministrazione, ma delle Ferrovie dello stato, che hanno venduto alcuni immobili alla società Centostazioni.
Centostazioni, che ha come obiettivo il recupero economico, urbano e sociale di 103 stazioni storiche, tra cui anche quella di Modena, è costituita dal Gruppo Ferrovie dello Stato e dalla cordata privata Archimede 1, ed è impegnata dall’aprile 2002 nella valorizzazione e gestione di questi immobili. Abbiamo contattato ripetutamente Centostazioni per verificare le motivazioni dell’attuale chiusura, che pare si debba alla risoluzione del contratto di affitto con il precedente gestore del bar. La risposta ricevuta è stata che il responsabile sviluppo di Centostazioni, attualmente a casa in malattia, richiamerà l’Amministrazione al suo rientro. Visto il perdurare dell’assenza””, ha concluso l’assessore, “”è stata trasmessa oggi una lettera ufficiale di richiesta di spiegazioni sulle motivazioni della chiusura e sopratutto sui tempi di riattivazione””
Nel dibattito, Antonio Maienza, Udeur, ha osservato che
“”molti viaggiatori e pendolari avvertono il disagio di una ristorazione fugace ma, diciamo, anche gradevole e utile. Speriamo che l’assessore ci faccia sapere quando il bar sarà restituito alla città””.
Secondo William Garagnani, Ds – L’Ulivo,
“il problema è davvero quello dei tempi. La società deve farsi carico della riapertura temporanea del servizio. Una stazione senza bar è un pessimo biglietto da visita e serve una riapertura almeno temporanea “”.
Rusticali ha ribadito che
“”l’interrogazione ha evidenziato una situazione importante, uno stato di precarietà. Le Ferrovie sono socie di Centostazioni e hanno ancora una responsabilità della situazione. Ringrazio comunque l’assessore delle informazioni utili che ha fornito. Speriamo che questo responsabile sviluppo guarisca presto perché questa precarietà è inammissibile. Gli utenti di trenitalia hanno già abbastanza disagi””.
L’assessore Prampolini ha concluso ricordando che
“”il bar esistente non era all’altezza della nostra città. Centostazioni dovrà fare dei lavori di manutenzione che certamente richiederanno il loro tempo, terrò comunque pressata la società. Ho già inviato una lettera ufficiale e confermo l’impegno a tenere sotto controllo la situazione””.
“Controlli e azioni del comune sui prezzi al consumo”
La risposta dell’assessore Prampolini all’interrogazione di Tesauro (Verdi)
“”Per monitorare l’andamento dei prezzi in città, il Comune di Modena ha istituito nell’autunno 2003 l’Osservatorio comunale dei prezzi al consumo. Inoltre, l’Amministrazione è intervenuta, coinvolgendo gli operatori economici locali, con diverse iniziative per offrire sconti ai consumatori modenesi: dalla Family card’ al ‘
Terzo tempo con la pizza’ fino all’operazione, già sottoscritta da 25 punti vendita in città, per fissare il prezzo del pane comune a 2,50 euro al chilo.
Bisogna però ricordare che, al di là del controllo sulle norme a tutela del consumatore effettuato dalla Polizia Municipale, quello che un Comune può fare non è che intraprendere iniziative di sensibilizzazione o convenzioni.
Infatti, il prezzo è determinato dalle dinamiche della domanda e dell’offerta””.
Così l’assessore alle Politiche economiche Stefano Prampolini ha risposto in Consiglio comunale all’interpellanza presentata dal consigliere dei Verdi Mauro Tesauro sul tema “”aumento dei prezzi al consumo: difendiamo le famiglie dal carovita””.
Infatti ha osservato Tesauro nel presentare l’istanza, firmata anche da Antonio Maienza dell’Udeur,
“”Nella nostra interrogazione facevamo riferimento ai dati dell’inflazione di ottobre, ma a novembre le cose non sono migliorate .
Quello del carovita è un problema che affligge numerosissime famiglie, perché all’aumento dei prezzi al consumo non ha fatto seguito un corrispondente aumento di salari e stipendi””.
Tesauro ha poi citato gli aumenti di diversi beni, da cereali e farine (+6,2% rispetto a ottobre e +15,9% su base annua), alle benzine (+1,9% da ottobre e + 9,6% dal novembre 2006).
Poi ha concluso Tesauro:
“”Dal momento che i contadini non si arricchiscono, allora vorrei capire dove è che inizia a crescere il prezzo della farina e dei cereali, per esempio. Chiediamo dunque all’assessore che fine ha fatto l’osservatorio dei prezzi, quali iniziative vuole intraprendere a difesa dei consumatori modenesi e come intende muoversi per accertare e denunciare eventuali aumenti ingiustificati dei prezzi”
Stefano Prampolini ha continuato la sua risposta spiegando che
“”le rilevazioni dell’Osservatorio sui prezzi riguardano un numero di beni ridotto, costituito da 99 prodotti, rispetto al paniere nazionale usato da Istat. L’Osservatorio è consultabile sul sito web del Servizio statistica del comune e si compone di tre sezioni. La tavola prezzi fornisce, per il mese selezionato e per i prodotti del paniere, il prezzo minimo, medio e massimo e le variazioni percentuali di prezzo rilevate. L’analisi dei prezzi medi consente, per il prodotto prescelto, di confrontare la variazione di prezzo nel tempo. Il calcolo del carrello dà la possibilità di personalizzare il proprio carrello della spesa scegliendo fra i 99 prodotti presenti nell’osservatorio e confrontare, nel tempo, il livello complessivo di spesa. Nell’autunno del 2004, inoltre l’Amministrazione ha istituito un Tavolo tecnico sui prezzi assieme alle associazioni provinciali dei consumatori, alle associazioni economiche e alle associazioni dei lavoratori più rappresentative””.
Nel dibattito sull’interrogazione, trasformata in interpellanza, il consigliere indipendente Achille Caropreso ha osservato:
“”il nostro sistema economico non prevede prezzi controllati, sono strumenti che non esistono più e bisogna ricorrere ad altri meccanismi. Certamente, i Comuni non possono disporre di tanti strumenti, ma attraverso i controlli si può vedere se tutta la catena rispetta le norme fiscali e questo è già qualcosa. Infine, iniziative come la vendita dei prodotti leggermente danneggiati nelle confezioni, ad esempio il pomodoro con il barattolo ammaccato, possono essere estese non solo alle fasce deboli ma a tutti i clienti dei supermercati””.
Sergio Rusticali, Sdi, ha aggiunto:
“”i cittadini apprezzeranno questa interrogazione: i prezzi al consumo sono un elemento sul quale dobbiamo essere attenti e, anche se come Amministrazione non abbiamo grandi armi, possiamo promuovere iniziative di sensibilizzazione e accordi a livello locale. L’accordo! con i panificatori è un importante segnale, ma credo si debba allargare la sfera dei soggetti che producono prodotti di largo consumo, in modo da poterne concertare il prezzo. Anche la Family card è importante, ma interessa una fascia sociale piuttosto ristretta””.
Antonio Maienza dell’Udeur ha messo in evidenza che
“”il carovita ci tocca da vicino, ma credo si debba un po’ allargare l’analisi dei motivi di questo problema: un’economia stagnante, i tassi bancari in costante aumento, aumenti generalizzati di beni di largo consumo. In effetti ci sono posti dove il pane non costa 2,50 euro ma anche 3,50 o 4 euro. Non tralasciamo poi i costi di acqua, luce, gas, benzina. Ci aspetta un Natale molto magro, e servirà presto un
fondo sociale per le famiglie che non riescono a pagare il mutuo””.
Sergio Celloni dell’Udc ha ricordato che
“”il costo di un prodotto è fatto da un’infinità dei fattori come la logistica, i trasporti, eccetera. Se il sistema Italia non è più competitivo, perché non ha piani dei trasporti e delle infrastrutture, è difficile che anche i prezzi delle merci siano competitivi. La frutta proveniente da altri paesi costa meno che da noi. In Italia stiamo ancora pensando ai progetti della Tav, che in altri paesi sono già stati ultimati, anche a causa dell’opposizione dei Verdi. I commercianti vengono spesso accusati, ma si trovano in condizioni di svantaggio rispetto alla grande distribuzione, mentre i nostri stipendi sono troppo bassi””.
Giorgio Prampolini di Sinistra democratica ha sottolineato che
“”Modena e anche l’Italia sembrano poco attrezzate per rispondere a questo problema, che si pone all’interno di un mercato globale. In Italia abbiamo, comunque, una distribuzione che non è ancora all’altezza dei livelli europei. Si deve essere capaci di organizzare la domanda per garantire un buon rapporto prezzo- qualità. Si sono passate varie fasi legislative e culturali, ma non siamo ancora arrivati alla situazione della Francia e della Germania, come efficienza della rete distributiva. Mi aspettavo di più dalle liberalizzazioni, che non stanno producendo l’auspicato calo dei prezzi. Il Comune non può fare miracoli, ma può fare di più oltre a queste buone iniziative: serve una politica che coinvolga consumatori, produttori e distribuzione con tavoli non solo tecnici, ma di impegno politico di fronte alla città””.
Paolo Ballestrazzi di Modena a colori ha affermato che
“”non possiamo risolvere il problema con dei pannicelli caldi. La città sta perdendo colpi. Il sistema Italia può sostenere 42 milioni di abitanti, quando invece siamo 60 milioni, ma nessuno ha il coraggio intellettuale di dire le cose come stanno. Continuiamo a chiamare forza lavoro che interviene in settori dove la crescita è pura speculazione, come ad esempio il settore dell’edilizia. Che il Comune di Modena chiami i supermercati a calmierare i prezzi comunque è fuori dal mondo, nell’epoca della globalizzazione.
Infine, fa molto male il Comune di Modena a invitare i cittadini a spendere in centro storico per Natale, come è stato fatto con questa agendina realizzata per il mese di dicembre. Si dovrebbe promuovere invece il risparmio, nell’interesse della qualità della vita. Il ruolo del Comune dentro Hera, le licenze dei taxi, gli interventi sulle tasse o sulle tariffe, queste cose sì che sarebbero interessanti e importanti per i cittadini””.
Tesauro ha replicato:
“”prendo atto delle osservazioni di Celloni sulla potenza del nostro partito, che ha solo il 2% dei suffragi. Bisogna ricordare che con l’euro ci fu chi fece il cambio alla pari, trasformando 1000 lire in un euro, peccato che gli stipendi siano rimasti al palo. Quanto alle iniziative citate, ad esempio la Family card è discriminatoria, perché le famiglie con coniugi separati non se la vedono riconosciuta. È chiaro che il Comune di Modena non può calmierare tutti i prezzi, ma deve creare una struttura di raccordo forte e non solo fare iniziative spot. Sicuramente l’appello all’austerità del consigliere Ballestrazzi, che qualcuno chiama decrescita, non è peregrino, anzi mi pare quasi evangelico. Portai in Consiglio una mozione per riportare sui prodotti alimentari di prima necessità anche il prezzo all’origine: fu approvata, ma non se ne fece nulla. Filiera corta, gruppi di acquisto, cooperative di produzione e consumo, sono iniziative che vanno tenute insieme e raccordate, anche se magari fanno meno rumore di altri progetti sbandierati a suon di marketing””.
Stefano Prampolini ha concluso rispondendo agli interventi dei consiglieri:
“”la Family card ha portato vantaggi e sconti a circa 600 famiglie. È vero che sono iniziative sporadiche, ma per noi sono quasi a costo zero, grazie anche all’intervento di alcuni sponsor. Bisogna ricordare che il dato inflattivo
è comunque inferiore a quello dell’area euro, con un 2,4% contro il 3%. Dunque, le cosiddette lenzuolate di Bersani qualcosa hanno contato, e adesso ci aspettiamo una nuova serie di liberalizzazioni. Per quanto riguarda l’agendina che abbiamo prodotto, il centro storico in dicembre ha un’innumerevole quantità di iniziative, che noi abbiamo soltanto registrato. Quanto ai tassisti, infine, ne abbiamo ampiamente discusso e questa settimana apriremo il tavolo delle trattative. Speriamo di portare a casa i migliori risultati per questa città, con un occhio alla qualità dei trasporti ma anche ai prezzi””.
“Nella zona di Sant’Agnese controlli programmati”
La risposta dell’assessore Monticelli all’interrogazione di Rusticali (Sdi)
“”Nella zona di Sant’Agnese la Polizia Municipale ha effettuato controlli serali, in particolare negli ultimi fine settimana, con più frequenza del solito. Non sono stati riscontrati particolari problemi, ma continueremo a fare dei controlli a cadenza programmata””
.
Così l’assessore alla Polizia Municipale Gualtiero Monticelli ha risposto in Consiglio comunale all’interrogazione presentata dai consiglieri Sergio Rusticali (Sdi) e Rosa Maria Fino (Società civile) sulla situazione della zona di Sant’Agnese.
Rusticali ha presentato l’interrogazione citando
“”le segnalazioni ricevute da diversi cittadini sul degrado del parco di piazzale Riccò, davanti alla chiesa di Sant’Agnese.
Secondo i residenti””, ha spiegato Rusticali, “”raggruppamenti di persone, specialmente extracomunitarie, hanno reso il parco invivibile nelle ore pomeridiane e serali, con schiamazzi, atteggiamenti indecorosi e abbandono di rifiuti e sporcizia””.
L’assessore ha precisato che
“”nel corso dei controlli si è provveduto anche a contattare il parroco e le suore della chiesa limitrofa alla piazza, che hanno confermato l’inesistenza di problemi sostanziali di vivibilità della zona. Tutto ciò, “”non esclude che sia avvenuto quanto a lei segnalato ma, la cosa, evidentemente, ha avuto carattere episodico””, ha concluso l’assessore
. Rusticali ha replicato apprezzando
“” la risposta dell’assessore e la programmazione di nuovi controlli””, osservando che “”forse, dalla data della segnalazione che abbiamo ricevuto, la situazione è cambiata “”.
Ufficio stampa