Qualche sogno? Vorrei sposarmi e avere dei bambini.

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Come è nelle dichiarate intenzioni di Bice questa è una intervista a chi sta ai margini, in controluce, appena al di sotto o al di sopra della superficie che solitamente ci appare, un contributo per conoscere e capire meglio. Abbiamo avvicinato Camelia una donna bulgara di 24 anni

Ha il nome di un fiore candido come il suo sorriso. eppure la vita di Camelia, , e’ stata strappata, recisa , calpestata, umiliata. Camelia non e’ il suo vero nome  e’ un nome di fantasia che lei stessa ha scelto e  per motivi di sicurezza non puo’ mostrare il suo viso. Camelia ora e’ ospite di una associazione che si occupa di donne sfuggite al racket della prostituzione, di donne ridotte in schiavitu’ da uomini senza scrupoli.  

 

Camelia a che età sei arrivata in Italia?

 

Avevo appena compiuto sedici anni.

 

Chi ti ha portato qui?

 

Io ero al mio paese e con alcune amiche ho incontrato una ragazza in un locale che ci ha detto se volevamo fare le modelle perché eravamo molto carine. Insieme ad una amica abbiamo ascoltato il suo racconto sull’Italia.  Lei diceva che alcuni suoi amici potevano farci diventare famose e guadagnare molti soldi. Abbiamo preso un appuntamento per il giorno dopo e siamo andate a conoscere un uomo che ha detto che sarebbe venuto a parlare con i nostri genitori. Lui è venuto e ha detto a mia madre e a mio padre che ero molto bella e potevo avere successo come modella. Mio padre non voleva lasciarmi andare in Italia aveva paura per me. Questo uomo che si chiamava Wlad ha proposto dei soldi a mio padre dicendo che era un anticipo sui miei guadagni da modella. La mia famiglia aveva tanto bisogno di soldi. Io ho altri tre fratelli più piccoli e i nonni anziani vivono con noi in campagna. I soldi ci servivano davvero perciò mio padre, alla fine, ha accettato.

 

Quanti soldi ha dato a tuo padre?

 

Ha dato 15.000 euro

 

Quando sei partita per l’Italia?

 

Dopo un mese, prima ho dovuto fare il passaporto. All’inizio tutto sembrava bellissimo, io sognavo una vita bella piena di bei vestiti e soldi da mandare a casa. Wlad mi ha presentato ad una donna che era molto gentile con me e mi ha rassicurata durante il viaggio verso l’Italia. Mi raccontava che altre ragazze prima di me erano venute in questo paese e avevano guadagnato tanti soldi. Potevano permettersi di comprare tante cose grazie al lavoro di modella.

 

Quando sono cambiate le cose?

 

Appena arrivata a Milano mi hanno portata in un appartamento pieno di altre ragazze. Ho chiesto a loro se erano modelle come me e loro hanno riso e poi pianto. In quel momento ho capito che qualcosa non andava.

La donna che mi aveva accompagnato si era tenuta il mio passaporto con la scusa di farmi ottenere il permesso di soggiorno e non potevo andare più via. Non conoscevo nessuno non sapevo di chi fidarmi se non di coloro che mi avevano portato in Italia.

 

Poi cosa è accaduto?

 

Io sono arrivata alla mattina presto  e in casa c’erano solo le altre ragazze. Nel pomeriggio sono arrivati tre uomini che mi hanno chiusa in una stanza, picchiata con un bastone e vio
lentata. Io credevo di morire,di non uscire viva da quella camera! Non mi ricordo quante ore sono passate o quanti giorni sono rimasta lì. Mi avevano dato tante botte e non capivo più niente. Appena mi riprendevo e chiedevo aiuto mi davano altre botte. Mi avevano legata al letto e non potevo muovermi. Alcuni di questi uomini  mi dicevano che se non facevo quello che volevano avrebbero ucciso tutta la mia famiglia altri invece ripetevano in continuazione che la mia famiglia sapeva cosa avrei fatto in Italia e che era d’accordo. Per non morire ho accettato di andare con gli uomini per strada.

 

Che rapporto avevi con le altre ragazze?

 

Subito loro mi hanno trattata male perché io non volevo fare niente di quello che mi veniva ordinato e avevano paura di prendere botte per colpa mia. Dopo qualche giorno mi hanno aiutato ad accettare il mio destino. Siamo diventate amiche. Insieme ci preparavamo per andare con gli uomini sulla strada, ci facevamo belle con i rossetti e i trucchi ma sopratutto piangevamo insieme.

 

Chi vi dava i vestiti? Andavate voi a comprarli?

 

Nell’appartamento a Milano c’era una ragazza che organizzava tutto. Portava vestiti, cibo, trucchi, calze ci dava i preservativi per andare con gli uomini e ci dava i soldi. Noi  uscivamo solo la sera. Ogni mese cambiavamo casa o città. A volte ogni 15 giorni. Non potevamo uscire se non con la donna che si occupava di noi ma questo accadeva raramente.

 

Quanto guadagnavi?

 

Ogni sera ero costretta a guadagnare almeno 300- 400 euro. Dovevo stare con tanti uomini. A loro non importava se non stavi bene, se avevi mal di pancia o l’influenza. Dovevi andare sulla strada altrimenti ti picchiavano o facevano altre cose orribili. Ad una mia amica che era rimasta incinta hanno fatto prendere delle pillole per abortire. Lei è stata malissimo, ma a loro non fregava niente e per punirla le spegnevano mozziconi di sigaretta sul corpo.

 

Ma quanto di quello che guadagnavi rimaneva a te?

 

Ogni volta che stavo con un uomo prendevo 30 euro a volte 50 se voleva stare con me più tempo. A me davano venti o trenta euro a fine giornata se ero stata brava. Loro guadagnavano molti soldi, la sera vedevo che contavano i soldi ed erano tantissimi.

 

Quante ragazze eravate nell’appartamento?

 

Alle volte eravamo in quattro alle volte in otto altre volte di più poi all’improvviso alcune le portavano in un’altra casa. Eravamo come schiave,loro potevano fare tutto su di noi. Avevano i nostri documenti, le chiavi dell’appartamento dove non ci lasciavano mai sole. C’era sempre un uomo a controllarci. Era impossibile scappare. La paura che ci uccidessero o facessero del male alle nostre famiglie era troppa e nessuna osava reagire. Quella è gente senza scrupoli che usa pistole e coltelli. Non era possibile fare niente. Solo aspettare un miracolo o diventare così brava e buona con i capi da indurli a farti diventare una specie di “responsabile” delle altre ragazze.

 

Riuscire a fare  una sorta di “carriera” ?

 

Si, ma era difficile nessuno si fidava veramente e fino in fondo. Si doveva essere molto brave e forti conoscere tante cose . Noi eravamo così giovani e inesperte non sapevamo come muoverci non conoscevamo la lingua tranne alcune parole per parlare con i clienti e basta. Solo un miracolo poteva liberarci.

 

Come hai fatto a uscire dal giro?

 

Non è stato facile perché dopo qualche mese mi hanno venduta ad altri uomini, degli albanesi che mi hanno portato in un’altra città. Erano ancora più cattivi e mi picchiavano anche se non avevo fatto niente. Non credevo che sarei mai uscita viva da quella gente. Una sera è arrivata la polizia nell’appartamento e tutto è cambiato. Non posso raccontare però cosa è successo nel dettaglio.

 

Non ti preoccupare ! C’è stata una operazione della polizia  grazie alla quale sei riuscita a cambiare vita?

 

Non è stato così facile perché avevo sempre paura! Ora va meglio è come se avessi una vita nuova. Ho trovato tante persone che mi aiutano e mi vogliono bene. Sono tranquilla anche perché so che la mia famiglia sta bene e molta gente che mi ha fatto del male è in galera.

 

Non posso farti domande sul tuo futuro, ma posso almeno chiederti se hai un sogno da realizzare?

 

Vorrei sposarmi e avere dei bambini.

 

Con tanto affetto Bice ti augura di realizzarlo al più presto.   

 

 

 

 

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