“”Si dovrebbe ogni giorno leggere una poesia per capire il nostro viaggio””
scriveva Goethe.
Una frase come questa forse fa sorridere le persone spicce, pratiche, ciniche, quelle che al mondo ci stanno così bene e che comunque non hanno tempo da perdere in sciocchezze, come le poesie, appunto.
Ma, poiché per fortuna non siamo tutti uguali, forse a qualcuno piacerà rileggere questa poesia. E’ saggio, di fronte alla bellezza assoluta, non scrivere altro.
A.Z.
NATALE
di Giuseppe Ungaretti [1]
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare
Napoli, il 26 dicembre 1916
[1] Per chi volesse riscoprire Ungaretti, posto il link al sito http://www.zam.it/biografia_Giuseppe_Ungaretti
In questo stesso sito, in altre pagine, una ragazzina, nata un secolo dopo, che aveva per Ungaretti una passione sconfinata.
Aveva le mie stesse iniziali, AZ