I recenti tragici eventi che hanno colpito i francesi, che non sono il solo dilagare della pandemia, ma i nuovi attentati compiuti dagli estremisti islamici, dovrebbero preoccuparci. Certo, le vittime sono molto inferiori a quelle degli atti terroristici precedenti di Nizza, Parigi e Berlino. Però, la matrice è sempre la stessa: l’integralismo islamico.
L’informazione ci sta raccontando che sono solo frange di poco conto, ma le folle che protestavano nelle strade dell’Iran, del Bangladesh e in Turchia con il presidente Erdogan che pontificava dal palco, non mi sembravano passeggiate di gioiose scolaresche. Le bandiere e i ritratti del presidente francese bruciati per la strada erano ancora freschi di colore, appena stampati per l’occasione. Considerando che solo pochi capi religiosi, in nazioni estere, hanno preso le distanze da questi invasati e quando un tiranno come il sultano turco si permette di dire: – I musulmani in Francia sono trattati come gli ebrei in Europa prima della Seconda Guerra Mondiale -, l’ha dichiarato in diretta televisiva, è un grosso problema. In tal caso è d’obbligo considerare l’elemento religioso del problema.
Attenzione, buttarla solo sull’etnia che preme ormai da anni alle porte della vecchia e cristiana Europa, nelle sue diversità religiose, è sminuire il problema. Si tratta di un chiaro scontro di civiltà. C’è voluta la II Seconda Mondiale con la strage di milioni d’ebrei, di civili, di atti orrendi compiuti da vincitori e vinti, per arrivare a dire che non c’è una nazione che abbia, per così dire, le mani pulite.
Questo, però, non sembra avere insegnato nulla. Tolleranza zero per chi non la pensa secondo la propria religione o ideologia. I cattolici hanno posto fine alle guerre di religione già alla metà del 1600, con pochi strascichi fino alla dissoluzione della Jugoslavia. Per quanto riguarda le ideologie in Europa, solo poche frange, con percentuali da prefisso telefonico, si ostinano a rimpiangere un passato di dittatori di destra o di sinistra che hanno provocato milioni di morti.
In conclusione, cosa dire? Dove sta la civiltà? Nella cattolica Europa che si permette di costruire moschee per concedere di professare una fede diversa dalla propria o nel variegato mondo dell’Islam che litiga già da solo tra le fazioni di sunniti e sciiti? Nel mondo musulmano la diversità di religione non è tollerata. Se ti va bene, finisci in un buco di prigione per tanti anni! Quella è la loro civiltà: tolleranza zero.
Finita la pandemia, sarà opportuno rivedere questa situazione. Nessuna nuova crociata ma molta più attenzione verso quello che accade di là dal mare.