Presidente, la circoscrizione 1 è in questo momento al centro del dibattito modenese per la questione della vendita del “Sigonio”. Giovedì c’è stato un confronto importante. Quale linea guida avete deciso di tenere?
All’unanimità la Giunta Comunale e la maggioranza consiliare hanno condiviso la proposta di costruire una nuova scuola in un’altra parte del nostro stesso territorio con le caratteristiche adeguate alle normative vigenti. Attualmente il Liceo Sigonio conta più di 700 iscritti e già ora una gran parte degli studenti è dislocata in altra sede. Anche se si riuscisse a recuperare lo stabile comunque la scuola non sarebbe idonea alla esigenza di spazi e strutture di qualità per soddisfare in modo adeguato l’offerta formativa e didattica di cui il Liceo vanta. Il punto ora è: come valorizzare al meglio uno stabile di grande valenza storica le cui ricadute saranno non solo culturali ma anche sociali sul nostro territorio? Il confronto è tuttora aperto. Su tale questione l’Amministrazione Comunale ha aperto un tavolo coi docenti del Sigonio, gli studenti e i genitori per arrivare ad una soluzione condivisa. Non mancheranno i contributi del Consiglio Comunale e di quello di Circoscrizione. Nella maggioranza Circoscrizionale si è infatti deciso di stilare un documento in merito e il nostro orientamento è quello di dedicare una congrua parte dello stabile a funzioni pubbliche.
Il centro storico sta provando a rilanciarsi culturalmente. Il Baluardo è ormai un contenitore importante così come la stessa via Emilia. Non cozzano queste realtà con gli allarmi lanciati dai cittadini sulla presenza di loschi individui dediti allo spaccio?
In questi anni l’Amministrazione Comunale e in particolare l’assessorato al Centro Storico, ha intrapreso diverse azioni tese alla riqualificazione del nostro territorio puntando, in primis, alla valorizzazione di contenitori dismessi. Le nuove funzioni hanno portato sicuramente una maggiore vivibilità e il Centro Storico ha ricominciato ad essere molto più vivo, anche di sera. Il Baluardo è diventato un punto importante di socializzazione culturale e di divertimento e laddove c’è movimento, diventa deterrente per arginare situazioni illecite. Ma non basta. Serve sicuramente più controllo da parte delle Forze dell’Ordine ed esprimo soddisfazione per il lavoro che si sta facendo più congiunto, puntando ad una buona sinergia fra Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia Municipale. Anche su tale versante la Circoscrizione sta ricoprendo un ruolo importante. Insieme ai cittadini, infatti, molto collaborativi, si stanno individuando percorsi di inclusione sociale e di animazione tese alla valorizzazione dei luoghi e della civile convivenza. Perché accanto alla repressione, occorre perseguire la strada dell’accoglienza e dell’integrazione, della prevenzione, dell’appartenenza al territorio e della coesione sociale.
Lei è una sindacalista. Sembra evidente che proprio il sindacato stia perdendo la propria identità. I risultati nelle trattative sono spesso riduttivi e gli stessi operai ormai si rivolgono a voi più per questioni burocratiche che per effettive esigenze di lotta. E’ solo una sensazione o il paradigma sindacato uguale battaglia è ormai retrogrado?
Le forme di lotta sono cambiate perché rispecchiano le dinamiche sociali, economiche e culturali della nostra società. Siamo nell’epoca del post- Fordismo e della globalizzazione e il Sindacato si sta adeguando ai cambiamenti che la società impone, ma perseguendo sempre i propri valori, in primo luogo, la tutela dei diritti dei lavoratori. Pensi che attualmente, nello stesso luogo di lavoro, pur avendo le stesse mansioni, i lavoratori hanno contratti di lavoro diversi e, dunque, diversi diritti. In questi anni, con la politica del “dividi et impera” che ha avviato il governo di centro destra, si trova nelle aziende, così come nella società, una realtà spaccata ed è sicuramente più difficile di una volta trovare la soluzione più giusta nel perseguire una modalità di contenzioso che trovi una comune condivisione. Auspico al più presto la riforma del mercato del lavoro e la stabilizzazione dei tanti, troppi, lavoratori precari.
La circoscrizione non ha poteri esecutivi ma solo propositivi nei confronti del Consiglio Comunale. Non le sembra riduttivo? Non sarebbe giusto che la rappresentanza di una zona di Modena possa legiferare sulle questioni che la riguardano direttamente e che non incido
no sulla vitalità dell’intera città?
Difficile legiferare sulle questioni che riguardano direttamente solo il nostro territorio perché qualsiasi tema da affrontare nel cuore antico della città ha sempre ricadute sull’intera la città. Qualunque istanza presentata in Circoscrizione 1 ha valenza cittadina. Bisogna infatti trovare costantemente un equilibrio sul nostro territorio con esigenze spesso diametralmente opposte che convivono quotidianamente. Il centro storico non è solo residenza e luogo di lavoro, è anche luogo di attrazione per grandi eventi e custode di storia; patrimonio collettivo della società, non dimentichiamo, che il Duomo, la Ghirlandina e Piazza Grande sono patrimonio cittadino dell’Umanità riconosciuto dall’Unesco nel 1997. Detto questo, l’assessora al Decentramento, Simona Arletti, sta predisponendo, per il prossimo anno, un convegno proprio sul ruolo delle Circoscrizioni. Quella sarà una importante occasione per avanzare proposte in merito e la Circoscrizione 1 si è impegnata a contribuire, prima di questo appuntamento attraverso un seminario aperto alla cittadinanza, alle associazioni sul territorio e, ovviamente a tutto il Consiglio, con un proprio documento.
La circoscrizione non ha poteri esecutivi ma solo propositivi nei confronti del Consiglio Comunale. Non le sembra riduttivo? Non sarebbe giusto che la rappresentanza di una zona di Modena possa legiferare sulle questioni che la riguardano direttamente e che non incidono sulla vitalità dell’intera città?
Occorre ricordare che i ruoli sono diversi pur lavorando in sinergia con gli Assessori. La principale funzione della Circoscrizione è quella di fungere da cerniera fra cittadini e Amministrazione Comunale. Per questo motivo è importante l’ascolto, il dialogo costante e il confronto aperto fra cittadini e Amministrazione Comunale. A differenza della passata legilslatura, le commissioni circoscrizionali sono aperte, senza limite numerico, ai cittadini e alle Associazioni. Chi lo desidera, può inoltrare richiesta per far parte alle varie commissioni. Questi sono luoghi deputati al reale confronto, all’elaborazione di proposte e alla partecipazione attiva dei vari soggetti, sono luoghi in cui si esprimono le diverse istanze e valorizzano l’attivismo e la passione civica dei cittadini e delle diverse associazioni presenti sul territorio. I consiglieri di Circoscrizione sono eletti dai cittadini e, concludendo con una battuta, non sempre la maggioranza, così come la minoranza di Circoscrizione, è la stessa del Consiglio Comunale.