Perché si tagliano le piante a Carpi? Per garantire la sicurezza dei cittadini

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Assessore Carpi: Urbanistica, Edilizia privata, Ambiente, Servizi pubblici energetici, Lavori pubblici. 


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Perché si tagliano le piante a Carpi? Per garantire la sicurezza dei cittadini

Non avendo edifici pubblici che si riscaldano a legna, e non essendo ancora entrati nel business delle aziende produttrici di stuzzicadenti, provo con questo piccolo post a spiegare i motivi per cui a Carpi  si abbattono delle piante.

Le modalità operative di intervento sul verde cittadino in caso di abbattimento di una pianta sono semplici, ovvero si abbattono solo le piante malate, non si procede ad una sostituzione programmata delle alberature cittadine. Concetto semplice e credo condiviso. Purtroppo però ogni vota che si arriva alla decisione di abbattere una pianta nascono i dubbi sulla effettiva pericolosità della pianta abbattuta.
Il Comune di Carpi si avvale di tecnici interni che da anni lavorano e gestiscono l’enorme patrimonio verde della nostra città.  Tecnici che hanno dimostrato la loro capacità e professionalità, e quando ritengono dalle loro valutazioni che un abbattimento sia necessario è perché non hanno individuato altre soluzioni per garantire in primis la sicurezza dei cittadini. Alcuni numeri lo dimostrano in modo chiaro, in 7 anni siamo passati da 30.000 piante a più di 34.000, abbiamo quasi 600.000mq di aree boscate, ed oltre 1milione di mq di aree verdi sparse su tutto il territorio Comunale.  
Ogni anno avendo un patrimonio così importante è fisiologico che 200 /300 piante vengano abbattute, scelte dolorose, ma necessarie per garantire la sicurezza ed incolumità delle persone.

 

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IL 4 MARZO SI VOTA PER IL FUTURO DELL’ITALIA

 
Le prossime elezioni saranno importanti, perché decideranno chi dovrà governare il nostro Paese nei prossimi anni. Sono importanti perché rischiamo di vedere avanzare proposte politiche populiste e pericolose sia da una nuova ed agguerrita destra, sia dai 5stelle. In questi anni sono stati fatti importanti passi avanti sul tema dei diritti, basti pensare alle leggi sulle unioni civili, il biotestamento, il dopo di noi, il divorzio breve, l’introduzione degli eco-reati oppure allo sblocco dopo più di 7 anni del contratto per i lavoratori pubblici, gli importanti investimenti messi in campo nel mondo della scuola, della cultura e del lavoro.
Il rischio è mettere a rischio queste importanti conquiste. Abbiamo visto la destra al governo dell’Italia, l’aveva portata ad un passo dal baratro, della banca rotta. Oppure vediamo tutti i giorni  come governano i 5 stelle le città dove hanno vinto, con tagli alla cultura, bilanci taroccati, spazzatura che non viene gestita. Il centro sinistra diviso non da una mano a porre un argine a questi pericoli, le responsabilità di questo sono molteplici, ma dal 5 marzo a prescindere dal risultato dovremo lavorare per ritrovare le ragioni di una unità politica sulle cose da fare per il bene del nostro Paese.
Siamo però alle ultime battute di una infinita campagna elettorale, ho scelto come era naturale di sostenere il Partito Democratico, perché sono convinto che sia l’unico vero argine a questa deriva populista, perché ha reso questo l’Italia più moderna, mi equa, più ambientalista. Se avrai voglia puoi leggere le 100 cose fatte e le 100 cose che si propone di fare ti basterà cliccare su questo link.

 
NOTIZIE DAL COMUNE:

Attenzione alla processionaria del pino


Segnalata nella zona sud della città

 

 

Anagrafe, al via le certificazioni online

I cittadini potranno ottenerle senza recarsi allo sportello

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