Sicurezza urbana: sui dati del questore occorre ragionare

Condividi su i tuoi canali:

None

Per  lavorare  di  più  e  meglio,  è  assolutamente necessario conoscere e partire  dalla  realtà e non dalla sua caricatura: solo così può migliorare il contrasto alla criminalità ed alla insicurezza dei cittadini.

I  dati  forniti  dal  Questore  di  Modena  Margherito, in occasione della recente  Festa  della  Polizia,  ci  dicono  alcune  cose molto precise che meritano considerazione ed approfondimento.

I reati a Modena sono complessivamente in calo.

E’ un calo tendenziale e quindi ancor più significativo; -7,05% nell’ultimo anno,  cui  si  aggiunge  il  -2,9%  nell’anno  precedente ed il -10,8% nel  2007/2008.

In  particolare,  diminuiscono  i reati che destano maggior allarme sociale fra  cittadini, le famiglie e gli anziani, cioè i furti che avvengono nelle abitazioni, nelle strade, negli esercizi commerciali.

Ci  chiediamo  perché    a  questo proposito – se tutte le istituzioni, le organizzazioni  sociali  e  gli  organi  di  informazione  locali, vogliono lavorare  seriamente  per  intervenire  sui  fatti  che determinano le vere insicurezze  dei  cittadini,  la  pubblicazione  dei  dati  reali non possa avvenire  ogni  tre  mesi  e  non  una volta all’anno (nella migliore delle ipotesi)?   Farlo,  non  costerebbe  nulla  (siamo  in epoca informatica) e sarebbe  un  ottimo  indirizzo  per  ogni  iniziativa  di evenzione: è un suggerimento  da  aggiungere  nel  testo  di Protocollo che si dovrà presto rinnovare fra Prefettura ed Enti Locali.

Registriamo  con  favore,  la recente istituzione presso la Questura, di un nucleo  dedicato  alle  “indagini  patrimoniali”  in  stretto  rapporto con l’Autorità Giudiziaria,  per  rendere  più  efficaci  le  indagini  sulla penetrazione  della  criminalità  nell’economia modenese. E’ un fatto nuovo che  però,  purtroppo, non costituisce ancora quel “pool investigativo” fra tutte le forze di polizia, fortemente indicato dal Procuratore Zincani.

Non  è  vero che i cittadini modenesi tendono a “denunciare di meno i reati subiti”.

L’elevato senso civico dei cittadini e la fiducia nelle istituzioni locali, anche  sul  delicato versante delle sicurezze, è un patrimonio prezioso che va  preservato  ed accresciuto. Tutto bene dunque? No, anzi. Il rapporto di fiducia   va  valorizzato:  dimostrando  l’efficacia  degli  interventi,  i risultati  raggiunti  ed  i limiti che restano; ampliando le possibilità di accesso  per  le denuncie (come il Posto Integrato presso le autocorriere e le  denuncie  on  line);  avvicinando gli operatori di polizia ai luoghi di vita e di lavoro (agenti e vigili di quartiere); sollecitando le molteplici forme  di  partecipazione  e collaborazione col volontariato; mostrando più

coordinamento fra le diverse forze, senza vuoti o doppioni anche sul nostro territorio.

I buoni risultati nella lotta alla criminalità, dimostrano che non serve la demagogia politica (le ronde, i militari di pattuglia per le strade, ecc. ) che, anzi, agita le paure e non risolve i problemi di sicurezza .

Non  va taciuto – ciò che il Questore non poteva denunciare – che ben altri risultati  si  potrebbero  ottenere se dal Governo non fossero calati tagli pesanti  sulle  risorse, uomini e mezzi di tutte le forze di polizia, oltre che dei Comuni.

Non  è  uno  scherzo se, nel loro insieme, ai diversi Corpi di sicurezza in provincia  di  Modena  mancano,  oggi, un centinaio di uomini rispetto agli organici previsti Altro  tema  sollevato  con  forza  e  chiarezza,  riguarda  la tendenza ad amplificare  “e trasmettere dati negativi, sostituendo i dati di fatto, con mere sensazioni, strumentalizzando singoli episodi”.

E’  sbagliata  ogni  sottovalutazione, ma sopratutto è l’errore – spesso il gioco politico – di alimentare le paure della gente e perciò la “percezione di  insicurezza”  diffusa  fra  i  cittadini  ed  alcune categorie sociali. Ovvero,  la  errata  percezione  che  rischia  di  sostituire  i rischi più attuali.

Ce  n’è  per  tutti.  Ognuno  deve  fare fino in fondo la propria parte. La politica,  le  Istituzioni  locali  e  le forze economiche e sindacali, per accrescere  i  livelli  della convivenza civile, le sicurezze sociali e del lavoro.  Ma  anche  gli organi di informazione possono aiutare nella giusta percezione dei problemi e dei pericoli.

 

Cgil Modena – dipartimento sicurezza Cgil E.R.

[ratings]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

In evidenza

Potrebbe interessarti anche...

Finisce a tarallucci e vino

Quanto avvenne sulla spiaggia di Miramare di Rimini  la notte fra il 25 e il 26 agosto del 2017  destò scalpore per la ferocia  dell’aggressione

“Fortezza Europa”

Chi mi segue ormai da anni, sa che parlo poco d’immigrazione e meno ancora della magistratura. Sono temi in cui, se ci entri, devi stare