La campagna elettorale sui referendum si sta ufficialmente concludendo. Stiamo entrando nella così detta “pausa di riflessione” messa a disposizione dell’elettore perché tragga le sue conclusioni prima dell’apertura dei seggi.
In effetti , senza entrare nei contenuti specifici dei quattro temi sottoposti al giudizio della popolazione, sono diversi gli spunti meritevoli di approfondimento che vengono suggeriti da questa consultazione referendaria.
La prima riflessione riguarda la denuncia dei promotori del referendum a suo tempo rivolta all’insieme dei mass- media colpevoli a loro giudizio di mettere la sordina e di non dare l’opportuno risalto a questo evento.
Credo che questo timore sia stato nei fatti allegramente superato non solo perchè questo argomento ha registrato una sua crescente visibilità sia in televisione che sulla stampa, ma anche grazie ad un apporto nuovo e decisivo rappresentato dalla comparsa sulla scena di internet.
Questo innovativo e per certi aspetti diabolico mezzo di facile comunicazione sta diventando sempre più popolare e grazie al pullulare dei suoi bloggers, dei social network e dei suoi naviganti in continua crescita contribuisce a fare circolare un mix di idee e di notizie in piena libertà che portano poi a inevitabili cambiamenti culturali anche all’interno delle società più irreggimentate. Per cui molti hanno potuto chiarire molti dei dubbi che gravitavano attorno ai quattro quesiti proprio grazie ad una navigazione sul web: fatto impensabile solo pochi anni fa.
Questa novità suggerisce una seconda riflessione.
La formazione delle valutazioni politiche e gli orientamenti che questa libera circolazione di idee comporta sfugge al controllo dei partiti e dunque si impone loro una revisione sul modo di fare comunicazione e propaganda e sugli strumenti fin qui adottati per una loro diffusione.
Questa rivoluzionaria irruzione sulla scena da parte di internet paradossalmente trova impreparato proprio il nostro italico centro destra: una realtà multiforme e composita che è stata cementata da un formidabile comunicatore. Il saper comunicare è una indubbia dote del suo leader che poi viene opportunamente amplificata attraverso il controllo di importanti emittenti televisive e di altrettanti idonee testate della carta stampata, ma trascurando del tutto, per ovvie ragioni temporali, internet.
Una annotazione quest’ultima riferita al web evidenziata anche da Mario Sechi, direttore de il Tempo, nel recente incontro tenutosi al teatro Capranica a Roma organizzato da Giuliano Ferrara a sostegno di Silvio Berlusconi. Una fotografia della realtà che trova una puntuale conferma anche qui a Modena.
Il centrodestra modenese trova la sua ragion d’essere e la sua forza, la sua identità solamente nello acritico schierarsi sotto il cono luminoso prodotto dal carisma del suo leader. Non pensa ad attrezzarsi per far giungere sul territorio, escluse poche eccezioni, sue posizioni politiche autenticamente originali e amplificatori di aneliti della gente della quale si dice portavoce; non ha un suo efficiente, moderno e riconosciuto sito internet; si affida completamente alle interrogazioni e ai comunicati stampa per dare visibilità alla sua opposizione: quella tipica fatta a “sua maestà il Re” ora del tutto fuori moda e fuori dal tempo!
Qualche volta , da questo sito, parte nei loro confronti qualche puntura di spillo, che viene da sempre contraccambiata nel non mandarci i loro comunicati stampa. Atteggiamento risibile in quanto, citando la fonte, come facciamo sempre, con un semplice copia/incolla potremmo pubblicare tutto i loro comunicati, ripescati in rete, come e quando vorremmo.
Infatti , nonostante questo loro ostracismo, ho avuto modo ugualmente di leggere le dotte argomentazioni del prof. Battaglia a favore del nucleare come fonte pulita di energia del nostro futuro.
Terza riflessione. Quello che meraviglia, nel leggere il professore, è questo suo limpido argomentare che alla fine appare però, politicamente parlando, come un’ opera “incompiuta” perchè monca del secondo e del terzo atto.
Infatti dal suo razionale argomentare non scaturisce una conseguente messa in circolo di idonei moltiplicatori di queste sue tesi: non risalta in modo lampante lo scontato epilogo che dovrebbe deflagrare nei seggi in questa consultazione referendaria. Il professore enuncia la sua verità a testa alta che, in altrettanto modo, ci si aspetta venga elettoralmente e fieramente sostenuta anche fino alla estreme conseguenze: il rischio che non venga capita, che venga sconfitta.
Non è così: il partito lancia il sasso, ma subito dopo nasconde la mano. E’politicamente favorevole ad un ripristino del nucleare, ma poi lascia ai suoi elettori piena libertà di esprimersi, con un si o con un no, a loro insindacabile scelta.
Non contenti di questa macroscopica contraddizione, i dirigenti del PdL , invitano caldamente di fatto poi i loro iscritti e simpatizzanti , a prescindere che si ritrovino favorevoli o contrari al nucleare ed altri, a starsene a casa, a non andare a votare. Si tratta di un esplicito invito a non schierarsi in prima persona; mentre prende sempre più corpo il voler essere decisionali ancora una volta si suggerisce loro di non scegliere, di non decidere liberamente secondo il proprio sentire, ancora una volta si chiede di dare una delega in bianco al proprio leader ed affidargli, come, se e quando lo riterrà più opportuno, i nostri destini.
Si propone una rinuncia a testimoniare le proprie idee, e di ripiegare su una scelta che tenti di invalidare la consultazione disertando le urne come se questo fosse un atto di civiltà, un modo per sottolineare i diritti e le libertà del cittadino.
Quarta considerazione. Bice nella variegata realtà della comunicazione modenese è una più che minuscola entità. Si sforza nel limite del possibile di informare…ma contemporaneamente anche di mettere in circolo delle “idee”.
Un dato, questo ultimo, che non è misurabile in metri cubi, ma che è , io credo, di altissimo valore.
La messa in circolazione di idee, pensieri, argomentazioni è ciò che settimanalmente cerchiamo di fare. Vogliamo continuare a percorrere questo sentiero….pur in assenza di grandi capitali. Internet permette e facilita tutto questo e proprio grazie a questa novità, a questa possibilità, si convincano gli elettori distratti e i partiti miopi, che col tempo, sempre più, ne vedremo delle belle. Basta avere pazienza ed il nuovo vento del web porterà un profondo cambiamento che non riserverà sconti e cortesie a nessuno in colpevole ritardo sui tempi.
Sarà questa una quinta riflessione tutta da scrivere e da leggere con la speranza di trovare molti a condividerla pienamente.
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Referendum popolare 12-13 giugno 2011
Comune di Modena
(Sez. 187 su 187 )
elettori iscritti: Maschi: 62.964 Femmine: 70.774 Totale: 133.738
Affluenza votanti
Domenica 12-06-2011 Ore 12:00 18,7 %
Domenica 12-06-2011 Ore 19:00 44,5 %
Domenica 12-06-2011 Ore 22:00 53,9 %
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Provincia di Modena
Abitanti : 700.913
Elettori : 517.021
Domenica 12-06-2011 Ore 22:00 afflue
nza votanti 51,2 %
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Dato nazionale
Abitanti: 60.626.442
Elettori : 47.357.878
Affluenza votanti
Quesito, Privatizzazione dell’acqua
sezioni 61.601 Domenica 12-06-2011 Ore 22:00 affluenza 41,1 %
Quesito, Profitti sull’acqua
sezioni 61.601 Domenica 12-06-2011 Ore 22:00 affluenza 41,1 %
Quesito, Energia nucleare
sezioni 61.601 Domenica 12-06-2011 Ore 22:00 affluenza 41,1 %
Quesito, Legittimo impedimento
sezioni 61.601 Domenica 12-06-2011 Ore 22:00 affluenza 41,1 %