Querelle Modena/Carpi; manca il convitato di pietra, il Comune di Modena.

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Leggo della presa di posizione del Comune di Modena sulla vicenda “Porte Chiuse” del Braglia per il Carpi e delle relative dichiarazioni delle due società di calcio, ognuna delle sue ragioni armata.

 

Mi pare però che venga trascurato il nodo all’origine della querelle, il motivo alla base di molte incomprensioni e della debolezza passata, presente e, temo, futura del Modena ovvero l’oggetto del contendere: lo stadio Braglia.

 

Il Modena f.c. tanti anni fa, sull’onda dell’entusiasmo per la promozione in A, accettò un contratto capestro che ha obbligato la società a pagare ogni anno 600.000 euro di rata di mutuo sportivo per la proprietà di uno stadio che non sarà MAI suo invece di un più accettabile canone di affitto come sarebbe stato normale; andando a memoria sulla base di dati presentatici dall’assessore allo Sport Guerzoni il confronto è impietoso: si va dalle poche decine di migliaia di euro per il Dall’Ara di Bologna a cifre quasi mai mai superiori alla metà di quanto concordato da quell’improvvido contratto.

 

Oggi tutti si sono accorti di quell’enormità che tarpa le ali a qualunque gestione del Modena e le rate sono state recentemente ricontrattate portandole a 235.000; meno, ma pur sempre il massimo del Mercato, se rapportato alle dimensioni e alle potenzialità d’incasso.

 

La coabitazione tra due squadre non è mai facile e in questo caso il Comune, proprietario dell’impianto, ci ha messo pesantemente il becco con i risultati che oggi si vedono;  proprio io  proposi, sei mesi prima, un OdG dove chiedevo una trattativa urgente per regolare la coabitazione con un Carpi che auspicavo promosso. Tutti aspettarono l’ultimo minuto e i risultati, dettati dalla fretta, si sono visti.

 

Il Carpi avrebbe potuto ottenere una deroga per due anni con importanti, e costosi, interventi ma fu preferito trattare con Caliendo senza considerare troppo che i dati di affluenza sono chiari: oggi, ad esempio, Carpi-Napoli conta circa 6000 presenti, Modena-Ternana (partita certamente non di cartello) 4.500; le entrate però sono totalmente diverse e vengono snaturate dai 20 milioni di euro di diritti televisivi e dal paracadute, in caso di retrocessione, da 7 milioni.

 

Il contratto fu “raffazzonato” senza andare troppo per il sottile sui conti e i costi di gestione; il manto erboso e la spalmature delle rate furono oggetto delle pressioni su Caliendo, e oggi l’impressione di essere davanti ai cascami del disastro CPL sono molto forti.

 

Già, proprio così. Il disastro CPL, precedente proprietaria del Modena f.c. scelta dal Comune  (Noi vogliamo persone serie, disse Pighi. Si è visto)  hanno privato il Modena di uno sponsor importante ( curiosa la rinuncia immediata e non richiesta di Caliedo alla sponsorizzazione della società concordierese) suscitando dubbi sulla solidità dell’operazione caldeggiata dall’Amministrazione Pighi: No a Bonaccini, Si’ a CPL e ai suoi mai troppo chiariti passaggi di quote e di presidenti; chi si ricorda oggi del romano Donini, apparso e rapidamente scomparso?

 

L’impressione che ho è che il Comune stia tornando sui suoi passi e che il mai del tutto accettato Caliendo stia diventando un ospite su cui farsi delle domande; però, qualunque strada verrà intrapresa il nodo da sciogliere sarà la proprietà dello stadio a cui forse sarebbe bene abbinare qualche tipo di riqualificazione dell’adiacente Zelocchi in modo da rendere appetibile un importante investimento di qualche privato che faccia uscire dalle secche un Modena che, chissà perchè, in oltre 40 anni, tolta la parentesi Montagnani, non ha mai avuto una proprietà “modenese”.

 

 

                                                                  

                                                                                             (Forza Italia)

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