“”La conferma del divieto di utilizzare il riscaldamento domestico a biomasse (legna, pellet, cippato) previsto all’interno della manovra antismog decisa ancora una volta dal Comune di Modena nel contesto delle norme regionali, non tiene conto di un principio di realtà e criminalizza l’uso di una forma di riscaldamento naturale e che incide in modo assolutamente marginale sull’inquinamento atmosferico. Mi domando come mail il sindaco di Modena Muzzarelli non applichi lo stesso rigore nel limitare le emissioni dell’inceneritore di Modena gestito da Hera. Parliamo infatti di un impianto attivo tutto l’anno h24 e che brucia nell’arco dei dodici mesi 240mila tonnellate di immondizia indifferenziata. Ebbene, quanto incide questo camino sulla qualità dell’aria di Modena? Se davvero esiste una emergenza ambientale perchè non si impone al gestore Hera di bruciare almeno solo la quantità di rifiuti prodotta a Modena, corrispondente alla metà della quantità incenerita oggi? Evidentemente davanti alla multitutility, di cui comunque il Comune di Modena è coproprietario insieme agli altri Comuni attraverso il patto di sindacato, il sindaco dimentica i suoi valori ambientalisti…”” Così il senatore Lega Stefano Corti.