Scopo dell’Associazione, POLITÉIA Modena, come recita lo statuto, è quello di “promuovere un’efficace azione politica e amministrativa, da parte delle istituzioni politiche e di governo (nazionale e locale), a tutela dei valori propri del cattolicesimo liberale (in primis, di quelli considerati dalla Chiesa Cattolica come “non negoziabili”)”.
“Nella specificità del nostro difficile contesto storico – spiega Francesco Coppi, portavoce dell’associazione – pensiamo sia necessario riportare al centro del dibattito politico, nazionale e locale, questioni fondamentali, quali la tutela della vita, la difesa della famiglia, la libertà d’educazione, la promozione del principio di sussidiarietà, la libertas ecclesiae, etc.
Valori che riteniamo imprescindibili per uno sviluppo armonioso e civile delle nostre comunità, senza i quali non vi può essere bene per nessuno”
Nicola Currò, conosciuto dai nostri lettori per diversi suoi articoli pubblicati su Bice, ha poi così approfondito le caratteristiche e le ragion d’essere di Politèia.
Lo scopo primario di tale associazione, ha sostenuto Nicola Currò, vuole essere quello di favorire la discussione sulle questioni che interessano la vita dei cittadini della nostra città e della sua provincia, e farlo con un occhio spalancato sulle dinamiche che regolano la vita politica regionale e nazionale.Il nome dato all’associazione, Politéia, è un termine greco che deriva da pólis, la città-stato dei Greci. Politéia è anche il titolo originale del celebre dialogo platonico, che i moderni hanno tradotto con il termine Repubblica. Tale traduzione però non rende piena giustizia alla pluralità dei significati insiti nel termine greco. Nelle fonti greche, infatti, la parola politéia è connotata in modi di volta in volta differenti. Possiamo affermare che in senso soggettivo politéia rappresenta l’insieme dei cittadini che compongono uno Stato, mentre in senso oggettivo o istituzionale, politéia designa l’organizzazione politica, l’insieme delle cariche istituzionali che governano lo Stato, dunque, anche la costituzione o legge fondamentale.
Si ricordi che le antiche città greche erano “città-Stato”, nel senso che ogni Stato coincideva in genere con la città e aveva le proprie strutture statali. Più in generale, si deve dire che la politéia rappresenta lo strumento concettuale di cui si serve il pensiero politico del IV secolo, alfine di enucleare il suo problema fondamentale, che è quello della ricerca di una forma di governo adeguata al presente, tale da rafforzare l’unità della pólis, da più parti minacciata e messa in crisi. Nell’ambito di questo pensiero, questa ricerca ha ora una parola che la anima, che le consente di esprimersi, che è appunto la politéia.
Per noi che abbiamo dato vita a questa nuova associazione la politéia coincide con quei valori che costituiscono, danno sostanza e forma alla tradizione giudaico – cristiana che da 2000 anni caratterizza la società nella quale viviamo e che ci è stata tramandata dai nostri avi. Valori che, in senso generale, fanno riferimento al filone democratico – liberale che ha tra i suoi illustri padri personalità del calibro di don Luigi Sturzo e Antonio Rosmini, come anche Alessandro Manzoni, Niccolò Tommaseo, Vito d’Ondes Reggio e Giuseppe Tovini (tanto per citarne alcuni), tutte personalità che nella loro azione politica diedero forte testimonianza della loro appartenenza alla Chiesa di Roma.
Oggi come cattolici impegnati in politica ci sentiamo chiamati allo stesso compito: difendere con la propria testimonianza quei “principi non negoziabili” che il Santo Padre non smette un istante d’indicare a tutti noi. Principi come la salvaguardia della vita dal concepimento alla morte, la valorizzazione della famiglia intesa nella sua composizione naturale, la libertà d’educazione e la difesa dell’umano da ogni attacco relativista e nichilista. In poche parole oggi in politica i cattolici sono chiamati a difendere e a promuovere la libertas ecclesiae senza la quale ogni possibilità di pace e benessere diventa pura utopia.
In questo senso allora le questioni che ci proponiamo di discutere sono questioni che interessano tutti i cittadini, poiché – come scrive Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in Veritate – «accanto al bene individuale, c’è un bene legato al vivere sociale delle persone: il bene comune. [Il bene comune] non è un bene ricercato per se stesso, ma per le persone che fanno parte della comunità sociale e che solo in essa possono realmente e più efficacemente conseguire il loro bene. Volere il bene comune e adoperarsi per esso è esigenza di giustizia e di carità. Impegnarsi per il bene comune è prendersi cura, da una parte, e avvalersi, dall’altra, di quel complesso di istituzioni che strutturano giuridicamente, civilmente, politicamente, culturalmente il vivere sociale, che in tal modo prende forma di pólis, di città. […] Ogni cristiano è chiamato a questa carità, nel modo della sua vocazione e secondo le sue possibilità d’incidenza nella pólis. È questa la via istituzionale — possiamo anche dire politica — della carità, non meno qualificata e incisiva di quanto lo sia la carità che incontra il prossimo direttamente, fuori delle mediazioni istituzionali della pólis».
Le parole del Santo Padre ci indicano una via precisa da seguire: perseguire il bene comune attraverso la carità, così che discutendo di problemi si possa giungere anche alla loro soluzione.
Quale primo segno del proprio impegno, POLITÉIA Modena ha organizzato – per il 30 settembre,a Soliera (Mo) – un incontro sulla “Tutela della vita e della maternità”, dove interverranno diversi esponent
i del volontariato, delle associazioni culturali, del mondo politico, tra i quali l’Assessore alla Famiglia e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia – Giulio Boscagli; il Consigliere Regionale PDL – Gianni Varani; il Sindaco di Sassuolo – Luca Caselli; il Presidente Regionale del Movimento per la Vita – Antonella Diegoli.
Per maggiori info: info@politeia.modena.it
Portavoce : Francesco Coppi (335.5823539)