Nei giorni scorsi, come riportato da Il Testo del Carlino, ad Albinea di Reggio Emilia un ragazzo con la sindrome di Down, per una svista sua o di chi gli ha venduto il biglietto, in possesso di un titolo di viaggio non regolare (valido solo fino a Canali e non ad Albinea, cinque km. dopo) è stato multato dal controllore. Si è spaventato molto per l’umiliazione, ingigantita anche dalla sua buona fede. Successivamente, SETA (azienda pubblica dei trasporti) ha deciso di annullare la sanzione, porgendo anche le scuse al ragazzo e alla sua famiglia.
A questi link, entrambi gli articoli.
http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio-emilia/cronaca/ragazzo-down-multato-autobus-1.2567477
http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio-emilia/cronaca/ragazzo-down-multa-seta-1.2569123
Rimane lo sconcerto, e la malinconia, per una vicenda che va oltre il singolo evento. La notizia del ragazzo, vulnerabile, inesperto o distratto, incolpevole e comunque scusabile, multato per un biglietto sbagliato, mi ha colpito non per tanto e non solo per la disabilità del giovane, anche se essa è un’aggravante per il comportamento scortese del controllore, ma per il fatto che sia la sua stessa nazionalità, a renderlo “”diverso””.
Diverso : una parola tristissima, con la quale questo ragazzo e i suoi genitori certo devono fare i conti ogni giorno e in ogni circostanza. E non è tanto il biglietto sbagliato, quanto la nazionalità, a rendere punibile questo viaggiatore. E’ italiano e,pertanto, soggetto giustamente alla legge, anche quando è in buona fede, anche quando l’infrazione è lieve, anche quando, forse, sarebbe stato più giusto, da parte del controllore, chiudere il proverbiale occhio.
La sua reazione, di fronte all’accaduto, è stata di rifiuto a tornare su un autobus che, come ogni mezzo pubblico, è comunque un’avventura non certo piacevole, per tutti i comuni mortali.
Solo i privilegiati che viaggiano con la scorta attaccata ai glutei, in comode auto blu, in altrettanto comodi treni o aerei… possono ignorare quanto sia difficile e penoso, per i normali cittadini, usare i mezzi pubblici, per brevi o lunghi tragitti, quando viaggiano occasionalmente per diporto o quotidianamente, come fanno i pendolari, per recarsi al lavoro.
L’inciviltà è insopportabile, chiunque ne sia colpevole… la “”furbizia”” per non usare altri termini, di chi non paga il biglietto, altrettanto. Fatto sta che gli eventuali incivili e i “”dritti”” italiani vengono regolarmente multati se sorpresi con documento di viaggio non idoneo, o in assenza di esso; altrettanto, se si comportano in modo non consono, infastidendo gli altri viaggiatori.
Non mi è mai accaduto, invece, di assistere a una lavata di capo per qualche straniero. Eppure, di comportamenti incivili e indecenti ne ho visti e non pochi.
Dall’occupare più posti, letteralmente stravaccandosi… a mettere i piedi, con le scarpe, o scalzi e olezzanti, sul sedile di fronte… dal telefonare a voce talmente alta da sovrastare persino il rumore del treno… a gettare a terra lattine schiacciate e cartacce…
A questo, come dicevo, si aggiunge la singolare certezza che tutto sia loro dovuto, trasporto pubblico compreso, certezza che li fa semplicemente salire sul mezzo, autobus o treno che sia, saltando noiose code agli sportelli o ai distributori automatici di biglietti.
Queste cose le lasciano fare agli italiani, così come pagare per le eventuali infrazioni. E comunque, se il controllore osa chiedere il biglietto… possono sempre rispondere con insulti, spintoni, sputi, morsi… o tirando fuori un machete. Utilissimo, per ch viaggia.
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Vi illustro brevemente il numero on line da oggi. I titoli in grassetto portano direttamente agli articoli, per rendere più agevole la consultazione di Bice anche alle persone che hanno fretta e che non hanno molto tempo a disposizione.
di Massimo Nardi
Un’Europa senza confini? Cui prodest? Sicuramente alla minoranza delle grandi aziende economiche che domina il mercato e non alla maggioranza dei popoli
di Alberto Venturi
Considerazioni e riflessioni sull’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera dallo storico ex numero uno di Fiat, rimasto al volante della più grande impresa italiana per 22 anni.
di Alex Scardina
Un viaggio fra alcuni dei borghi più suggestivi del territorio che si racconteranno attraverso la propria storia, cultura e tradizione aprendo i propri palazzi, giardini, luoghi anche meno conosciuti per accogliere il visitatore e accompagnarlo in questa esperienza come protagonista.
di Diego Marchiori
Uno degli slogan più in voga recita “costruire ponti, abbattere i muri”, in linea con la narrazione di un mondo utopico, multiculturale e multietnico. Ma se “la realtà è più importante dell’idea” e ci si accorge che i muri, sì, dividono, ma pure proteggono, demarcano, segnano un limite, differenziano, distinguono, identificano.
di Euge
nio Benetazzo
Quanto costa lo Stato italiano ? Ossia quanto costano tutti gli enti istituiti previsti all’interno della tanta amata Costituzione italiana ? Per rispondere a tal quesito possiamo far riferimento ad una funzionale bipartizione tra organismi che attengono all’Amministrazione Centrale e quelli delle Amministrazioni Locali.
di Adalberto De’ Bartolomeis
Chiarezza e semplicità non fanno parte, purtroppo, del sistema politico italiano. Riferiti, appunto, allo Stato italiano, rappresentano esattamente l’opposto, per cui i suoi stessi cittadini, puntualmente, si trovano nel dilemma di dovere “”soffrire””, ogni qualvolta sono chiamati a un voto referendario.
Auguro a tutti buona settimana e buona lettura del n. 533 – 205.