La Procura di Bologna chiede l’archiviazione per l’inchiesta sui mandanti dell’attentato alla Stazione di Bologna del 1980, sollecitata con dossier ed esposti dall’Associazione dei Familiari delle Vittime. Come risposta, il manifesto del 2 Agosto quest’anno ribadirà: “La storia non si archivia. La forza della verità non si può fermare. La giustizia faccia la sua parte”.
Il procuratore capo di Bologna, in conseguenza, annuncia la volontà di non partecipare alle commemorazioni: “”Io non credo, da quello che ho capito, che la nostra presenza possa in qualche misura riscuotere un apprezzamento””.
E’ un secondo schiaffo!
La parola archiviazione, per un evento della portata storico, politica, culturale di quell’attacco a Bologna e a tutti i valori positivi che la città rappresentava, non può esistere ad alcun livello: processuale, politico, culturale, se non dopo avere appurato tutta la verità. E’ una dolorosissima pagina scritta con il sangue degli Italiani che non si può coniugare al passato fino a quando permarranno domande e ombre.
Se il Procuratore ha discrezionalmente proposto l’archiviazione, ha sbagliato; se lo ha fatto obbligato dalla legge, sbaglia la legge. In ogni caso, fare mancare alle celebrazioni del 2 Agosto la presenza di una istituzione importante e direttamente coinvolta come la Procura, è gravissimo!
Ha ragione, per una volta, il sindaco Merola: “”In questo momento, il 2 Agosto è necessario. È civile che tutti partecipino. Ma è un dovere per le istituzioni””. Per questo ho nutrito qualche perplessità quando Paolo Bolognesi, Presidente del Comitato dei Familiari, ha dichiarato: “”I rappresentanti del Governo alla cerimonia sono ancora sgraditi, non ho cambiato idea. Certi personaggi, se devono fare delle chiacchiere, restano sgraditi””. Sbaglia pur avendo mille ragioni: “”Il governo si è comportato in maniera assurda e truffaldina nei confronti delle vittime della strage della stazione: la legge 206, la digitalizzazione delle carte, la direttiva Renzi sulla desecretazione degli atti non funzionano, non vanno avanti””. “”Il governo non ha rispettato alcun accordo e non è stato fatto nulla per risolvere i vari problemi. Credo che questo sia il gioco delle tre carte””.
Però il Governo va invitato ugualmente, facendogli eventualmente sentire durante la manifestazione, con un silenzio tombale (non con i fischi!), quanto le sue parole siano vuote e inconsistenti. E’ importante la presenza del Governo, indispensabile. Tutte le istituzioni devono esserci, perché le istituzioni vanno oltre i loro rappresentanti di quel momento.
Si sbigottisce constatando come, dopo 36 anni, restino ancora questioni aperte in termini di documenti consultabili e di risarcimenti. La politica non ha scuse!
Quanto a me, se posso, sarò anche quest’anno in Piazza Maggiore la sera del 2 Agosto per ascoltare i brani vincitori del Concorso Internazionale di Musica, nell’edizione dedicata a partiture per orchestra e fisarmonica, o sassofono, o trombone solita perché nulla più dell’arte illumina la dignità dell’uomo e consente di superare le sue barbarie. Ci sarò pensando alla frase raccolta da Zavoli, nella ‘Notte della Repubblica’: «Un Paese che rinuncia alla speranza di avere giustizia ha già rinunciato non solo alle proprie leggi, ma alla sua storia stessa. Ecco perché severamente, ma soprattutto ostinatamente, aspettiamo». Aspettiamo e ci siamo!