La notizia, apparsa con il rilievo dovuto sulla stampa nazionale il 15 marzo u.s., è la palese inequivocabile dimostrazione di come si possa manipolare la verità.
Un tizio, tale Mohamed Sheikh Khalid (o Khalid Sheikh Mohamed), sedicente leader di un’organizzazione umanitaria con ramificazioni planetarie[1], si lascia andare ad affermazioni palesemente infondate. Si potrebbero definire, con un ardito richiamo alla recente storia nostrana, “dichiavazioni lunavi”.
L’uomo, forse in buona fede, ma affetto da evidente mania di protagonismo, afferma di essere coinvolto in vari attentati, in particolare in quello dell’11 Settembre. Anzi, dichiara davanti ad un tribunale militare: “Sun stàa mi che u masà el gal! Sono stato io il responsabile per l’11 settembre, dalla A alla Z”.
Ora, il tentativo di mistificare ancora una volta la verità vera, quella che scaturisce dalle menti superiori, dai depositari del Sapere e della Kültüra, dai giornalisti di massimo livello, è di per sé tragicomico.
Qualcuno avverta il brav’uomo che ormai è stato assodato in modo inequivocabile che l’attentato alle Twin Towers dell’11 settembre è opera solo ed esclusivamente di G. W. Bush, della CIA e del Pentagono (che ha prestato anche un modellino in cartapesta della propria sede per far credere di aver subito a sua volta un attacco).
Qualche girotondino, qualche arcobalenista, qualche allievo del Genio di Scandiano, qualcuno fra i frequentatori abituali di Hamas, o fra coloro che amano passeggiare a braccetto degli esponenti di Hezbollah, o qualcuno fra i sostenitori che i Taliban siedano al tavolo della pace, insomma, qualcuno fra i personaggi di pensiero superiore prenda il primo volo e spieghi al brav’uomo che non si può più mettere in discussione
Se il buon Sheikh Mohamed Khalid fa il bravo gli sarà fatto dono del nastro della Gabbianelli che spiega tutto. Così la smetterà di dire sciocchezze.
[1] Al Qaeda.