Presepe in piazza San Pietro

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L’Arte, deve arrivare al cuore, deve suscitare emozione. A maggior ragione, quella sacra, riguardante la sfera più intima e profonda dell’animo umano. Il presepe “totemico” di piazza San Pietro sarà anche un’opera d’arte ma non trasmette misticismo né ispira al raccoglimento sul mistero del Natale. Che si sia credenti o agnostici, in questi momenti di oscurità e di incertezza non si richiedono lezioni di Storia dell’Arte; quelle, i dotti le tengano pure  in caldo, pronte, per quando l’Epifania avrà spazzato via tutte le feste …  Adesso forse avremmo tutti bisogno di qualcosa che ridia coraggio e ci aiuti a riprendere il cammino.

 


Ne ha parlato persino il prestigioso New York Times: il presepe in piazza San Pietro non cessa di suscitare commenti, della più varia natura. L’idea di bellezza è molto spesso soggettiva, come pure l’idea di bruttezza, quindi non esprimo un giudizio estetico sull’ormai famoso o famigerato presepe. Tanto meno esprimo un giudizio artistico, me ne guardo bene. Anche se, così come c’è chi si improvvisa virologo, esperto di strategia militare, di psicologia e quant’altro … c’è chi si improvvisa esperto e disserta sull’Arte! Lasciamo perdere.

L’ Arte, per sua natura, notoriamente sfugge a rigide collocazioni, ciò che è considerato ridicolo o brutto in un periodo storico viene successivamente rivalutato ed esaltato in un altro. Ma, come accade con la Poesia, con la Musica, anche l’Arte deve arrivare al cuore, deve suscitare emozione. A maggior ragione, quando è arte sacra, riguardante la sfera più intima e profonda dell’animo umano. Il Presepe proveniente da Castelli, paese in provincia di Teramo, realizzato dall’istituto d’arte “”F. A. Grue””, a  quanto si evince dai commenti favorevoli, ha un grande valore artistico. Tuttavia,  è collocato in quella piazza non come  un prodotto dell’artigianato artistico in mostra ma come un simbolo di fede e, come tale, dovrebbe suscitare mistica emozione,  ispirazione al raccoglimento e alla riflessione  sul mistero del Natale… non la ridda di commenti e reazioni  di cui i giornai e i notiziari sono pieni. 

I dotti, gli esperti conoscitori delle arti, hanno per ogni cosa una risposta, adusi a dare lezioni. Ma, questa volta, le tengano in caldo, pronte, le lezioni, per quando l’Epifania avrà spazzato via tutte le feste; riservino ad altre occasioni, le bacchettate agli “incolti”  che si ostinano a preferire un semplice e forse ingenuo presepe tradizionale, talvolta di grande valore artistico altre volte  semplicissima rappresentazione della Natività. 

Non si richiedono lezioni di Storia dell’Arte, in questi momenti di oscurità e di incertezza.  Si richiedono solo piccole rassicurazioni, conferme alle proprie illusioni…Si sa, per chi  non la possiede la Fede è un’illusione, solo qualcosa che aiuta a riprendere il cammino. E il presepe tradizionale può essere anche un simbolo superato, trascurato, obsoleto… Di certo, attraverso gli occhi, un’emozione deve arrivare al cuore. Chi ha  questa miracolosa  emozione, trasmessa dalle  inquietanti figure del  presepe 2020, sarà appagato. Molti altri, no.

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Come di consueto, qui di seguito presento brevemente il numero on line da oggi. I titoli in grassetto sono link che portano direttamente ai relativi pezzi. Questo per consentire anche a chi ha poco tempo, di poter sfogliare più facilmente il giornale.

Presepe in piazza San Pietro

A.D.Z.

Libia: ennesima figuraccia della diplomazia italiana

Massimo Nardi

La verità su come la liberazione sia avvenuta, forse, verrà a galla fra molti anni. Salvo che qualche gola profonda non si decida a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Per il resto, rimane aperto un contenzioso marittimo che adesso può rendere possibile il ripetersi dell’accaduto. Senza entrare nei dettagli, ci troviamo di fronte al classico caso d’incapacità di reagire alla provocazione e al pressapochismo di aspiranti politici.

Un po’ di 2020 in qualche voto

Alberto Venturi

Nell’augurare a voi lettori, ai redattori, ai collaboratori una Natale di speranza e un anno nuovo sereno, approfitto dell’ultimo contributo del 2020 per dare qualche voto.

Conte non è Angela Merkel

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Le regole non bastano se non sono condivise, se i cittadini non sono partecipi o convinti della loro validità. E per ottenere questo ci vuole innanzitutto autorevolezza. Questo governo litigioso di dilettanti allo sbaraglio non ispira alcuna fiducia. Senza autorevolezza, purtroppo crescono morti e contagi.

Dove sta la novità

Ugo Volpi

I servizi di pubblica utilità e quelli fondamentali dovrebbero avere altre valutazioni, rispetto alle leggi di mercato, legate alla domanda e all’offerta, eppure i prezzi dei biglietti dei treni aumentano nei giorni precedenti e in quelli successivi alle misure di blocco, così come il gas aumenta ogni inverno e le medicine hanno prezzi non sempre proporzionati ai costi…

Rapporto contrattuale MANK

Francesco Saverio Marzaduri

Recensione di un complesso e dibattuto lungometraggio MANK, undicesimo film di del regista David Fincher trasmesso da Netflix a inizio dicembre.

Cenerentola al Teatro Comunale

Alessandro Roveri

Va in scena la Cenerentola di Rossini in un nuovo allestimento curato dal Teatro Teatro Comunale Luciano Pavarotti. L’opera debutta il 30 dicembre alle 20 sul canale YouTube di Opera Streaming.

Il governo dei confusi

Stefano Lugli

Assistiamo da troppo tempo ad un eccesso di comunicazioni confuse, incoerenti e contraddittorie che tendono a scaricare sui cittadini responsabilità che sono politiche.

Buona settimana e buona lettura del n. 730 – 423.

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