Ero davvero in difficoltà a scrivere il mio contributo settimanale per Dabicesidice; troppi argomenti e tutti in grado di stimolare il mio pessimismo da anziano, perché, per contrappasso, l’età porta a vedere meglio lontano. Per fortuna i giovani hanno altre categorie mentali e infatti non li capiamo; ovvero noi vediamo lontano davanti a noi, ma le nuove generazioni imprimono sterzate verso orizzonti sconosciuti. Almeno lo spero, altrimenti l’è grigia.
Così mi attacco a una notiziola arrivata dalla Puglia. Una ragazza diciannovenne è incinta, l’ha taciuto a tutti e sabato sera va per locali con la sua banda di amici, partendo da Lecce per arrivare Porto Cesareo ove fare notte fonda. Durante il tragitto ha bisogno di scendere dall’auto per un bisognino, accompagnata da una amica, la quale, dopo pochi minuti, sente un vagito e trova la ragazza sporca di sangue mentre taglia il cordone ombelicale, ma poi si disinteressa della sua creatura. Poteva finire così, nell’omertoso silenzio di una notte; invece uno degli amici, un vero amico, avvolge il neonato in un panno e lo porta, insieme alla madre, all’ospedale. Seppure probabilmente finirà in adozione, almeno ha un domani davanti. Mi fermo qui, al bellissimo gesto di quell’anonimo giovane, un gesto da uomo adulto e maturo, capace di affrontare la vita e di fare la scelta giusta.
Sul mio tavolo, a questa si affianca l’altra notizia pugliese di questi giorni: Vendola papà grazie all’ utero californiano in affitto e ci leggo tutti i termini dei temi che mi hanno dato da pensare in queste settimane, temi che ci accompagnano comunque e sempre: la maternità e la paternità, la vita e la morte, l’amore e l’egoismo, la natura e la cultura, i diritti e i doveri, le leggi e la famiglia.
Non ho che dire o insegnare ad alcuno; personalmente avrei preferito, eventualmente, nel caso di una adozione necessaria, allargare le possibilità anche a una coppia gay, piuttosto che da un lato, pensare alla permanenza in un istituto o a soluzioni provvisorie e dall’altro vedere una donna affittare il proprio utero. Tra l’altro, da anziano, con lo sguardo che guarda lontano, vedo tutto quello che sta avanzando celato dietro all’utero in affitto. Mettete insieme i soldi, le possibilità della scienza, l’egoismo e genererete mostri. Per fortuna che giovani come quello di una notte a Porto Cesareo, sapranno sterzare verso nuovi orizzonti e l’orizzonte cupo che vedo davanti a me finirà prima di lato e poi svanirà.