Protocollo d’intesa sul Riconoscimento del “Legittimo Impedimento”

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Venerdì scorso infatti si è siglato un Protocollo d’intesa tra Avvocati, Giudici e Pubblici Ministeri che pone le regole del gioco all’interno del processo civile e penale in caso di “legittimo impedimento” dell’avvocato.

Il 24 gennaio 2014 potrebbe essere ricordato dagli avvocati modenesi come una data storica. Venerdì scorso infatti si è siglato un Protocollo d’intesa tra Avvocati, Giudici e Pubblici Ministeri che pone le regole del gioco all’interno del processo civile e penale in caso di “legittimo impedimento” dell’avvocato.

Per capire meglio la portata di questo enorme risultato cerchiamo di spiegare cosa è accaduto: il Comitato per le Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Modena, che ha lo scopo di favorire e sviluppare azioni positive per attuare le pari opportunità nell’accesso, nella formazione e nello svolgimento dell’attività professionale, rimuovendo ogni ostacolo che limiti, di fatto, l’uguaglianza tra uomini e donne, valorizzando nel contempo le differenze di genere, ha redatto il Protocollo di cui si parla, confrontandosi ovviamente sia con i Magistrati che con la Procura, per rendere effettiva – per quanto possibile – l’uguaglianza di genere “de iure” e “de facto” allo scopo di consentire una effettiva conciliazione tra esigenze di natura professionale ed esigenze di natura familiare nell’organizzazione lavorativa, per entrambi i sessi.

È quindi stato redatto questo protocollo dato che tutte le forze in campo condividevano la necessità di intervenire affinché la tutela della maternità e della paternità, anche per effetto di adozione nazionale e internazionale e di affidamento familiare, traesse concreta realizzazione, così garantendo ed affermando una reale parità fra uomini e donne sia nell’organizzazione delle attività giudiziarie e dei relativi servizi amministrativi, che nell’esercizio della professione forense.

Questo documento ha lo scopo di porre in essere la cosiddetta “buona prassi” da seguire, in futuro, nello volgimento delle udienze, tanto da adottare condotte funzionali allo stato di gravidanza, alla condizione di maternità e di paternità nell’obiettivo di realizzare i noti principi di parità, così come condotte che rispondano alle esigenze di assistenza e cura di familiari, minori o maggiori di età, affetti da handicap gravi, patologie oncologiche e/o patologie gravemente invalidanti, secondo la normativa vigente.

Proprio quest’ultimo aspetto del protocollo lo rende il primo atto ufficiale sottoscritto tra la classe forense, quella inquirente e giudicante di tutto il territorio nazionale.

Ecco perché la firma del protocollo avvenuta il 24 gennaio 2014 potrebbe rimanere negli annali della storia forense modenese. Si tratta di una novità assoluta. Infatti se già altri Tribunali, quali quello di Milano e di Prato, per citarne qualcuno, hanno sottoscritto con gli avvocati protocolli analoghi, il protocollo modenese porta in sé la novità di estendere, quale motivo di legittimo impedimento del difensore, oltre che lo stato di gravidanza ai sensi dall’art. 16 del d.lgs. n.151/2001, anche la situazione di avvocati e praticanti che assistano familiari con handicap in situazione di gravità, ai sensi dell’art.3 comma 3 l. 104/1992, accertata ai sensi dell’art. 4 l. 104/1992, o che siano affetti da patologie oncologiche e/o invalidanti.

Tutti i firmatari hanno salutato questo traguardo come un’ulteriore garanzia al diritto di difesa del cittadino, che avrà la possibilità di scegliere l’avvocato di fiducia, anche se il professionista è in stato di gravidanza o rientra in uno dei casi sopra indicati. Con questo protocollo infatti si sono voluti riconoscere alcune specifiche fattispecie che dovrebbero meglio regolamentare lo svolgimento delle udienze dettando indirizzi da seguire da parte dei protagonisti del processo: Magistrati e Avvocati.

I relatori intervenuti al convegno che si è tenuto alla CCIAA di Modena, in particolare la Cons. Elisabetta Rosi (Consigliere della Corte di Cassazione sezione penale), il Dott. Francesco Antonio Genovese (Consigliere Corte di Cassazione sezione prima, già Presidente del Tribunale di Prato), la Dott.ssa Paola Losavio (Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modena) e l’avv. Ilaria Li Vigni (Componente Comitato Pari Opportunità del Consiglio Nazionale Forense e Presidente Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Milano) hanno reso particolarmente stimolante e pregiata la sottoscrizione ufficiale avvenuta tra:  Il Presidente del Tribunale di Modena (Dott. Vittorio Zanichelli) Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Modena (Dott. Vito Zincani) Il Magistrato di Sorveglianza di Modena (dott. Roberto Giovanni Mazza) Il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Modena (Avv. Uber Trevisi) oltre ovviamente alla presidente del CPO dell’Ordine degli Avvocati di Modena.

Avv. Gian Carla Moscattini

Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Modena

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