Sanità. Gibertoni (Misto): abbattere tempi di attesa e ripristinare visite sospese per Covid

Condividi su i tuoi canali:

None

La consigliera interroga la Giunta, citando anche il caso di un mirandolese in attesa da mesi di un’operazione chirurgica, per “”conoscere la situazione reale e per predisporre un piano straordinario per fronteggiare le criticità””
 

Conoscere la situazione reale delle liste d’attesa per le visite specialistiche e le attività ambulatoriali, per gli interventi chirurgici, per i ricoveri e per tutte le prestazioni sanitarie rimaste sospese durante il recente periodo di lockdown e predisporre, sul tema, un piano straordinario per fronteggiare le criticità, prevedendo anche strumenti eccezionali per non far collassare il sistema e, soprattutto, pensare a un approccio sistemico dell’intera sanità pubblica regionale che agisca con gli stessi standard qualitativi e con criteri e indirizzi regionali uniformi che stabiliscano le priorità per riprogrammare le attività, questo anche per evitare che i cittadini siano costretti a ricorrere alle cure a pagamento.  A richiedere un intervento della Giunta regionale in questo senso è la consigliera del gruppo Misto Giulia Gibertoni, che ha presentato un’interrogazione portando ad esempio il caso di un 80enne di Mirandola (nel modenese), ripreso anche dalla stampa, in attesa da mesi di un intervento chirurgico (all’ernia): il pubblico ha rimanda e il privato gli ha chiesto 2.500 euro.

“”A tutt’oggi – spiega la consigliera – la Regione non ha ancora disposto un piano straordinario per riattivare le prestazioni non eseguite nei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno, gli utenti del territorio regionale non ricevono risposte: la ripresa delle attività ambulatoriali e ospedaliere rappresenterebbe un primo passo per ripristinare il diritto per i cittadini alle cure sanitarie””.

Dunque, Gibertoni interroga la Giunta anche perché crede che “”la Regione, ad oggi, manchi di una strategia chiara per abbattere i tempi di attesa per recuperare la sospensione delle attività dovuta al Covid-19, brancolando in stato confusionale e affidandosi alle iniziative delle singole Aziende ospedaliere e Aziende Usl, così creando disomogeneità e, di fatto, pazienti di serie A e di serie B””.

(Margherita Giacchi)

 

[ratings]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

In evidenza

Potrebbe interessarti anche...

Finisce a tarallucci e vino

Quanto avvenne sulla spiaggia di Miramare di Rimini  la notte fra il 25 e il 26 agosto del 2017  destò scalpore per la ferocia  dell’aggressione

“Fortezza Europa”

Chi mi segue ormai da anni, sa che parlo poco d’immigrazione e meno ancora della magistratura. Sono temi in cui, se ci entri, devi stare