Settis lamentava una privatizzazione strisciante dei beni culturali e quale esempio, su cui nei giorni precedenti si era espressa negativamente anche Italia Nostra, faceva il caso Sant’Agostino di Modena. «Il progetto, spiega Settis, è in deroga a tutte le norme, le torri disegnate per il Sant’Agostino da Gae Aulenti sono inammissibili, le biblioteche Estense e Poletti che lì si vuole trasferire saranno snaturate nella loro funzione e natura».
Il progetto del restauro dell’ex ospedale settecentesco di Sant’Agostino, annunciato dalla proprietaria Fondazione Cassa di Risparmio di Modena per il 2017 e affidato allo studio della scomparsa Aulenti insieme allo Studio Doglioni di Belluno e a Ingegneri Riuniti-Consorzio Leonardo di Modena, prevede tra le altre funzioni culturali, terziarie e commerciali il trasferimento lì della statale Biblioteca Estense e della comunale specializzata in storia dell’arte e architettura Luigi Poletti. L’investimento, nato a seguito di una convenzione firmata nel 2007 dallo Stato, dalla Fondazione e dal Comune, è pari ad almeno60 milioni di euro
Sul recupero dell’Ex Ospedale S. Agostino e sul trasferimento delle Biblioteche Estense e Poletti avevo interrogato in Consiglio comunale l’assessore Alperoli l’inverno scorso. Avevo posto diverse domande sull’opportunità dei trasferimenti e sulla correttezza e idoneità della costruzione delle Lame librarie del progetto di Gae Aulenti. Adesso si aggiungono perplessità alle perplessità già espresse a questo progetto del 2006, modifica nascosta al PSC e irregolarità sull’autorizzazione. Dubbi sul fatto che non fosse opportuno e non economico questo intervento si sono espressi l’anno scorso anche l’ex soprintendente Garzillo e lo storico Prosperi ed usavano toni gravi di dissenso. Sia sulla realizzazione delle Lame librarie che sul trasferimento pericoloso di quel patrimonio storico di libri in un’altra sede.