Sassuolo 23 marzo 2021.
Il 2011 anche per le donne Turche era stato un anno molto importante, ad Istambul viene firmata la Convenzione delle e per le donne.
Un accordo atteso in tutto il mondo, in particolare dalle donne islamiche e dalle donne del centro Africa poiché nella convenzione si stabiliscono dei principi e dei diritti, per i quali gli Stati che li condividono, devono mettere in essere delle azioni che facciano superare delle prassi antiche e violente come le mutilazioni genitali, gli stupri in famigli, sulla coniuge, le pratiche ancora attuali:
La violenza sulle spose bambine, che si trovano accompagnate da uomini che potrebbero essere i loro genitori o nonni.,in India la coercizione di molte bambine schiave di strada e avviate alla prostituzione.
Ovunque posiamo il nostro sguardo vediamo violenza e dolore. E le donne sono coloro che nella società raccolgono tutto ciò.
Erdogan ,appunto nel 2014 aveva fatto credere alle donne turche che si potesse cambiare, e all’inizio quando c’era la spinta e l’auspicio di Erdogan per entrare in Europa, il regime aveva allentato i rigidi divieti.
Le azioni messe in atto erano timide ma comunque molto attese poiché, ancora, solo nella città di Istambul ogni giorno vengono uccise 3 donne, si tratta di femminicidi molto violenti, e spesso impuniti, poco indagati.
Ieri Erdogan ha annunciato che la Turchia uscirà dalla convenzione perché?
“Se le donne diventano più libere, e quindi chiedono il divorzio, i diritti sulle proprietà, la possibilità di denunciare gli stupri coniugali, le botte, le mutilazioni, essere moderne, potere abortire se vittime di violenza , finiranno per distruggere la famiglia, incoraggeranno il divorzio e la omosessualità, non rispetteranno più il loro mariti.”
Le donne queste streghe di cui l’Europa è piena, ma scherziamo? Siamo tornate nel 1300? A quando le donne, impure, portavano solo del male e quindi dovevano guardare in basso e non potevano nemmeno chiedere un pezzo di pane? E non potevano educare i figli e…”sappiamo” quanto è stato duro e difficile in nostro cammino, lo abbiamo conquistato pezzo per pezzo, strappato con le leggi , dimostrando i nostri talenti e la nostra intelligenza e la nostra generosità.
Non vogliamo cadere nella retorica , ma, siamo vicine alle nostre amiche turche, non ci interessa la religione che praticano, non ci interessa il loro ceto, analfabete e laureate unite per una vita migliore, grazie alla convenzione di Istabul .
Siamo con loro che stanno manifestando affinchè tutto il mondo sappia che il loro Sovrano, partito unico e quindi ormai una dittatura ,Erdogan, le vuole ricacciare in un angolo,ma non riusciranno a fermarle perché la forza delle donne è grande e perché sta dalla parte della giustizia.
Per le Amiche di ARTEMISIA circolo culturale. Patrizia Barbolini