01 luglio
Ordigno Vignola. Vaccari: “Reagire subito a intimidazione mafiosa”
Piena solidarietà alla famiglia dell’agricoltore che si è trovato un ordigno davanti a casa
Il senatore modenese Stefano Vaccari esprime piena solidarietà a Nino Quartieri, l’agricoltore vignolese che si è trovato un ordigno di fronte al cancello della propria azienda. “Le modalità, le caratteristiche dell’ordigno e la dinamica dell’evento lo riconducono alla malavita organizzata che, nel nostro territorio, si è diffusa in modo puntuale, inserendosi in vari settori legali – spiega il senatore – ma mai era accaduto in settori di eccellenza dell’agroalimentare modenese, segno di una rinnovata strategia di radicamento che va stroncata sul nascere”.
Un avvertimento di stampo malavitoso. Queste le prime valutazione degli inquirenti sul caso dell’ordigno chiaramente confezionato da professionisti e “consegnato” all’agricoltore modenese. “Anche se naturalmente occorreranno ulteriori accertamenti – spiega il senatore Stefano Vaccari – le modalità dell’avvertimento, le caratteristiche dell’ordigno e la dinamica dell’evento lo riconducono alla malavita organizzata che nel nostro territorio si è diffusa in modo puntuale, inserendosi in vari settori legali (dall’edilizia alle case da gioco alla gestione di slot machine). E’ la prima volta però che un caso simile si verifica in settori di eccellenza dell’agroalimentare modenese: segno di una rinnovata strategia di radicamento che va stroncata sul nascere. Piena solidarietà dunque alla famiglia Quartieri. Nel contempo, chiedo alle forze dell’ordine e agli inquirenti il massimo di sforzo possibile per accertare al più presto le cause, i mandanti e gli esecutori”. Giovedì prossimo, presenti la vicepresidente del Sanato Valeria Fedeli, il sindaco di Vignola Daria Denti e il presidente del Consorzio dei produttori della ciliegia di Vignola Andrea Bernardi, si terrà a Palazzo Madama una conferenza stampa sull’IGP appena ottenuto. “Sarà mia cura – conclude il senatore Vaccari – utilizzare una simile occasione per rimarcare anche in quella sede la gravità dell’episodio”.