Propaganda e linea politica

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Protagonista di invidiabile attivismo, le sue molteplici, giornaliere critiche rivolte a tutto campo agli avversari di città e provincia a volte rischiano di sconfinare in vuota propaganda o in palesi contraddizioni. Stiamo parlando di Luca Ghelfi del PdL che sollecitato nel merito così ci ha risposto.

Egregio avv. Ghelfi, le sue puntuali e giornaliere note alla stampa La qualificano non solo come efficiente esponente eletto nel consiglio provinciale di Modena, ma anche, per la vastità dei temi da lei trattati, quasi portavoce o facente funzioni del  segretario politico del PdL modenese.

Tutto questo è dovuto a tematiche che possono favorire involontarie  sovrapposizioni dei diversi ruoli; siamo noi che non sappiamo leggere; oppure in politica i varchi lasciati scoperti creano scompensi che devono essere colmati?

 

Il PDL a Modena ha un Coordinatore e un Vice Coordinare Vicario. Per quanto mi riguarda non ho intenzione di sostituirmi a loro. Il mio ruolo di consigliere provinciale eletto, però, mi permette di intervenire nel dibattito politico, senza per questo arrogarmi la presunzione di colmare spazi vuoti che Lei asserisce vuoti.  

 

Moschea nel distretto Ceramico. La soluzione prospettata dal sindaco di Sassuolo Caselli di trasferire la moschea in un capannone a Formigine, ovviamente, è condivisa oltre che da Lei anche dal vice sindaco Menani della Lega Nord di Sassuolo. Contrari a questa scelta (una Moschea a Formigine) sono sicuramente proprio gli esponenti del PdL e della Lega nord di Formigine.

Lei, in ordine a questo problema moschea, con chi sta dunque? Con i sassolesi o con i formiginesi, tutti del suo stesso partito, ma su questo problema tra loro non concordanti ?

 

Su questo argomento sto dalla parte del buonsenso. Serve una soluzione che coinvolga necessariamente tutti Sindaci del Distretto Ceramico. Non capisco perché non si possa trovare insieme, in un clima dialogante, senza pregiudizi, una soluzione differente da quella attuale.

 

Secondo Lei dunque, su molti grandi temi di difficile e complessa soluzione, visto il persistere del non dialogo e delle reciproche delegittimazioni tra gli opposti schieramenti, serve trovare una via diversa per confrontarsi o non c’è ancora possibilità il superare le rispettive schiette propagande delle parti?

 

La ricetta è semplice e ad un tempo complessa, perché serve uno sforzo reale da parte di tutti. Dobbiamo cercare di camminare tutti nella direzione di un confronto che consideri l’avversario politico come tale, e non come un nemico.

 

Cancellazione dell’IRAP. Lei pochi giorni fa dava per “cosa fatta” l’intenzione del Governo Berlusconi di togliere l’Irap e conseguentemente applaudiva a questa iniziativa per agevolare la ripresa dell’economia. Lei di fronte ad un ovvia riduzione del gettito fiscale, ad un aumento dei fabbisogni e della spesa pubblica che porterà a breve il rapporto deficit con il PIL al 115%, ritiene credibile che la tassazione equivalga ad un gesto esecrabile che consiste nel mettere in modo banditesco le mani nelle tasche degli italiani? Ritiene possibile che il fattore sviluppo da solo ci garantirà sempre , a prescindere, i beni e servizi?

 

Non ho considerato cosa fatta, ma ho plaudito al fatto che il Governo Berlusconi ha confermato l’intenzione nel periodo di legislatura, di ottemperare alla progressiva riduzione dell’IRAP, una posizione da intendersi come strumento per il rilancio dell’economia. Ritengo al riguardo che lo sviluppo debba garantire sempre i beni ed i servizi essenziali. Si tratta di riavviare un circolo virtuoso dell’economia.

 

La sicurezza. Ancora sulle ronde lei si chiede: Siamo sicuri che non servano per far sentire più sicuri i cittadini nel vivere quotidiano?

Per affrontare frontalmente il problema sicurezza che deve prescindere dalle personali sensazioni soggettive non trova  sia invece  necessario ed urgente assicurasi solo il denaro sufficiente per potersi garantire più uomini e mezzi , con adeguata copertura logistica  ed efficiente tecnologica?

 

Non bisogna dimenticare, all’interno della discussione in atto un dato di fatto: l’Italia è il paese con il più alto numero di uomini delle Forze dell’Ordine. Quello che occorre è un processo di razionalizzazione degli uomini sul territorio. Sul fronte invece delle ronde, credo che prima di bocciare a priori una proposta, soprattutto su un tema come quello della sicurezza, bisognerebbe mettere alla prova il progetto, e lasciare che i cittadini valutino. Solo dopo aver sperimentato si potrà promuovere o bocciare: non credo sia giusto farlo in maniera preventiva.

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