PENSIERO LIBERO”

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INCONTRO CON LE CATEGORIE IMPRENDITORIALI (FINI, CARRETTI, TORREGGIANI) DEL 18 MAGGIO 2006

 

Pensiero Libero intende con questa prima iniziativa pubblica avviare un percorso di analisi dei temi e problemi rilevanti delle nostre città, sentire i protagonisti e proporre soluzioni a beneficio di chi deve compiere le scelte.

In periodi di elevata mobilità sociale e di progressiva globalizzazione dei commerci, la politica economica e quella parte di politica economica che più specificamente si rivolge alle attività delle imprese industriali, la politica industriale, devono diventare più selettive e più efficienti se non vogliono finire per essere indebita ingerenza in attività che meglio si svolgerebbero senza la presenza pubblica, oppure se non vogliono essere fonte di spreco di risorse e accavallamento di ruoli e di interventi. L’ottica di pianificazione e di scelta deve travalicare la generazione in corso (obiettivi e strategie di lungo periodo, oltre i 15 anni). Non ci sembra che sia tanto una questione di partiti, ma una questione di coraggio e di lungimiranza della classe politica e anche di quella imprenditoriale, professionale ecc… Coraggio e lungimiranza che non appaiono così diffuse come dovrebbe essere.

Su questi tre temi si è svolta gran parte della discussione.

Ci pare esista una certa incompletezza nelle infrastrutture, una certa dose di ritardi nell’esecuzione delle opere, una carenza di sinergie e razionalità che non sfruttano appieno le risorse e le opportunità. Anche in tema di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico ci sembra opportuno aumentare le sinergie, la concentrazione dei progetti e delle realizzazioni come delle risorse destinate (e dei relativi bandi) anche perché la dispersione potrebbe determinare inutile spreco.  Va forse monitorata e migliorata la selezione e la messa a sistema della miriade di rivoli di formazione professionale, alzando forse anche il tiro verso i profili più adeguati ai futuri sviluppi del mercato del lavoro. Anche il sistema dell’istruzione va presidiato avendo attenzione al suo ruolo educativo e formativo ed anche al suo ruolo di avvio verso il lavoro. Le stesse politiche attive del lavoro, ora non più solo pubbliche, andrebbero rese più efficienti e in linea con le esigenze di personalizzazione dei percorsi lavorativi dei nostri figli (avviamento, ricollocazione).

Altri numerosi argomenti ci sono per dibattere il tema dei “fattori di competitività del nostro territorio” la dotazione e lo sviluppo dei servizi alle imprese, forse un po’ carenti in tutta la regione, l’integrazione e le reti di relazione tra i soggetti privati e pubblici del territorio,

le attività di marketing territoriale, con gli investimenti in credibilità, segnali di qualità (certificazione), gli investimenti in cultura, i rapporti con mondo; la necessità di puntare ai settori, ai prodotti e ai mercati rispetto ai quali abbiamo vantaggi relativi; l’urgenza di verificare il fenomeno dell’immigrazione, della sua qualità e della sua sostenibilità già oggi.

Tutti argomenti che abbiamo intenzione di analizzare e di confrontare con i protagonisti nei prossimi mesi.

 

 

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