Nella complessa vicenda, tutt’altro che edificante, della Ministro Di Girolamo, fra le varie cause di profonda irritazione c’è questo atteggiamento inopportunamente fanciullesco, adottato dalla parlamentare in questione.
Essa, in modo che davvero urta i nervi, già scoperti, dei cittadini costretti a sentire, e subire, sempre le stesse notizie e le stesse azioni, si atteggia a ragazzina, che mai e poi mai fa valere il suo ruolo politico, né prima, quando era semplice deputato, né ora, che è titolare di un dicastero.
Nella trasmissione della Gruber, “Otto e mezzo” , andata in onda il 17 gennaio, ha sfiorato il ridicolo, quando, strabuzzando gli occhi ha detto, per l’ennesima volta… – Non è che che io adesso mi sento Ministro…- aggiungendo che è rimasta la semplice e ingenua ragazzina di sempre.
Ora, innanzitutto, mi pare che la “ragazzina” sia svezzata da tempo, è nata, infatti nel 1975,e varcherà inesorabilmente la fatidica soglia degli “anta” fra un anno… inoltre, come le ha fatto notare, piuttosto piccata, la Gruber, Ministro della Repubblica lo è, lei, a tutti gli effetti, potere compreso, ragazzina o meno.
Nulla irrita una signora un pochino agée, come la Gruber, per quanto ella abbia fermato abilmente il tempo ad una gradevole e indefinibile età, più di una trentenne o quarantenne, come nel caso della Di Girolamo, che fa stucchevolmente la bimbetta… e sorride, come chiedendo venia per qualche marachellina, per qualche parolaccina, per qualche telefonatina ( per favorire questo o quello…) etc etc.…
Abbiamo visto di tutto, in particolare in questi ultimi venti anni di Repubblica, purtroppo, e non sarà questo ennesimo episodio a far scendere la classe politica ulteriormente nella nostra considerazione. Anche se, effettivamente, pare che al peggio non ci sia mai fine.
E si i fa strada, sempre più, l’amara constatazione che il parziale rinnovo del Parlamento, avvenuto con le scorse elezioni, è stato, per la stragrande maggioranza dei casi, solo anagrafico… con l’abbassamento dell’età… ma la mentalità e i sistemi di gestione del potere, della cosa pubblica… sono rimasti quelli di sempre.
La politica clientelare, l’attitudine a creare complessi intrecci, di interessi, favori, di intrallazzi vari…è dura a morire.
Anzi, è immortale.