Seggiolino all’italiana

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Mai una volta che una legge possa entrare in funzione nei tempi previsti; iniziano allora i rinvii e prima o poi dimentichiamo tutto. I regolamenti mancanti e l'atavico vizio nostrano di muoversi soltanto all'ultimo secondo riescono a mandare in vacca le migliori intenzioni.

 


Come può un governo italiano qualsiasi, compreso questo, illudersi di riuscire a risolvere un problema complesso come l’Ilva di Taranto o ridurre il deficit senza lacrime sangue, se non riesce neppure a programmare l’entrata in vigore di una legge semplice come quella dei seggiolini anti-abbandono?
L’obbligo doveva scattare ieri l’altro, ma non si trovano, non si sa quali scegliere, non si capisce se, quando e come comminare le sanzioni, come ottenere il rimborso di 30 euro del contributo di 30 euro per l’acquisto.
La ministra delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli, con un video postato sul suo profilo Facebook (ovviamente non su quello del Ministero perchè si sa, un ministro non è più una carica istituzionale ma partitica. Dovremmo obbligare tutti coloro che hanno cariche pubbliche a sospendere i propri social e a parlare soltanto con le voci ufficiali) ha dichiarato la disponibilità del governo a posticipare l’applicazione delle sanzioni.
Mica una volta che una legge possa entrare in funzione nei tempi previsti; iniziano allora i rinvii e prima o poi dimentichiamo tutto. I regolamenti mancanti e l’atavico vizio nostrano di muoversi soltanto all’ultimo secondo riescono a mandare in vacca le migliori intenzioni.

 

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