Signore e signori, Eugenia Rossi

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Intervista di Giulia Manzini alla candidata sindaco per il Comune di Modena per l’Italia dei Valori

Dottoressa Rossi perché quali sono i motivi della rottura con la giunta Pighi e del mancato accordo elettorale con il Pd?

 

Il gruppo consiliare Idv costituito da Massamba e Fraulini e da me ex consigliera Ds non confluita nel Pd perché io definisco la formazione di quel partito come un dictat imposto dall’alto  con riconferma di tutti i quadri dirigenti senza possibilità dialettica di confronto democratico con la base; la rottura tra Idv e la giunta Pighi è riconducibile alla mancanza di discussione e dibattito democratico e dialettico tra giunta e consiglio comunale: noi non abbiamo trovato disponibilità a collaborare con noi, ad ascoltare le nostre istanze.

 

Allude a una vicenda particolare?

 

Sì, alludo alla progetto di cementificazione dell’intera area ex Amcm per il quale era già stato approvato un progetto definitivo  nel 2004, modificato poi dall’assessore alle Infrastrutture e all’Urbanistica Daniele Sitta in modo autoritario e senza consultare il consiglio comunale: un progetto imposto e calato dall’alto da noi definito inaccettabile e devastante sul piano dell’impatto ambientale e paesaggistico per la costruzione di due torri e di un condominio – grattacielo.

 

Dunque Sitta ha introdotto modifiche inaccettabili?

 

Sì, Sitta, nel febbraio 2009 ha introdotto un nuovo progetto che snaturava quello precedente con stravolgimento dell’area adibita a verde pubblico: aree di verde scomparse per un imposizione autoritaria di Sitta. Tra l’altro stiamo parlando di una area costruita dall’architetto Vinicio Vecchi, morto nel febbraio 2008 che secondo la Legge Urbani, dopo 50 anni viene automaticamente sottoposta a vincoli dalla Sovrintendenza e che non devono essere modificabili.

 

 Poi le cose come sono andate?

 

La sovrintendenza di Modena ha dato un frettoloso e sbrigativo via libera al progetto di cementificazione indiscriminata dell’area, mentre invece aspettiamo ancora che si pronunci in tal merito la Sovrintendenza dell’Emilia Romagna.

 

Infine?

 

Il nuovo progetto imposto da Sitta non è stato presentato nemmeno in consiglio comunale e non è stato votato.

 

Quali altri motivi all’origine del vostro “gran rifiuto” nel sostegno alla ricandidatura del sindaco Pighi?

 

La variante del Poc che riguarda aree e strutture generali riservate  alla costruzione di ospedali, asili, case di cura per anziani che noi e Rifondazione Comunista abbiamo respinto perché Sitta ha dato troppo spazio alla contrattazione coi privati e con le lobby dei costruttori edili. Sitta vuole costruire zone residenziali alla faccia dell’edilizia popolare e dei cittadini per cui il problema casa è diventato un’emergenza in tempi di crisi economica devastante.

 

Insomma voi avete detto “no” ad una giunta cementificatrice per definizione che ha costruito rotonde ovunque stravolgendo il piano della viabilità.

 

Abbiamo detto no a questo e ad altro nonostante ci avessero offerto delle poltrone per tacitare le nostre rimostranze.

 

Circa il progetto dell’architetto Botta sulla riqua
lificazione (chiamiamola così per non usare la parola stravolgimento) delle piazze del centro storico quale è stata la vostra posizione?

 

Noi avremmo preferito percorrere la strada del concorso pubblico dando anche possibilità agli architetti giovani, magari modenesi, di proporre un progetto innovativo e compatibile con la tutela del patrimonio artistico ambientale del centro storico. Occorreva la presentazione tramite bando pubblico di più progetti diversi tra loro ed un serio e democratico dibattito che avrebbe dovuto coinvolgere il consiglio comunale.

 

Invece?

 

Invece tutto questo non c’è stato.

 

 

Altri motivi della rottura?

 

La cementificazione prevista dal Prg  e le polemiche che ne sono conseguite; la notizia appresa da noi sui giornali della creazione per volere di Sitta di 4 grattacieli alla Madonnina; le spese folli pagate per i consulenti esterni e il mancato ricorso al vigile di quartiere: la giunta ha sottodimensionato il problema della sicurezza e dell’ordine pubblico: problema che è diventato una vera e propria  emergenza sociale.

I vigil a Modena non presidiano il territorio e si limitano a fare multe. La Lega che bercia tanto sui problemi d’ordine pubblico però dal canto suo non dà mezzi alle forze dell’ordine sufficienti per contrastare micro e macrocriminalità.

 

In caso di ballottaggio tra sindaco uscente ed un candidato sindaco dell’opposizione cosa farete?

 

In caso di ballottaggio se Pighi chiederà i nostri voti (la cui percentuale, secondo i sondaggi, si aggira attorno al 7 %) deve accettare in toto le nostre irrinunciabili richieste su ex Amcm, Prg e ricomporre i motivi del nostro dissenso: deve impegnarsi pubblicamente a venire incontro in tutto e per tutto alle nostre istanze di maggiore trasparenza e magiore democraticità nella gestione della cosa pubblica. Diversamente non “dirotteremo” i nostri voti sul sindaco uscente. Ci vuole più democrazia, più dialettica, più rispetto, coinvolgimento del Consiglio Comunale  comportamento meno autoritari.

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