Sono elettori ma sembrano formiche indottrinate

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Ci hanno segnalato l’impegno politico di Giorgio Panto e del suo Progetto Nord Est. Di seguito pubblichiamo alcune sue valutazioni personali che, a nostro parere, hanno un respiro che travalica i confini regionali e provinciali della sua Treviso.

Sig. Panto, lei con il suo Progetto nord est come legge e analizza l’attuale stato politico delle coalizioni e dei rispettivi elettorati?

 

Sono elettori ma sembrano formiche indottrinate in una fila di destra e in una di sinistra, che nonostante l’anno di grazia 2006 cadono dentro in un unico barattolo con lo stesso miele. Viene agitato lo spauracchio di nemici primordiali, per far perder di vista la vera chiave di codice per lo sviluppo della nazione. Da una parte i bambini bolliti e le grandi paure del passato comunista, dall’altra il mondo degli evasori incalliti affamatori della povera gente. Poi ci sono i tassisti, i farmacisti, i notai, e le caste degli ordini professionali, icone strumentalmente da difendere o da affamare. Ma come faranno in Germania, in Inghilterra, negli USA, e in tutto il resto del mondo civile??!!Questi sono i lustrini venduti al grande elettorato credulone che perde così di vista l’emulazione dei paesi che stanno meglio di noi. L’impero degli sprechi, della corruzione, del parassitismo dei posti improduttivi sono purtroppo le vere necessità esistenziali delle grandi coalizioni di destra e di sinistra. Facce di una stessa medaglia. Il lupo famelico di voti con la maschera della nonna di cappuccetto rosso. Le due coalizioni per rincorrere i voti di scambio alimentano di posti superflui una gigantesca catena di montaggio di bolle di sapone. “do ut des” ti do il posto inutile e tu e la tua famiglia mi date il voto. Non importa se la nazione va a fondo. Non importa se chi produce vien spogliato. Non importa se a fronte di una persona che occupa un posto inutile e spesso vessatorio c’è chi deve spaccarsi le unghie per mantenerlo. Non importa se il miraggio federalista di una forza politica che portavamo nel cuore e credevamo rivoluzionaria, per la pochezza, l’avidità e la fetenzia degli uomini si è ridotto ad un inciucio centralista. Un torbido fallimento di uomini, idee e risorse fatte sparire a gente semplice conquistata nel cuore per arrivare al portafoglio. Inaudito un movimento che rapina i suoi elettori. Una ferita ancora aperta che brucia.

 

In questa sua denuncia chi ritiene oggi più responsabile in negativo?

 

 Le due coalizioni a turno han triplicato gli sportelli per creare posti, carte e timbri, autorizzazioni, visti, intralci e burocrazia aggiuntiva contro le aziende. Tre, quattro, cinque tipi di polizie ispettive. Controlli molesti nelle aziende sull’amministrazione, sui tributi, sul lavoro, sulla sicurezza, sulla salute, sull’ambiente e su cento altre cose. Senz’altro giusti ma spesso vessatori, troppo burocratici, costosi. Fatti di versamenti, di registri, di vidimazioni, di autorizzazioni, di file frustranti, di iscrizioni e di corsi dispendiosi Vai poi a vedere l’ambiente! Le nostre strade sono discariche a cielo aperto. Esistono città dei veleni come Marghera che offende Venezia o altre con amministrazioni “esibizioniste” ma senza le fognature come Treviso. Una politocrazia che si è comperata e tutt’ora si compera giorno dopo giorno la propria esistenza distribuendo in cambio prebende, posti, sprechi e corruzioni. Gestisce le proprie poltrone aumentando stipendi, assessorati e anche ministeri e sottosegretari. Una grande piaga borbonica. Il grande vero unico nemico del nostro territorio e dell’Italia intera! Non quello ideologico degli schieramenti! Dividere in ideologie e non nei contenuti, con false motivazioni per accaparrarsi l’elettorato. Ho visto slogans per la “devolution patacca” fatti da imbecilli con motivazioni “antibolsceviche” “antisoviet” e altri altrettanto idioti dall’altra parte che inneggiavano “vota no contro la secessione”.Ne ho visti di slogans farisei che inneggiavano in Veneto “padroni a casa nostra” contro il centralismo meridionale. E poi nel profondo sud fatti dalla stessa gente che levata la maschera dicevano “un voto per il Sud, un voto per unire”. Le coalizioni spogliano i territori produttivi per pagare i voti che le mantengono in vita. E ti inventano i due fronti e ci mettono dentro la sacralità della famiglia, la chiesa, le staminali, i pacs, e se occorre per far bingo anche la mamma. E ti fanno scannare, così intanto non ti accorgi che ti spogliano. Infatti ti fanno pensare ai bambini bolliti, alle supertasse e alla casa che ti porteranno via, oppure ai grassatori super ricchi, con super auto, super attici e super yacht, che levano il pane di bocca a chi muore di fame. E intanto portano via il futuro ai tuoi figli, gli stipendi alla gente che lavora e ti danno le pensioni da fame. E lasciano strade, servizi sociali, e sicurezza senza speranza. Adesso poi dopo la batosta referendaria tutti i partiti qui, anche i più centralisti si riempiono la bocca di autonomia e federalismo, perché c’è un vento di bora autonomista che soffia nel Nord-Est. Così qualcuno inverte la rotta ancora, ormai è un classico, e straparla di Lombardo-Veneto per mettere avanti ancora una volta la potestà delle poltrone di comando lombarde. Destra o sinistra? Smettiamola con queste borie! Ci son già state due emarginazioni dei Veneti che scottano ancora: una con la Lega, l’altra con Forza Italia. E poi il Lombardo-Veneto
era solo una colonia austriaca. Qui ricordiamo il patriota Daniele Manin e i plotoni di esecuzione di Radetszky. Ma c’è anche un artigliapoltrone nel Veneto, il solito “tartufone” che con un trasformismo degno della grande scuola italiana dei voltagabbana si imbelletta di autonomia e federalismo fino a ieri osteggiate, se non addirittura uccise.

 

Ma per lei invece cosa è il federalismo?

 

Qui c’è bisogno di politici che guardino agli interessi del loro territorio e non di questa o quella forza politica Autonomia e federalismo non significano egoismo, ma autoresponsabilità. Crescita intellettuale, gestione di ciò che produce la propria intelligenza, le proprie idee, la propria fantasia. Autostima e non servilismo. Gusto del rischio, dell
a voglia di fare e di competere, e di vincere la sfida e la gara dei popoli per una migliore qualità della vita. Vorresti aver un figlio che da adulto è un mantenuto? Il grande riscatto morale e lo sviluppo del nostro Sud è proprio l’attivazione della autoresponsabilità e dell’autogestione. Cosa si potrebbe fare là col turismo e con l’agricoltura!!? E invece esistono sempre le stesse regioni super assistite senza speranza. Il sogno della vita non è il posto dove non si lavora ma si percepisce uno stipendio. Vera icona meridionalista. Al contrario è l’emozione di costruirsi da soli un futuro, con le proprie braccia, attivando tutte le proprie capacità. Questo dovrebbe dire la nostra gente tutta quando va a Roma, invece di render servile omaggio a chi li ha messi in poltrona e far salotto cicisbeo. Con la nuova legge elettorale sono diventati manichini in mano alle segreterie politiche. E’ una legge feudale! Federalismo incomincia quando il componente di una famiglia si paga la sua automobile col suo lavoro o quando tutta la famiglia che lavora sul serio si paga la casa, e quando un territorio si paga i suoi ponti, le sue strade e i suoi ospedali col frutto del lavoro dei suoi abitanti. Se invece una regione pretende che i ponti, le strade e gli ospedali glieli paghi un’altra regione compresi gli stipendi per il mantenimento di posti inutili e improduttivi allora è parassitismo di Stato. E così si divora l’esistenza ed il futuro ai territori che hanno educato le proprie genti all’autoresponsabilità di spendere denaro solo se se lo sono guadagnato. Questo significa federalismo!

 

Secondo Lei invece cosa lo ha intorbidito?

 

Ottuso, fuorviante e ancora servile il refrain: “non te la daranno mai l’autonomia”. Sono subdoli atteggiamenti da leccapiedi per far si che la gente abbracci luoghi comuni e resti ignorante e non cambi! Leva dalla testa della gente che lavora l’autogestione e mettigli in testa Bartali e Coppi, Italia o Germania, destra o sinistra! Ambedue spogliano il nostro territorio dell’80% delle proprie risorse, ti portano via la dignità e ti rendono un “coglione a casa nostra” e non un padrone! E tu educhi tuo figlio a fare il vassallo. Questo è l’atto più rinnegato di chi ha tradito la rivoluzione federalista, o dei doppiogiochisti che fingono di impugnarne ora la bandiera. Il peso per il “mantenimento” in vita delle due coalizioni, sfonda ogni anno nuovi limiti del debito pubblico. Così il parassitismo di Stato sulle spalle di chi lavora veramente, cresce sempre di più. Ormai meno di 6 italiani su 10 lavorano (compresi quelli dei posti inutili) 8 nei paesi occidental evoluti La globalizzazione fa tirare il fiato a tantissime aziende italiane e le fa scappare dal nostro territorio. Ma qui per aprire una attività servono oggi 16 pratiche amministrative e una gerla di oboli permanenti, e oltre 60 gg. per l’attivazione. Follia! Cose africane! 3 giorni in Danimarca o in Germania! E solo 2 o 3 pratiche amministrative! Da noi 1.400 gg. Per recuperare un credito ammesso che dopo 4 anni ci siano ancora sostanze per recuperarlo. 75 gg. In Francia! E così via… Ma si! Ben vengano allora i Lamon, splendido paese di montagna dei fagioli, che vuole trasmigrare dal Veneto in Trentino. Nessuna coalizione di destra o sinistra ha l’interesse reale ad estirpare il cancro burocratico. Sanno che a ogni colpo di bisturi corrisponde una perdita di voti. E il coraggio tatcheriano non esiste nei nostri statisti. Allora 10, 100, 1000 Lamon se ciò servisse a far cadere gli attributi ipotrofici di quei politici veneti senza coraggio, che hanno venduto e continuano a svendere la dignità e il futuro della loro gente, per la avidità e la boria di quattro fetenti poltrone. O con la destra o con la sinistra, o con Francia o con Spagna “purché se magna” e purché qualcuno paghi il conto purtroppo quel fesso credulone c’è e paga ogni giorno.

 

 

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