Politici e calciatori

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""Bene, i nostri eroi hanno varato una manovra da 45 Milioni di Euro. In cosa consiste? Non si sa. Oggi tagliano questo ramo, domani taglieranno l'altro... L'unica cosa chiara sembra essere la cifra. ""art. di Alex Scardina

Che calda estate! Chi ha potuto è andato al mare, in montagna o al lago in cerca di refrigerio e  trovandone assai poco, viste le alte temperature. Tutti gli altri hanno cercato di sopravvivere boccheggiando come pesci fuor d’acqua. Aria condizionata al massimo, frullati di irascibilità pura a colazione e nervi a fior di pelle a merenda. Questo il nostro vivere quotidiano. Eppure ci sono due categorie italiane che hanno sofferto più degli altri; no, non sono gli operai delle fonderie, ne quelli della Fiat, non sono neppure i muratori o i carpentieri. Sono i politici ed i calciatori. Minimo comun denominatore: i soldi. Proviamo a recuperare le fila di quanto accaduto e a collegare gli elementi.

 

Ci siamo lasciati a fine luglio con una manovrina accolta con furore in tutta Europa perché avrebbe messo al sicuro i nostri conti. Tale era la felicità che l’Euro ha eliminato i centesimi, Sarkozy ha gettato Carla dal balcone, come i piatti vecchi a capodanno, e la Merkel ha appeso i mutandoni di lana nel Reichstag. 10 giorni dopo tutto già puzzava di stantio! L’attacco speculativo affossava i nostri indici azionari costringendo i nostri politicanti a dismettere i costumi da bagno (detto fra noi, francamente imbarazzanti) per reindossare i costumi da supereroi. Per questo non ci sono state code in autostrada! La fila si era spostata nell’unica cabina telefonica in grado di far indossare tutine blu e mantelli rossi ai nostri amministratori…ecco cosa distingue operai e politici…non lo stipendio o l’indennità. Diamine, il mantello è l’unico discrimine.

 

Bene, i nostri eroi hanno varato una manovra da 45 Milioni di Euro. In cosa consiste? Non si sa. Oggi tagliano questo ramo, domani taglieranno l’altro, dopo domani poteranno l’intera pianta e intanto è il tronco ad essere marcio. L’unica cosa chiara sembra essere la cifra. La potatura dovrà mantenere invariato il saldo: da quei 45 Milioni non si scenderà. Inutile dire su chi peseranno: dipendenti statali e privati; non certo sui ricconi, in fila nelle banche svizzere non più per aprire conti correnti ma per ottenere cassettine di sicurezza, più discrete e più utili per nascondere denaro tassabile.

 

Denaro, dobloni, talleri, sesterzi, dollari o euri (al diavolo chi nega il plurale di euro) ci portano alla seconda categorie di affaticati e sottopagati lavoratori: i calciatori di serie A. La prima giornata di campionato non si giocherà perché, udite udite, quegli omarini pagati per correre come cani dietro a delle palle sciopereranno. Sì, signori, i vostri Fido non vi riporteranno più l’osso. Le ragioni sono due: protestare contro la possibilità di essere messi fuori rosa, quindi non giocare, e non pagare il contributo di solidarietà. Quando si guadagnano decine di migliaia di euro arrivare alla fine del mese è complesso?! Si tratta di uno sciopero anacronistico, previsto in un momento storico sbagliato, studiato dimostrando che il sillogismo calciatore-ignoranza è più vero di quanto potesse apparire.

 

Come uscire da questo cul de sac? Diamo a calciatori e politici delle veline, loro agognato pane quotidiano, eliminiamo la possibilità per le società di calcio di mettere indiscriminatamente fuori squadra i propri giocatori e, nel puro rispetto della regola transitiva e del principio di Lavoisier secondo il quale “nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto cambia forma”, dateci la possibilità di mettere fuori rosa i politici!

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