Sfatiamo qualche mito

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Quando si parla di intelligenza, di profondità di sentimenti, di umanità, di coraggio... rifiuto le distinzioni fra generi così come rifiuto ogni stereotipo. In particolare, di fronte a episodi come quello di Reggio Emilia, con una ventenne, brutalmente aggredita e derubata da tre ragazze di  cui due minorenni. Quanto stomachevole zucchero, inutilmente versato a man salva, sulla dolcezza, sulla non violenza,  sulle guerre che non esisterebbero se a comandare fossero le donne...! Speriamo solo che queste siano eccezioni.

 


Anche se probabilmente “”affogherà”” fra molte altre notizie, di politica italiana ed estera, di calamità naturali e disgrazie aeree, personalmente sono rimasta attonita e sgomenta, di fronte alla notizia dell’aggressione, subita da una giovane a opera di alcune ragazze che, unendo l’utile al dilettevole, dopo il pestaggio, hanno anche  pensato bene di derubarla di effetti personali e denaro. Già che c’erano, l’hanno fatta completa.

Resa nota solo ora, la notizia  risale al  giorno 11 maggio, quando a Reggio Emilia una ventenne è stata aggredita  da una coetanea e da due ragazzine di 15 e 14 anni “”per questioni sentimentali””.  La notizia, riportata da Reggionline a questo link, merita di essere letta nel dettaglio per questo virgolettato e per altri motivi di interesse, come il passante che, intervenuto per difendere la ragazza, è stato allontanato a suon di insulti.

Gli insulti l’hanno fatto desistere? Altro mito da sfatare, quello del coraggio.

Direi che motivi per sfatare miti  ne abbiamo a ogni piè sospinto, in ogni campo.

Innumerevoli i miti sulle donne, fra  questo, quello, assai  abusato,  che parla del loro rifiuto di ogni violenza,  per principio, per inclinazione, per  scelta… proponendole come esseri superiori all’uomo, descritto come incline, invece, ad esercitarla.

Quando si parla di intelligenza, di profondità di sentimenti, di umanità, di coraggio… rifiuto le distinzioni fra generi così come ogni stereotipo. Quanto stomachevole zucchero, inutilmente versato a man salva, con discorsi  sulla femminilità come antitesi alla violenza;  sulle guerre, che non esisterebbero se a comandare fossero le donne… Oltre tutto, questa melensa frase da vignetta sui social, è  anche inesatta, dato che donne agguerrite, ufficialmente e ufficiosamente, comandano assai. Alcune di esse  non sempre con risultati pacifici… emarginando chi non la pensa come loro e chi non considerano abbastanza “”agguerrita””. Credo sia  necessario riprendersi la dignità, prima di ogni altra cosa!

A che serve, “”gasare”” e drogare letteralmente di femminismo le ragazze, con quotidiane sussiegose affermazioni sulla dignità femminile, sul valore delle donne  se poi, come educatori, come genitori, soprattutto come madri, le persone si dimostrano incapaci di trasmettere  alle figlie la dignità.

A che cosa serve, invocare in ogni occasione e circostanza,  l’apporto  indispensabile delle donne alla  società, per risolverne i più aspri contrasti e problemi, se non si riesce a  gestire quella che è la più pericolosa delle derive, la violenza!

Quanto stomachevole zucchero, inutilmente versato a man salva, sulla dolcezza, sulla non violenza,  sulle guerre, che non esisterebbero se a comandare fossero le donne… Oltre tutto, questa melensa frase da vignetta sui social, è  anche inesatta, dato che le donne, ufficialmente e ufficiosamente, comandano assai e non sempre con risultati pacifici…

E poi, vogliamo discutere, di quei “”motivi sentimentali””  di cui parla la notizia, con ragazzine di 14 e 15 anni che per questi motivi, appunto, fanno a pezzi una ragazza più grande… derubandola, unendo così anche l’utile economico, allo squallore e alla gravità dell’aggressione…
Mi chiedo, con una domanda che non avrà risposta, quale ruolo abbiano i genitori, le madri in particolare,  nell’educazione di queste giovinette.

E’ pur vero che, una volta fuori di casa, nessuno può vedere come si comportano i propri figli e con difficoltà possono verificare  quali sono le amicizie. Ma se non si sono ricevuti insegnamenti ed esempi, se non si hanno certezze su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, su ciò che è bene e ciò che è male… una volta fuori dalle pareti della casa e dal guscio protettivo della famiglia, è anche impossibile, per qualsiasi adolescente riuscire a prendere le distanze non solo dalle “”cattive compagnie””   ma anche dalla violenza delle proprie pulsioni negative.

Se nessuno ha insegnato loro qualcosa… i risultati non possono essere che  questi.

 

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Come di consueto, qui di seguito presento brevemente il numero on line da oggi. I titoli in grassetto portano direttamente ai relativi pezzi. Questo per consentire anche a chi ha poco tempo, di poter sfogliare più facilmente il giornale.

 

Sfatiamo qualche mito

di A.D.Z.

NARDI

di Massimo Nardi

Umanita’ e ricchezza non vanno d’accordo

di Alberto Venturi

I poveri sono costretti ad avere il denaro come pensiero fisso  e costante, perché significa la sopravvivenza, ma i casi trovati sui giornali degli ultimi giorni sono invece espressione dell’avidità. Quanto creato per denaro e per arricchimenti, finisce prima o poi per rivoltarsi contro l’uomo perché prima o poi dovrà scegliere fra l’umanità e il profitto.

Maggio Fioranese : ultimi appuntamenti

dell’Avv. Gian Carla Moscattini

Il Maggio Fioranese attraverso i suoi appuntamenti fissi, con le sue luci, i suoi volontari e le sue piazze, ricche di sonorità e di profumi, portati da tutti coloro che hanno voluto diventare protagonisti della nostra tradizionale manifestazione, che ad ogni evento diventa sempre più ricca e fortemente coinvolgente, sta volgendo al termine

25^ edizione del “Festival Cabaret Emergente”

di Samuele Guerzoni. Servizio fotografico di Corrado Corradi
Grande successo di pubblico per la sera finale. Sette comici, scelti durante le fasi eliminatorie tra oltre 250 iscritti, hanno allietato la serata presentata dall’ideatore del Festival Riccardo Benini.

La lezione spagnola

di Eugenio Benetazzo

Noi italiani stiamo per partire con un nuovo governo fatto di due anime antitetiche in presenza di oggettiva conflittualità ideologica, una situazione simile a quella creatasi  in Spagna a fine 2015, con quattro schieramenti politici uno in contrasto con l’altro. La formazione di un governo si trasformava in mission impossible. Ci sono voluti nove mesi per riuscire a convergere sulla riconferma di Rajoy.  Andiamo per gradi e proviamo a fare un raffronto.

 

Auguro a tutti buona settimana e buona lettura del n. 607-288

 

 

 

 

 

 

 

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