La Svizzera ha approvato in un referendum, con quasi il 70% dei voti, l’inasprimento della legge sull’asilo politico. D’ora in poi chi si presenterà senza documenti e non collaborerà alla propria identificazione sarà immediatamente respinto, senza ricevere alcun aiuto. Per chi si oppone al rimpatrio ci sono due anni di prigione. Il referendum era stato chiesto dall’opposizione socialista, evangelica, sindacale, chiese e ONG, ovvero le fazioni che quì da noi sono maggioranza, ma la cittadinanza svizzera ha risposto in modo compatto. Cristoph Blocher, ministro della Giustizia è il padre della politica restrittiva del governo e del suo partito in particolare, l’Udc, unione democratica di centro, attualmente alla guida del paese. L’Onu e Amnesty International disapprovano e sono delusi dal voto svizzero, che ha approvato una delle legislazioni più severe d’Europa. Le porte della Svizzera restano così aperte solo a quei lavoratori extracomunitari QUALIFICATI in grado di integrarsi, assieme ai loro familiari, nel tessuto sociale ed economico elvetico. Il timore generale dei BUONISTI mondiali è che altri paesi potrebbero imitare la Svizzera. Personalmente, se Follini o Tabacci fossero della pasta di Blocher, li voterei con piacere. Ma temo che le assonanze iniziano e finiscono nel nome del partito, le linee sono divergenti e non parallele.
P.S. = Come vede, Romano, le guardie svizzere svolgono un buon lavoro e non solo a difesa del Pontefice.