
È opportuno tenere in debita considerazione la saggezza del vecchio detto, quando per “santi” si intendono gli appartenenti alla Magistratura, astenendosi quindi da critiche e giudizi. Rimane, tuttavia, una sensazione di profondo disagio, di fronte a certe notizie.
Lo sguardo di noi tutti è rivolto a quanto sta purtroppo accadendo in Medio Oriente, dopo l’incredibile azione terroristica del 7 ottobre 2023 contro Israele da parte Hamas che ha sferrato uno dei peggiori attacchi al suo nemico storico. Nel contempo, pur infinitamente meno gravi, dominano la cronaca le notizie riguardanti la vicenda che vede coinvolto il giudice di Catania Iolanda Apostolico e non cessa il clamore attorno alla sua sentenza che, il 29 settembre ha annullato il trattenimento di quattro migranti nel CPR di Pozzallo, andando contro il decreto Cutro.
Allo sconcerto di una decisione come questa è seguita la reazione dell’opinione pubblica e questa conta assai poco…ma, soprattutto, è seguita la reazione della maggioranza che ha visto disapplicato il proprio recente decreto. Successivamente, sono stati pubblicati on line ben tre filmati che la ritraggono mentre partecipa in prima linea a manifestazioni di protesta contro l’allora Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per la nota vicenda della nave Diciotti: da qui, a carico del giudice catanese, sono state lanciate anche ben precise accuse di parzialità, in quanto giudicata apertamente schierata e ostile.
È opportuno tenere in debita considerazione la saggezza del vecchio detto “Scherza coi fanti… e lascia stare i santi” , nella fattispecie, quando per “santi” si intendono gli appartenenti alla Magistratura, astenendosi quindi da critiche e giudizi. Rimane, tuttavia, una sensazione di profondo disagio, di fronte a certe notizie.
Quando pensiamo a certe categorie, magistrati, appartenenti alle Forze dell’Ordine… li vogliamo imparziali, giusti, onesti, preparati, corretti. La nostra vita, la nostra sicurezza, la nostra libertà… sono anche legate alle loro azioni, alle loro decisioni. In particolare di un magistrato si dice che ” deve non solo essere terzo ma apparire terzo”… quindi deve evitare azioni, atteggiamenti e comportamenti che possano, in qualche modo, far convergere su di lui sospetti di parzialità. Quindi, almeno in questo, il magistrato catanese non ha rispettato ciò che il suo ruolo richiede. Sorvolo, sulla leggendaria arrampicata sugli specchi della prima giustificazione fornita dal giudice, che era “lì per difendere i poliziotti dai manifestanti”. Peccato che i filmati la immortalino mentre applaude a chi gridava “assassini” e altri epiteti irriferibili ai Poliziotti…
Ma essere in balia di una qualsiasi figura professionale, anche di diversa tipologia e rilevanza, è sempre fonte di disagio. Immaginiamo che un qualsiasi impiegato in un ufficio pubblico faccia cenno ad uno dietro di noi nella fila e lo serva prima di noi o addirittura ci salti… perché non gli piace la nostra faccia, oppure che un qualsiasi passacarte della P.A. cui siamo risultati per qualche motivo antipatici, non appena ci alziamo e ci avviamo all’uscita, metta la nostra preziosa pratica, cui tanto teniamo, volutamente sotto tutte le altre, nel dimenticatoio, rinviandone in sostanza l’esame alle calende greche.
Ecco, possiamo, anche da banalissimi esempi come questi, comprendere anche la preoccupazione e l’indignazione per le simpatie ampiamente dimostrate dal giudice Apostolico del quale alcuni chiedono le dimissioni in quanto non viene giudicata imparziale. Sono scettica su questo, non credo accada un bel nulla in tal senso. Credo che l’imparzialità sia il minimo che il cittadino possa pretendere, questo lo posso dire senza tema di offendere nessuno.
Per ora, tornando alla vicenda Apostolico, nei guai finirà soltanto il carabiniere autore del primo video diffuso in rete… Anche qui, mi sfugge la logica di un simile provvedimento, anche perché ha dichiarato che era un video privato, girato quando era in borghese e libero dal servizio.
Per il resto, vedremo.
Una risposta
Non sono tutti santi
D’accordo in toto con l’autrice .
Nella vicenda sono molte le cose che non quadrano.
Partirei però da una doverosa premessa : non me la sento di definire santi i magistrati non perché non rispetti l’istituzione magistratura ma perché nel recente passato molti suoi componenti non sono stati del tutto irreprensibili.
Rispetto a 360 gradi per l’istituzione ove dimostrasse sempre di essere giusta ed imparziale e scevra da passioni politiche e se tutti i suoi componenti si limitassero a parlare attraverso le sentenze e basta,
Ma da qualche anno a questa parte stanno succedendo cose dell’altro mondo in magistratura.Ricordo che Il sistema politico italiano è organizzato secondo il principio di separazione dei poteri:il potere legislativo è attribuito al Parlamento, il potere esecutivo spetta al Governo , mentre la magistratura, indipendente dall’esecutivo e dal potere legislativo, esercita invece il potere giudiziario.
In un regime democratico vi deve essere indipendenza dei poteri nel senso che il potere politico ( legislativo ed esecutivo ) non deve condizionare quello giudiziario e viceversa.
I magistrati non dovrebbero dividersi in correnti mutuando dalla politica il vizietto ed avallando così facendo l’accusa di politicizzazione che parte dell’opinione pubblica rinfaccia loro.
Ritengo inoltre estremamente deprecabile che il magistrato sia in assoluto il più legibus solutus ( svincolato dall’osservanza delle leggi ) nell’ambito del pubblico impiego.
Può fare di tutto, ritardare ad arte sentenze o emettere verdetti scandalosi, ma non paga mai, al più viene trasferito.
Poi ci sono i magistrati estrosi come un giudice che impiega tre anni per scrivere una sentenza ( notizia di qualche tempo fa ).
Non accetto l’idea che i magistrati siano sempre più protagonisti, sempre meno impegnati nelle aule di giustizia e sempre più presenti in televisione o sui media con il malcelato intento di mettersi in evidenza per poi fare carriera politica.
Anni fa è esploso il caso Palamara , magistrato già presidente dell’ANM, accusato di corruzione, di abuso di ufficio ed altro.
La vicenda ha gettato pesanti ombre sull’amministrazione delle giustizia e sulla imparzialità e terzietà della magistratura.
Sono emersi conflitti interni, infernali macchinazioni, vendette trasversali e veleni che stanno incancrenendo l’organizzazione della giustizia in Italia.
L’Italia, che si sta leccando le ferite da decenni per la malapolitica, ne è uscita con le ossa rotte anche per la malagiustizia. Per questo massimo rispetto per la magistratura ma non per alcuni appartenenti all’ordine giudiziario che sono, eufemisticamente parlando, ” estrosi “.
Nella vicenda ci sono altre stranezze.
I magistrati devono pedissequamente applicare le norme e non possono disapplicare leggi e decreti anche se si ravvisino profili di incostituzionalità.
Leggi e decreti legge possono essere cassati solo ove lo decida la Corte costituzionale chiamata in causa in via incidentale.
Non può arrogarsi tale diritto un magistrato che ha dato peraltro prova nel passato di non essere super partes.
Ricordo che il giudice di Catania Iolanda Apostolico, che ha tenuto in non cale il decreto Cutro, in alcuni filmati è ritratta mentre partecipa in prima linea a manifestazioni di protesta contro l’allora Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per la nota vicenda della nave Diciotti.
Nei filmati la si vede mentre applaude a chi gridava “assassini” e altri epiteti irriferibili ai PoliziottiPer questo motivo a carico del giudice catanese, sono state lanciate ben precise accuse di parzialità e di ostilità nei confronti degli agenti.
Sono convinto che tutto finirà a tarallucci e vino per l’estroso magistrato e forse passerà qualche guaio il poliziotto che ha osato registrare la scena delle proteste a Salvini ed alle forze dell’ordine.
Ammesso e non concesso che la registrazione fosse contra legem rimane la gravità dei comportamenti del magistrato Apostolico nel corso della manifestazione di protesta contro Salvini.