Giusto distinguere, sbagliato fare passi indietro sulla sicurezza
Quanto accaduto al Centro di Identificazione ed Espulsione è grave, e per questo porgo la mia solidarietà ai volontari della Misericordia che in esso operano. Per fortuna nessuno, fra gli immigrati e fra i volontari ha riportato lesioni. Purtroppo però quanto sta accadendo nei vari CIE, che sembrano essersi mobilitati in maniera concertata, è preoccupante: evidentemente esiste una rete che si mette in contatto e che prova a far valere le proprie ragioni, con le buone o con le cattive.
Per questo motivo continuo a pensare che il prolungamento del tempo per operare il riconoscimento di chi è ospitato in essi, sia necessario, e su di esso non credo si debbano fare passi indietro. Concordo però con chi pensa che sia necessario distinguere fra gli immigrati, e separare chi ha gravi reati penali alle spalle da chi invece risulta essere esclusivamente un clandestino.
E, per rispondere a chi dalla sinistra pensa che si stiano facendo invece passi indietro, temo che almeno a Modena sia tempo che qualcuno si prenda la responsabilità di quanto sta accadendo: se qui c’è il 10% di stranieri, fra la popolazione, e quindi se Modena è terreno fertile per i clandestini, che qui arrivano da ogni parte d’Italia trovando una rete di contatti che favorisce la semi impunità, lo dobbiamo alla gestione delle sinistre al potere da sempre.
Per questi motivi, il rigore deve essere assoluto, come la capacità di adeguare i provvedimenti alla realtà, così si è chiesto di fare con colf e badanti, così speriamo si possa fare con i CIE.