Ricostruire la casa comune

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""Le scuole di pensiero sono due: costruire un partito o allocarsi in un contenitore più ampio."" art. del Sen. Paolo Danieli

Il disastro elettorale ha mostrato anche a chi voleva illudersi del contrario la desolazione della destra polverizzata e di fatto non più esistente in una forma politica. Finalmente da più parti si comincia ad affermare l’idea che sia il caso di ricostruirla.

Alcuni lo dicono da tempo. Altri lo capiscono adesso. Poco male. L’importante è che qualcosa si muova, perché in Italia la destra c’è e rappresenta una quota rilevante dell’elettorato e della società. Tanto vale darle una forma politica unica e riconoscibile.


Le scuole di pensiero sono due: costruire un partito o allocarsi in un contenitore più ampio.


Nel primo caso il modello è quello dell’esperienza del Msi e di An. Nel secondo quella del bipolarismo e del partito unico del centrodestra. Nel primo caso la casa comune sarebbe costituita da un partito, con la sua organizzazione e le sue sedi. Nel secondo sarebbe la corrente di un partito più grande e composito. Si tratta di due opzioni entrambe rispettabili perché finalizzate a ricostruire la destra dandole un’unica struttura politica.

Un ostacolo, non da poco, lo abbiamo già detto, è rappresentato dagli egoismi di coloro che si sono ritagliati dei piccoli spazi nella situazione attuale e che temono di perderli in caso di cambiamento. Ma c’è da sperare che possano essere superati nella prospettiva di avere comunque agibilità politica, ed anzi di aumentarla, strutturandosi ad un livello superiore.

Un altro ostacolo è la mancanza delle risorse necessarie alla costruzione della casa comune. Ma anche qui ci sarebbe una soluzione: il patrimonio della Fondazione che ha ereditato le proprietà di Alleanza Nazionale. Un tesoro che è andato accumulandosi in più di 50 anni e che è moralmente proprietà di tutta la destra italiana. Quale utilizzo migliore se non usarlo per ricostruirla ?

 

 

 

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