Ségolène, Nicolas e la sfida per l’Eliseo

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La Royal è il primo candidato donna alle elezioni presidenziali francesi, Bice vi racconta la sfida per la poltrona che fu di Charles De Gaulle .

Ségolène Royal ha vinto le elezioni primarie socialiste ed è ufficialmente il candidato del maggior partito della sinistra francese alle elezioni presidenziali dell’aprile 2007. Lo straordinario successo delle Royal, che si è imposta con il 60% delle preferenze degli iscritti del Partito Socialista, contro il solo 20% di Dominique Strauss-kahn ed il misero 18% di Laurent Fabius , fa di lei il personaggio politico e mediatico del momento. Ma le prossime elezioni presidenziali francesi sono interessanti per diversi aspetti, non solo com’è facile intuire per il fatto che vedranno schierato il primo candidato di sesso femminile alla testa di uno dei maggiori partiti francesi, ma soprattutto perché queste consultazioni elettorali avvengono dopo un lungo periodo di potere della destra, all’Eliseo con Jaques Chirac da 11 anni e alla guida del governo dal 2002.Aldilà del clamore internazionale suscitato dal fatto che sia la prima candidata donna alla carica di capo di stato francese, Ségolène Royale è una figura politica di primissimo piano nel suo paese.Figlia di un colonnello d’artiglieria, è nata a Dakar nel 1953,  dalla fine degli anni ’70 è compagna di François Hollande attuale segretario del Partito Socialista Francese (ma che ha tenuto un atteggiamento di assoluta non ingerenza nella corsa alla candidatura di Ségolène) ed ha avuto con lui quattro figli.La sua formazione universitaria è avvenuta, come per la quasi totalità della classe dirigente francese  nel sistema delle « Grandes écoles »,  più precisamente all’Institut d’études politiques e all’École Nationale d’Administration. Ha aderito al Partito Socialista nel 1978 ed è stata chiamata all’Eliseo come consigliere da Mitterand nel 1981, è stata per tre volte ministro, presidente della regione del Poitou-Charentes , carica quest’ultima che ha conquistato dopo una sfida elettorale con l’ex Primo Ministro Jean-Pierre Raffarin. E’ stata spesso accusata di demagogia anche all’interno del suo stesso partito, ad esempio su diverse questioni, come l’ingresso della Turchia nell’Unione Europea, non ha mai voluto prendere una posizione in prima persona , argomentando che la linea che vorrà tenere come potenziale Presidente sarà semplicemente quella dei francesi. In politica economica può essere considerta una progressista moderata, in politica estera ha spesso ironizzato sulla vendita di armi francesi a governi di paesi dittatoriali ed ha preso le distanze dall’intervento americano in Iraq, accusando di « semplicismo » le teorie sull’asse del male di george Bush. I suoi detrattori le rinfacciano di essere un « Tony Blair al femminile » di voler cioè coniugare aspetti della sinistra e della destra

difficilmente accostabili per meglio attrarre voti anche dallo schieramento avversario. Rispetto ai suoi compagni di partito appena sconfitti, si può dire che le sue posizioni poltiche si collochino equidistantemente dal massimalista Fabius al modernista

Strauss-Kahn. Larga parte degli attacchi contro di lei, sono venuti proprio da chi ha sostenuto e sostiene che in realtà la Royal non abbia una posizione ideologica netta. La schiacciante vittoria della Royal alle primarie del suo partito è ancora più

significativa se viene considerato in quale quale clima è maturata: ha infatti sconfitto due “elefanti” della gauche francese, che avevano attuato contro di lei una campagna di delegittimazione senza esclusioni colpi, attacchi e critiche di una tale portata (e

spesso di dubbio gusto) che raramente si erano verificati prima all’interno di uno stesso partito. Proprio la portata di questo trionfo sconvolge i piani di colui che sarà con molta probabilità il suo diretto avversario per la conquista dell’Eliseo, cioè Nicolas Sarkozy, che aveva sicuramente ben sperato in una maggiore divisione interna al Partito Socialista.Sarkozy ricopre attualmente la carica di ministro dell’interno e presidente dell’UMP ( Union pour un Mouvement Populaire) principale partito conservatore  francese che raccoglie oggi una rinnovata eredità ideologica gaullista, movimento che fu la matrice dell’odierna  Quinta Repubblica francese. Una repubblica nata nel 1958  in uno dei momenti più drammatici della storia, la crisi d’Algeria. Questo mutamento del sistema politico francese ebbe come protagonista assoluto il generale de Gaulle, che sfruttando l’incapacità dell’establishment politico di padroneggiare l’esplosiva situazione nei suoi territori

trasformazione  dell’assetto repubblicano da parlamentare a semipresidenziale ed un oltremare, introdusse una nuova costituzione, i cui elementi peculiari erano il rafforzamento consistente  dei poteri del Presidente della Repubblica, carica che avrebbe rivestito  poi in prima persona dal dal 1959 al 1969. Il sistema politico-costituzionale tutt’ora esistente, sorse sulle ceneri della Quarta Repubblica, periodo che va dalla fine dal 1946 al 1958 caratterizzato da un’elevata instabilità politica. E’ interessante notare come da parte francese tra le varie “repubbliche” che si sono succedute nel corso della storia, non venga assolutamente conteggiata la Repubblica di Vichy, cioè il governo collaborazionista instaurato dal maresciallo Philippe Pétain nel 1944 all’indomani della sconfitta da parte delle truppe tedesche. Nicolas Sarkozy, con la vittoria della Royal deve completamente rivedere la sua strategia elettorale, egli infatti aveva finora considerato Ségolène  come un avversario relativamente debole perché scarsamente supportato dalla sua stessa élite partitica. Sarkozy inoltre, senza elezioni primarie all’interno del suo stesso partito, dovrà farsi in quattro per convincere il Presidente Chirac, il Primo Ministro De Villepin, ed il

Ministro della Difesa Alliot-Marie ad appoggiarlo incondizionatamente, impresa che sarà per lui difficilissima. Ulteriore elemento di difficoltà per il candidato della destra moderata sarà la candidatura all’Eliseo del leader dell’estrema destra nazionalista  Jean-Marie Le Pen, che potrebbe sottrargli al primo turno anche 20 punti percentuali, mentre i diversi partiti di sinistra , memori delle divisioni interne che alle elezioni presidenziali 2002 causarono la sconfitta al primo turno del socialista Lionel Jospin e portarono al ballottaggio proprio Le Pen contro Chirac, potrebbero ques
ta volta fare fronte comune intorno a Ségolène Royal , fazioni comuniste radicali comprese.Sarkozy resta però oggi il principale punto di riferimento del neogaullismo francese, è infatti un  politico brillante che incarna una destra nuova e moderna , è al contempo una figura giovane e dinamica ma che già dimostrato le sue indiscutibili capacità di uomo di governo. Anche lui ha avuto la sua formazione educativa e professionale presso Institut  d’études politiques di Parigi, vera fucina della classe dirigente francese. Le elezioni presidenziali del 2007 in Francia rappresenteranno quindi un momento di grande interesse per l’Europa e per il mondo, ed influenzeranno sicuramente le tendenze politiche globali.

 

 

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