Quanto, nel mondo attuale, sia indispensabile la conoscenza della lingua inglese,è cosa nota. Per questo è giusto che i bambini la studino fin dai primissimi anni di scuola in modo da poterne avere reale conoscenza e dimestichezza nell’età adulta. Conoscenza e dimestichezza che schiudono molte porte, anche prestigiose. Quando si tratta di dicasteri come quello degli Esteri è sicuramente così e, a maggior ragione, quando il ministero è quello d’Europa, al quale Federica Mogherini è chiamata. Di sicuro la Mogherini parla l’inglese meglio di Renzi e la cosa non è difficile … Sentire il Premier arrabattarsi, senza alcuna necessità, poi…a parlare un inglese così indecente, sotto ogni aspetto… è parsa una gag spassosa quanto la celeberrima “”Noio vulevan savuar”” di Totò e Peppino De Filippo, sperduti provinciali attempati e ingenui, a Milano. Ma sarà più difficile essere autorevole e credibile politicamente, molto più difficile e Federica Mogherini, nuovo ministro degli Esteri dell’Unione europea,””Lady Pesc””, ossia Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera e la sicurezza comune…dovrà, oltre alla conoscenza delle lingue, e al bon ton di completi pantalone sobri e filo di perle, dimostrare di sapersi muovere fra le vecchie volpi della politica internazionale… primo fra tutti quel Putin al quale praticamente ogni giorno lancia appelli e ingiunzioni, su cosa deve fare in Ucraina, sulle ritorsioni economiche, etc. appelli e ingiunzioni dei quali Putin nemmeno conosce l’esistenza, figuriamoci se se ne può minimamente preoccupare. Tutti questi giovani reclutati dal premier sono studenti modello e hanno fulminanti carriere interne al PD e la Mogherini non fa eccezione. Ma non so se questo, obiettivamente, possa fare di loro e di lei dei bravi Ministri.
Come sempre, staremo a vedere.
Vi illustro il nuovo numero, on line da oggi:
Maria firma Genitori veri …cercansi urgentemente. Si parla sempre di giovani senza ideali, fa ricorso a tutta la retorica sulle colpe delle giovani generazioni. Quando, invece, dovremmo chiederci dove sono il padre e la madre di questi ragazzi e ragazze, che lasciano un figlio “”libero”” fino a non curarsene.
Massimo Nardi nel suo bel pezzo Il nemico alle porte, parla della città di Modena e della Libia… entrambe protagoniste, così lontane, all’apparenza, eppure cos’ vicine, con i problemi dell’una che, inevitabilmente, si ripercuotono sull’altra
Alex Scardina nel suo salomonico Un colpo al cerchio e un colpo alla botte, parla delle promesse mancate del Governo ma anche delle aspettative fuorivianti ed eccessive che certa informazione ha alimentato
Il Sen. Paolo Danieli nell’articolo Doveva cambiare l’Italia analizza l’operato del Premier Renzi che dispensa manciate di ottimismo, proprio come faceva Berlusconi, guadagnando così temporanei consensi e nel frattempo sposta ogni giorno più in là la data della ripresa, se mai ci sarà. Ma la crisi continua.
In Come farsi male da soli e vivere infelici e scontenti Giorgio Maria Cambiè alla luce della risposta di Putin alle sanzioni imposte da USA e UE , con blocco delle importazioni di moltissimi prodotti, giudica le nefaste conseguenze economiche che ne seguiranno.
Eugenio Benetazzo, con l’ironia che gli è consueta, nell’articolo Il Big Jim tedesco, racconta del suo incontro ad Hannover, con il famoso personaggio della Mattel oppure con qualcuno che gli assomigliava tantissimo.
Per Opinioni a confronto, Alberto Venturi e Gianni Galeotti firmano Mal comune mezzo gaudio, oppure no? sull’atteggiamento differente di fronte alle notizie sulla battuta d’arresto, benchè minima, della Germania, notizie che preoccupano alcuni oppure, banalmente, inducono altri a pensare che sia tutto sommato “”un mezzo gaudio””.
Auguro a tutti voi buona settimana e buona lettura del n. 432-95